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TON ecosystem: Telegram lancia gli NFT su Disintar

TON, la crypto trasferibile tramite l’app di messaggistica di Telegram, lancia i suoi NFT su Disintar. Il nuovo marketplace dell’ecosistema di The Open Network ha superato i $2 milioni in un solo giorno di volume di vendite totale. 

TON ecosystem: da Telegram agli NFT su Disintar

ton punk nft
#822 della collezione NFT Ton Punk

Non è passata neanche una settimana dalla notizia che gli utenti di Telegram, l’app di messaggistica, possono ora inviare e ricevere immediatamente e a zero costi di transazione la crypto Toncoin (TON), attivando il wallet integrato nella chat. 

Eppure, la TON ecosystem ha già lanciato un nuovo servizio: la vendita degli NFT basati sulla blockchain di The Open Network direttamente sul nuovo marketplace di Disintar. 

“Ora puoi comprare e vendere NFT su http://Disintar.io, uno dei primi marketplace di NFT nell’ecosistema di TON! Qualche giorno fa, http://Disintar.io ha lanciato la sua collezione. Il volume totale delle vendite di NFT ha superato i 2 milioni di dollari in un solo giorno.”

Sul nuovo marketplace di Disintar è possibile vedere i vari NFT e le diverse collezioni, come quella di TON PUNK, il cui NFT #1151 è messo in vendita al prezzo di oltre 8 milioni di TON, l’equivalente di oltre 14 milioni di dollari al momento della scrittura, niente a che vedere col #3280 che vale 479 TON, l’equivalente di quasi 890$. 

TON e il suo prezzo dopo la notizia di Telegram e degli NFT di Disintar

Guardando il grafico di Toncoin (TON), il suo prezzo ha avuto dei picchi dal 25 aprile al 29 aprile, per poi riscendere dal 30/4 ad oggi. 

Da questo è possibile dedurre che dopo la notizia di Telegram, TON ha avuto un pump di prezzo che lo ha portato al suo massimo di $2.33. 

La notizia degli NFT su Disintar, invece, non ha portato importanti variazioni sul prezzo, anzi, al momento, la risposta del mercato non è proprio positiva.  

Infatti, al momento della scrittura, TON vale 1,85$, ed è la 207esima crypto per capitalizzazione di mercato, con un market cap totale di appena sopra i 2 miliardi di dollari. 

Telegram e l’Ucraina

L’infinito assedio della Russia contro il popolo ucraino, aveva portato, lo scorso marzo,  Pavel Durov, fondatore russo di Telegram, a fare chiarezza sull’app di messaggistica, affermando che Telegram sarebbe rimasta sicura per l’Ucraina. 

Una presa di posizione quella di Durov, frutto anche di una storia con la sua madrepatria non tanto felice, dato che ha dovuto nel tempo lasciare l’azienda che aveva fondato e anche la Russia. 

Dalla sua ripartenza, Durov afferma che poi tutto è cambiato, che non vive in Russia e che non ha né dipendenti né aziende lì. Per lui, però, al primo posto esistono i diritti degli utenti, a qualunque costo, come quello dedicato agli ucraini. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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