Lightning Labs ha annunciato il lancio di Taro, un nuovo protocollo che vuole “Bitcoinizzare il dollaro”. A sostenere il progetto con un round di finanziamento di serie B da $70 milioni, ci hanno pensato investitori tra cui Valor, Brevan Howard, NYDIG e altri.
Summary
Lightning Labs: il protocollo Taro per facilitare i trasferimenti di valuta fiat in Bitcoin
Qualche ora fa, Lightning Labs, gestito dal CEO e Co-founder Elizabeth Stark e sostenuto dall’imprenditore Jack Dorsey, ha annunciato il lancio del nuovo protocollo Taro e la raccolta di 70 milioni di dollari nel round di finanziamento di serie B su Twitter:
Today we're announcing Taro, a new protocol to issue assets on Bitcoin and Lightning, and our $70M Series B fundraise! 🍠
One small step for bringing bitcoin to billions. 🌍
One giant leap for powering the world's financial system with #bitcoin. 💱https://t.co/dpzdrwDMTZ
— Lightning Labs⚡️🍠 (@lightning) April 5, 2022
“Oggi annunciamo Taro, un nuovo protocollo per emettere asset su Bitcoin e Lightning, e la nostra raccolta di fondi Serie B da 70 milioni di dollari! Un piccolo passo per portare il bitcoin a miliardi. Un passo da gigante per alimentare il sistema finanziario mondiale con bitcoin.”
In pratica, con Taro si vuole rendere possibile l’invio di stablecoin utilizzando la rete bitcoin con la natura istantanea, ad alto volume e a basso costo di Lightning.
Infatti, questa tecnologia potrebbe supportare tutti quei mercati emergenti che potranno accedere alla rete monetaria nativa di internet attraverso uno smartphone, invece che utilizzare un conto bancario tradizionale.
Tra gli investitori sostenitori spuntano nomi come Valor, Baillie Gifford, Goldcrest, Kingsway, Stillmark, Brevan Howard, NYDIG.
A livello tecnico, ecco come la stessa Stark descrive il protocollo:
“Taro è un protocollo aperto, reso possibile da Taproot, un recente aggiornamento di Bitcoin che permette maggiori capacità di contrattazione, insieme a benefici di privacy ed efficienza. Tutte le transazioni saranno alimentate dalla sicurezza e interoperabilità globale della rete bitcoin, che ha il maggior valore, utenti e sicurezza di qualsiasi criptovaluta.”
Come si intende ‘Bitcoinizzare il dollaro’
Continuando con la sua descrizione, la Stark definisce Taro come un modo per Bitcoinizzare il dollaro.
In pratica, grazie al nuovo protocollo open source, gli sviluppatori possono emettere asset sulla Blockchain di Bitcoin e spostarli subito su Lightning Network per avere transazioni veloci e scalabili, utilizzando la liquidità di BTC per garantire l’interoperabilità tra gli asset.
Non solo, con questo meccanismo, Taro intende aiutare l’onboarding delle persone al Bitcoin attraverso le valute fiat, dove possono più facilmente scambiare asset, facilitando il binario da fiat a BTC.
Inoltre, poiché Taro usa la liquidità Bitcoin per instradare gli asset emessi sul protocollo, ci sarà una maggiore domanda di Bitcoin sulla Lightning Network. Di conseguenza la crypto instraderà dollari e tutte le altre valute fiat.
La proposta di legge negli USA sulle stablecoin e sul dollaro digitale
Proprio ieri, è stata riportata la notizia che il deputato Trey Hollingsworth dell’Indiana alla Camera e il senatore Bill Hagerty del Tennessee al Senato, hanno presentato una proposta di legge per regolamentare le stablecoin in USA.
Si tratta del “Stablecoin Transparency Act” che stabilisce se le stablecoin debbano essere completamente garantite da una combinazione di dollari americani e titoli di Stato con scadenza inferiore a 12 mesi.
Non solo, la proposta vorrebbe che legalmente, gli emittenti di stablecoin pubblicassero regolarmente rapporti verificati che dimostrino le loro riserve in valuta fiat.
Certo che a fine dello scorso mese, sempre negli USA, un gruppo di parlamentari avrebbe presentato al Senato, l’Electronic Currency and Secure Hardware (ECASH) Act.
Si tratta di una legge che costituirebbe l’Electronic Currency Innovation Program (ECIP) per supervisionare programmi pilota sulla fattibilità del lancio di una versione digitale del dollaro americano.