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Terra: il fallimento di un ecosistema?

Negli ultimi giorni l’intero mercato crypto ha subito un crollo generale. Il quadro più sconvolgente però, viene dipinto dall’ecosistema Terra che sembra aver fallito sotto molti punti di vista.

Cosa è successo all’intero ecosistema Terra?

Fino a pochi giorni fa Terra veniva visto come uno dei progetti più promettenti, la blockchain 3.0 che teneva testa a Ethereum. 

Oltre al proprio token nativo, LUNA, uno dei principali punti di forza era rappresentato da UST, la stablecoin algoritmica che alimenta i protocolli DeFi.

Quello che poteva essere un vantaggio rispetto alle principali blockchain concorrenti si è trasformato in una catastrofe. 

Dopo che il settore crypto è entrato in una consistente fase bear, la prima anomalia si è vista nella forte discesa di LUNA, perdendo in 24 ore circa il 40% del proprio valore. 

Non esiste una causa precisa, ma quello che ha scatenato questo ‘black swan’ è stata una serie di eventi a catena. Una valanga di notizie negative da più fronti ha alimentato il panico generale degli investitori sul mercato. 

LUNA inizia il suo dump 

Il calo più significativo del prezzo è stato registrato il 9 maggio. Mentre tutto il mercato si apprestava ad una discesa sostenuta, per gli standard di volatilità del settore, LUNA perdeva più del 30%. Sfortunatamente, la cascata non era decisa ad arrestarsi. Continuano a registrarsi grandi volumi di vendita sul mercato e nel corso di questa giornata LUNA ha toccato un picco minimo di $0,83, molto lontana ormai dai $90 che la portavano ad essere tra la top 10 per market cap. 

Dal grafico che segue, si può notare che le speranze di una ripresa appaiono sempre più distanti.

Prezzo Terra (luna) 3 mesi
Andamento del prezzo di Luna degli ultimi 3 mesi, concluso con una discesa a picco

La forte svalutazione del prezzo ha portato sicuramente i primi investitori ad eseguire vendite massicce sulla criptovaluta. Questo è sicuramente uno dei primi fattori che ha contribuito all’inizio della forte discesa.

Il primo pezzo del puzzle viene subito confermato dal record dei volumi registrati da Tether. Proprio ieri infatti, la terza coppia più scambiata su Binance è stata LUNA/USDT. A rigor di logica, le prime due sono state BTC/USDT e ETH/USDT, che riescono comunque a mantenersi salde grazie all’affermata dominanza sul mercato.  

UST, la stablecoin algoritmica di Terra

A differenza di DAI, l’unico collaterale che sostiene UST è proprio LUNA. Da un certo punto di vista questo potrebbe rappresentare un vantaggio per il prezzo della crypto. Per erogare prestiti in UST l’unico collaterale che può essere depositato negli smart contract è proprio LUNA. Questo rappresenta sicuramente un importante fattore che sostiene l’incremento della domanda, almeno fino a pochi giorni fa. 

Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla scarsa sostenibilità e solidità di questo modello. Dipendere da un solo asset rende instabile l’intero ecosistema, in quanto il crollo dello stesso può comportare una reazione di eventi catastrofici. Ironia della sorte, è proprio quello che è successo negli ultimi giorni.

Nel momento in cui il prezzo di LUNA è iniziato a crollare, il collateral ratio non è stato più sufficiente a mantenere il peg della stablecoin.

Un livello di rapporto tra collaterale e asset emesso come prestito, ritenuto stabile per il sistema, si aggira intorno al 150%. Ciò significa che, per ogni unità di UST erogata dagli smart contract dei protocolli DeFi, devono esserci abbastanza LUNA bloccati per un controvalore di almeno $1,5. 

In seguito all’aggressiva discesa di LUNA, UST ha risposto perdendo tutto il suo peg con il dollaro, segnando un picco minimo di $0,29.

La reazione degli investitori nei protocolli DeFi

Secondo quanto riportato dai dati di DeFi Lama, il TVL bloccato negli smart contract dei protocolli DeFi sviluppati sulla blockchain Terra è sceso del 54% solo nelle ultime 24 ore. 

In meno di una settimana è stato registrato un crollo dell’86%, passando da un TVL di $30 miliardi a quello attuale assestatosi per il momento sotto i $4 miliardi.

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Il picco verso il basso del TVL nella DeFi di Terra segue il movimento del prezzo di LUNA

Una delle maggiori cause viene attribuita alle politiche di ricompense gestite da Anchor, il più grande protocollo di Lending & Borrowing dell’ecosistema Terra. Infatti, i livelli di APY da loro offerti arrivavano a toccare circa il 20%, un valore ritenuto da molti esagerato e poco credibile. 

Si sostiene che il loro modello era solo una propaganda per attirare investitori. Non è mai riuscito ad autosostenersi con i propri margini di interesse. DeFi significa innovazione degli strumenti già offerti dalla finanza tradizionale, che utilizza meccanismi a prova di secoli di storia. Gran parte delle ricompense dovute ai depositanti provenivano da fondi propri e non da una sana gestione che gli permetteva di generare un profitto adeguato. 

