Il team del Blockchain Observatory and Forum dell’Unione Europea ha di recente pubblicato un report dedicato alle applicazioni della tecnologia blockchain al settore energetico.
Summary
Blockchain e settore energetico: un report dell’UE

Il report è costituito da un lungo PDF di 53 pagine, ed è il primo di una serie di rapporti tematici elaborati dal nuovo team che guida l’Osservatorio.
L’obiettivo è quello di presentare gli ultimi aggiornamenti e sviluppi dell’ecosistema blockchain dell’Unione Europea, e riflettere sulle ultime tendenze in modo da poter discutere del futuro della blockchain in Europa e nel mondo.
Il team che ha redatto il rapporto sottolinea che il panorama energetico globale sta cambiando rapidamente, con nuove tecnologie che stanno emergendo come nuovi driver di questo settore industriale.
La transizione energetica, denominata Digital Green Shift, è basata su deregolamentazione, decarbonizzazione, decentramento, digitalizzazione e democratizzazione.
In un tale scenario le DLT vengono considerate in particolare tecnologie chiave ad alto potenziale, in grado di influenzare o addirittura rivoluzionare vari settori, compreso quello energetico.
Va però ricordato che DLT e blockchain non sono esattamente la stessa cosa. Con blockchain si intendono soprattutto le piattaforme decentralizzate e permissionless, mentre le DLT possono anche non esserlo.
Tuttavia proprio digitalizzazione e decentramento sono due componenti essenziali del Digital Green Shift, ed offrono diverse nuove opportunità per i futuri sistemi ed i mercati energetici.
Secondo il report ciò richiederebbe, però, lo sviluppo di nuovi standard che considerino anche l’utilizzo di DLT. In particolare a tale scopo viene individuato l’IEEE Standards Association (SA) P2418.5 Blockchain in Energy Standards Working Group (WG), istituito nel 2018 proprio per rispondere a queste esigenze.
WG IEEE SA P2418.5 mira a:
“Proporre, sviluppare e comunicare un insieme di procedure di normalizzazione aperte, comuni ed interoperabili nonché un modello quadro di riferimento per creare linee guida olistiche ed indipendenti dal fornitore relative a blockchain/DLT applicabili al settore energetico”.
L’ambito di lavoro pertanto sarà questo, mentre per quanto riguarda le applicazioni concrete delle DLT, le componenti più interessanti sono registri decentralizzati, hub di flessibilità decentralizzati multinodali, sistemi di archiviazione decentralizzati, e blockchain per archiviare dati e consentirne l’utilizzo tramite procedure automatizzate.
Come la tecnologia blockchain contribuirà ad una transizione più green
La chiave di questo approccio viene individuata proprio nella natura decentralizzata di queste componenti, che consente ai vari attori di negoziare tra di loro senza che nessuno “possieda” il sistema, e senza bisogno di doversi affidare su fiducia reciproca.
Questo scenario non è quello delle DLT centralizzate e permissioned, ma proprio quello delle blockchain decentralizzate, come ad esempio Ethereum.
Gli utilizzi concreti ipotizzati sono l’onboarding DER, la partecipazione ai mercati della flessibilità, le attivazioni ed il settlement.
Il report scende anche nei dettagli, ma il settore energetico è così ampio, tecnico e profondo che ne elenca una quantità non sintetizzabile in poche righe.
Inoltre, riporta anche decine di casi di studio ed analisi provenienti direttamente da operatori del settore.
Si tratta pertanto di un report molto tecnico, destinato specificamente agli operatori del settore, ma che suggerisce in modo esplicito che l’elemento cruciale e davvero innovativo di questa tecnologia è la decentralizzazione, e la natura trustless e permissionless della vera blockchain.
Fino a qualche anno fa sembrava che l’atteggiamento delle istituzioni nei confronti di questa tecnologia fosse l’esatto opposto, ma alla fine sembra che anche loro si siano resi conto che senza decentralizzazione la blockchain è solo un modo poco efficiente di creare database.