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Il report di Deloitte conferma i vantaggi delle criptovalute

Secondo un report di Deloitte fatto in collaborazione con PayPal, su 2000 dirigenti di vendita al dettaglio degli Stati Uniti, l’adozione delle criptovalute come pagamento sarebbe un vantaggio competitivo.

Deloitte: il vantaggio di abilitare i pagamenti in criptovalute 

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Il report di Deloitte rivela come la gran parte dei venditori retail credano nei vantaggi apportati dalle criptovalute se implementate nel proprio sistema dei pagamenti

Secondo uno studio di Deloitte fatto su 2.000 dirigenti al dettaglio senior negli Stati Uniti e realizzato in collaborazione con PayPal, l’87% dei rivenditori ritiene che accettare le criptovalute sia un vantaggio competitivo.

Inoltre, l’85% pensa che da qui ai prossimi cinque anni il settore del retail accetterà pagamenti in criptovalute. L’83%, invece, pensa che entro i prossimi dieci anni il pagamento in criptovalute diventerà legale.

Questa idea deriva dall’interesse che sembrano avere per questa forma di pagamenti la maggior parte dei clienti, stando a quanto confermato dal 64% degli intervistati. Ben l’83% degli intervistati crede che da qui ai prossimi dodici mesi l’interesse dei clienti verso gli asset digitali aumenterà.

Nel report si legge:

“Anche se i pagamenti in valuta digitale potrebbero non essere ancora un’occorrenza quotidiana per il cliente medio, l’interesse complessivo per le soluzioni native digitali è rilevante, soprattutto tra le generazioni più giovani. È un segno per i rivenditori retail che quelli che non riescono ad incontrare la domanda dei clienti relativa a questo trend, rischiano di essere lasciati indietro e di perdere profitti”.

I commercianti sono motivati ​​dalla prospettiva che le criptovalute permettono l’accesso immediato ai fondi (40% degli intervistati). Possono, inoltre, sfruttare i vantaggi derivanti dalle innovazioni basate su blockchain, come nella DeFi (39%) e possono essere agevolati nella gestione interna del ciclo entrate-tesoreria-finanza (39%).

Il 54% dei rivenditori che hanno risposto e che fatturano più di 500 milioni di dollari, ha detto di aver investito più di 1 milione di dollari per abilitare i pagamenti in valuta digitale. Mentre il 6% di quelli che fatturano sotto i 10 milioni hanno detto di avere investito la stessa cifra.

Le conclusioni dello studio 

Zachary Aron, partner Deloitte Consulting LLP e responsabile della ricerca, ha affermato che:

“Questo sondaggio mostra che i commercianti considerano l’accettazione delle valute digitali, guidata dall’accettazione e dalla domanda dei consumatori, come la chiave per guidare il business, e coloro che sono lenti nell’adozione corrono il rischio di rimanere notevolmente indietro”.

Il manager ha poi continuato dicendo:

“La richiesta dei clienti di opzioni più innovative e flessibili è ormai scontata e i commercianti stanno trovando i mezzi per fornire pagamenti digitali in modi più efficaci, creando valore per ogni attore nel flusso transazionale”.

Ed è anche per questi motivi che la spesa in investimenti sulla adozione delle criptovalute dovrebbe aumentare già nel prossimo anno. Il 60% degli intervistati dichiara, infatti, di aspettarsi un budget di oltre $500.000 per abilitare i pagamenti in valuta digitale nei prossimi 12 mesi.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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