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Giuseppe Conte coinvolto nel Russiagate

Negli ultimi giorni sono state rese note delle informazioni che hanno infiammato il cosiddetto “Russiagate” che vede coinvolto in primis l’ex premier italiano Giuseppe Conte. 

Si infiamma il Russiagate di Giuseppe Conte

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Fuoriuscita di documenti che rivelerebbero un’intesa tra Giuseppe Conte, Donald Trump e Vladimir Putin nell’inchiesta Russiagate

Le rivelazioni sono state pubblicate ieri da La Repubblica, e riguardano alcuni documenti su due missioni a Roma di agosto e settembre 2019 dell’allora segretario alla giustizia americano Bill Barr. 

Tali documenti, secondo Repubblica, mostrerebbero “alcune significative omissioni della ricostruzione di quella vicenda” da parte dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

La vicenda è il Russiagate in USA, ovvero il presunto sostegno attivo dato dalla Russia all’elezione di Donald Trump. 

Stando a quanto rivelato da Repubblica, nel 2019 ci sarebbe stato un coinvolgimento dell’intelligence italiana a favore della Russia e contro il Partito Democratico USA. 

Nel 2019 infatti si stavano preparando le elezioni presidenziali statunitensi del 2020, quelle in cui poi Donald Trump perse e non venne rieletto. 

In quel frangente il Partito Democratico, rivale del Partito Repubblicano di Trump, stava cercando di accusare l’allora presidente USA di avere vinto le precedenti elezioni anche grazie all’appoggio diretto del regime russo di Vladimir Putin. 

Dai documenti riguardanti le missioni di Barr emergerebbero delle omissioni da parte del governo Conte con lo scopo di degradare il Russiagate USA. 

In particolare il governo Conte avrebbe cercato di derubricare il coinvolgimento dell’intelligence italiana a sostegno di Trump a “banale vicenda di cortesia tra Paesi alleati”. I Paesi alleati in questo caso erano Italia e USA. 

Com’è nata la vicenda?

La questione riguarda l’operato di Gennaro Vecchione, una sorta di sconosciuto che Conte aveva nominato al vertice del Dipartimento per le Informazioni e la Sicurezza (DIS), ovvero l’intelligence italiana, contro il parere di tutti.  

Secondo Repubblica i due furono coinvolti in una faccenda dai contorni molto opachi, e soprattutto “al di fuori da qualsiasi protocollo e cornice istituzionale”. 

Conte viene anche accusato di aver barattato un vantaggio personale, ovvero l’appoggio politico di Trump a suo favore, con uno “scambio di informazioni dall’alto dividendo politico”, riguardanti un presunto coinvolgimento dell’FBI in un presunto complotto ai danni della Casa Bianca. 

Il punto chiave è proprio questo, ovvero l’aiuto che Vecchione si sarebbe offerto di dare a Barr. Tale aiuto sembrava consistere in attività di intelligence ostili contro una delle agenzie della sicurezza Statunitense accusate di infedeltà politica da Trump, e contro l’ex premier italiano Matteo Renzi. 

Alla luce di queste informazioni Repubblica accusa Conte di aver a lungo confuso il suo interesse personale con quello della nazione, e di aver fatto un uso politico borderline dei servizi di intelligence governativi. 

Il problema è che questo potrebbe essere anche solamente il primo passo di un’inchiesta volta a cercare di dimostrare l’esistenza di legami anche più stretti tra il regime russo di Vladimir Putin e Giuseppe Conte, passando per i legami con l’entourage di Donald Trump. 

Quella stagione politica ormai appare terminata, e ciò potrebbe non consentire alle persone coinvolte di avere gli appoggi e le coperture politiche per evitare che tale inchiesta vada avanti. 

Resta però da capire sia se ciò che La Repubblica afferma di aver scoperto sia vero, visto che non può essere considerata fonte imparziale, sia se un’eventuale prosecuzione dell’inchiesta porterà o meno ad altre scoperte. 

Tuttavia molti indizi portano a credere che possa esserci stato un qualche tipo di rapporto speciale, o quantomeno stretto, tra l’Italia di Conte, la Russia di Putin e gli USA di Trump, ed in questi tempi il rischio è che ciò alla fine possa giocare contro il tentativo di Conte di affermarsi come leader politico di riferimento del Movimento 5 Stelle. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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