La guerra tra Russia e Ucraina è anche una guerra informatica, una cyber-war. Il governo di Kiev tramite un suo alto funzionario del ministero della Difesa ha chiesto alla CUT (Cyber Unit Technology) di formare un esercito di hacker ed esperti in materia al fine di difendere gli interessi del paese e contrattaccare in caso di necessità.
Summary
Cyber-war tra Russia e Ucraina: l’appello alle armi
Le abitudini cambiano, le persone evolvono e così anche il modo di fare guerre non è più lo stesso.
Internet ha rivoluzionato il mondo e la tecnologia dai tempi della guerra fredda ha fatto passi da gigante.
Nuove armi e nuovi obiettivi strategici sono sorti e con essi sono nate figure che un tempo non erano nemmeno immaginabili.
Il controllo di centrali elettriche siano esse idroelettriche o solari o nucleari ecc così come l’intelligence necessitano per il proprio funzionamento di potenti computer e ovviamente di operatori qualificati come programmatori, tecnici e ad oggi perfino di hacker.
Secondo quanto riportato da Reuters, Yegor Aushev, Co-fondatore della società informatica, ha scritto un post di appello alle armi.
“Cybercommunity ucraina! È ora di essere coinvolti nella difesa informatica del nostro Paese”,
recita l’appello di Aushev con tanto di richiesta di allegare curriculum vitae e skills di ciascuno al fine di formare il cyber-esercito.
L’esercito informatico nell’idea del ministero della Difesa ucraino dovrà essere diviso in due ranghi, uno di difesa per la protezione di siti strategici e infrastrutture dello stato come centrali elettriche, nucleari, aeroporti, porti, basi ecc e l’altro di attacco così da indebolire le forze nemiche.
Il casus belli
Nel 2015 un massiccio cyber-attacco russo aveva tolto la corrente a 225.000 ucraini e recato danni in moltissimi server, anche altri paesi subirono lo stesso attacco e si scoprì come il terreno di scontro fosse stato appena allargato da Mosca.
Eset e Symantec (società di cyber security) hanno rilevato un nuovo attacco proprio in questi giorni tramite il malware Hermetic Wiper.
In sostanza tutti i dati di ogni pc vengono distrutti da questo “virus” rendendolo inutilizzabile mentre in contemporanea si creavano blackout in tutta l’Ucraina.
La matrice russa dell’incursione è stata presto svelata ed è stato questo che ha spinto Kiev ad organizzarsi di conseguenza.
Anonymous scende in campo
Gli attacchi non danno segno di tregua e a farne le spese sono stati anche siti governativi, banche e infrastrutture strategiche ma qualcosa sta per cambiare.
Il 24 febbraio infatti alle 10 p.m. Anonymous in un tweet ha scritto:
“#Anonymous è attualmente coinvolto in operazioni contro la Federazione Russa. Le nostre operazioni prendono di mira il governo russo. È inevitabile che anche il settore privato ne risentirà molto. Anche se questo account non può pretendere di parlare in maniera specifica. (con)”.
Anonymous quindi scende in campo e già consegue i primi risultati, i siti russi Com2com, Relcom, Sovam Teleport e Ttp Teleport Moscow sono stati attaccati oggetto di un attacco Ddos (Disturbed denial of service) ma non solo.
Russia Today, il canale televisivo russo in lingua inglese e alcuni siti governativi hanno subito forti rallentamenti e sono stati irraggiungibili per diverse ore.