A tutto questo, gli utenti hanno risposto con una fuga dai principali protocolli. In meno di una settimana Anchor ha perso più del 75% del TVL, seguito da Lido, una piattaforma di staking, che ha subito un deprezzamento di oltre il 90%. 

I commenti degli esperti a questo caso singolare

In prima linea corre al riparo Do Kwon, il fondatore di Terra, che cerca di calmare gli animi con una serie di tweet. Tra i più recenti e probabilmente di maggior rilievo è il seguente, un disperato tentativo di incoraggiare gli utenti a non abbandonare definitivamente l’ecosistema.

Nel tweet si legge:

“Siamo vicini ad annunciare un piano di recupero per UST. Tenete duro.”

A posteriori, appare ora simpatico il modo in cui si autodefinisce sul proprio profilo Twitter: “Master of Stablecoin”, ovvero il maestro delle stablecoin. Dovrà lavorare duro per riacquistare credibilità tra la community.

Le parole del COO di ARK36

Seguono poi due commenti di spicco. Il primo arriva da Anto Paroian, Chief Operating Officer di ARK36, che dice: 

“Senza dubbio, la perdita del peg di UST sarà vista come uno dei momenti rilevanti dell’attuale ciclo di mercato delle crypto. Sfortunatamente, questo fallimento va oltre le perdite materiali subite dagli investitori di Luna.

Il de-pegging comporterà probabilmente un rischio normativo sostanziale, se non per l’intero mondo crypto, sicuramente per il mercato delle stablecoin. La segretaria Janet Yellen ha già evidenziato la situazione di Luna in una riunione della Commissione Bancaria del Senato, chiedendo una regolamentazione completa delle stablecoin entro la fine dell’anno. 

Ovviamente, la regolamentazione a lungo termine è nettamente positiva per il mercato delle criptovalute, ma se gli emittenti di stablecoin venissero regolamentati rigorosamente come le banche, potrebbe soffocare uno dei settori più innovativi, prosperosi e importanti del mercato delle criptovalute.

In una nota più generale, il crash darà vita di nuovo alle discussioni sul fatto che una stablecoin algoritmica e pienamente decentralizzata sia possibile o, almeno, desiderabile. Finora, la situazione UST ci ha mostrato che i potenziali vantaggi potrebbero non superare i rischi per l’intero mercato crypto. Gli utenti DeFi dovrebbero anche prendere nota: un rendimento del 18-19% su un protocollo di risparmio DeFi che sfrutta una stablecoin decentralizzata non è privo di un notevole grado di rischio”.

D’altronde, come recita una delle leggi fondamentali della finanza, ad un maggior rendimento corrisponde sempre un maggior rischio.

I commenti del CEO di Likvidi

Infine, Ransu Salovaara, CEO at Likvidi, commenta come segue:

“Prima di tutto, sembrava tutto troppo bello, ad iniziare dalla piattaforma DeFi Anchor, i cui prodotti si basano principalmente su UST, che offriva un tasso di interesse annuale del 19,5% per i depositi e per lo staking di UST sulla loro piattaforma. Questo livello era oltre il 100% più alto da quello offerto da altre piattaforme come Celsius e Aave. Ecco perché Anchor, UST e il relativo token LUNA sono diventati così grandi, ma l’elevato interesse veniva pagato dalle loro tasche, quindi si poteva definire marketing, non vera finanza. 

Ora alcune parti hanno scelto il peg dell’algoritmo di UST come obiettivo di manipolazione del mercato e hanno preso in prestito molti bitcoin per eseguire quello che alcuni chiamano “Soros stryle”, attacco a UST. Bitcoin è sceso a $32.000 e UST e Luna hanno perso il 75-90%.

Questo caso sarà studiato con grande interesse dal mondo delle criptovalute, della finanza e della regolamentazione. Già ieri Yellen chiedeva regolamentazioni sulle stablecoin a causa del caso UST. È stato stimato che lo “short seller attacker” ha guadagnato circa 800 milioni di dollari grazie a quest’evento”.

Probabilmente Terra, LUNA e UST serviranno da lezione per tutti. Occorrerà solo aspettare la risposta del mercato e di tutte le parti coinvolte nell’ecosistema crypto e DeFi, con la speranza di un futuro più sostenibile.  

Eliano Martellucci
Eliano Martellucci
Eliano è laureato in Economia e gestione aziendale e sta per concludere gli studi specialistici in Finanza presso l'Università di Trento (UNITN). Si appassiona al mondo crypto e blockchain durante l'estate del 2017 e da lì non lo ha più abbandonato. Ora lavora come editor & SEO specialist in Cryptonomist, scrive articoli ed investe, sia in asset Blue Chip, che in fase iniziale. Inoltre, sta sviluppando il suo ultimo progetto di tesi dal titolo: "Uno studio sulla Sentiment Analysis del mercato crypto attraverso algoritmi di Machine Learning in python".
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