Si insedierà il 10 maggio il nuovo presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-Yeol che ha battuto per circa 240.000 voti il candidato democratico, Lee Jae-myung, ottenendo il 48,56% delle preferenze, contro il 47,83% dei voti a favore dell’avversario.
Summary
Corea del Sud, chi è il nuovo presidente crypto-friendly
Questa notizia ha subito scatenato la comunità crypto, perché sulla base delle dichiarazioni in campagna elettorale, il nuovo presidente ha promesso leggi molto favorevoli per le aziende del settore e per chi detiene asset digitali.
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— Bitcoin Archive (@BTC_Archive) March 10, 2022
Yoon, 61 anni è diventato celebre per le sue inchieste come pubblico ministero, che hanno messo nei guai due ex presidenti con l’accusa di corruzione. Si è impegnato ad aumentare la soglia per il pagamento dell’imposta sulle plusvalenze sui guadagni di Bitcoin e altre criptovalute da $ 2.000 a $ 40.000, diventando uno dei più generosi al mondo in quanto ad agevolazioni fiscali per il mondo delle criptovalute.
Le politiche crypto della Corea del Sud
Il nuovo presidente ha anche affermato che probabilmente rivaluterà il divieto imposto dal governo nel 2017 sulle offerte iniziali di monete (ICO). Non è da escludere sulla base delle sue dichiarazioni che questo divieto possa anche presto essere tolto.
In realtà anche il candidato progressista già in campagna elettorale aveva mostrato un atteggiamento favorevole alle criptovalute, accettando donazioni di sostegno alla sua candidatura in criptovaluta, utilizzando anche lo strumento degli Nft.
Ma è un dato di fatto che il suo partito al governo abbia invece attuato una politica non certo favorevole al settore, attuando una regolamentazione assai restrittiva che ha portato anche alla chiusura di 60 exchange attivi nel paese.
Yoon da subito ha puntato non solo sulle criptovalute ma anche sulla tecnologia blockchain per promuovere la sua candidatura sull’elettorato più giovane del paese, con utilizzo anche di Avatar per rispondere alle domande degli elettori.
Questo probabilmente è stato il fattore che gli ha permesso di vincere le elezioni se si considera che sulla base dei sondaggi il 59,5% % dei ventenni e il 54% dei trentenni avrebbe votato per lui, mentre per il democratico avrebbe votato in larga parte l’elettorato femminile.