Il principale regolatore della Svizzera ha chiesto alle autorità di regolamentazione di intraprendere maggiori azioni per proteggere i consumatori e gli investitori dagli abusi nel settore crypto.
Summary
La Svizzera chiede una nuova regolamentazione crypto per contrastare le truffe
Anche la Svizzera, uno dei Paesi maggiormente crypto friendly al mondo, sta pensando di adottare una regolamentazione più stringente sul settore, per prevenire e bloccare abusi e truffe, che sembra si stiano diffondendo con maggior frequenza anche nel Paese elvetico.
Secondo il principale regolatore dei mercati finanziari della Svizzera, la FINMA, il trading di criptovalute assomiglia sempre più al mercato azionario statunitense della fine degli anni ’20. Una sorta di farwest senza o con pochissime regole e quindi tutele per gli investitori.
“Si può fare molto di più”, ha affermato Urban Angehrn, CEO dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari.
In una conferenza a Zurigo, Angehrn ha dichiarato:
“Sembrerebbe che gran parte del trading di risorse digitali assomigli al mercato azionario statunitense nel 1928, dove tutti i tipi di abuso, pump and dump, ora sono in realtà frequentemente comuni”.
Poi ha ribadito la necessità di guardare anche allo sviluppo della tecnologia per cercare di dare maggiore protezione ai cittadini:
“Pensiamo anche al potenziale della tecnologia per semplificare la gestione delle grandi quantità di dati e per proteggere i consumatori dal commercio su mercati abusivi”.
Le ultime vicende nel mercato delle criptovalute preoccupano anche la Svizzera
La Svizzera, come detto, è evidentemente preoccupata da questi crolli del mercato e dalle difficoltà che stanno incontrando alcune aziende come Celsius, il prestatore di crypto che la settimana scorsa ha bloccato i prelievi per problemi di liquidità.
La Svizzera è da tempo considerata uno dei Paesi maggiormente crypto friendly.
Un suo cantone, quello di Zugo, accetta da mesi pagamenti delle tasse in criptovalute e viene considerato uno degli hub mondiali degli asset digitali.
Ed è anche per questo che ora si vuole mettere freno ad abusi e truffe che purtroppo fanno parte di questo mondo.
Lo scorso anno 2B4CH, società elvetica specializzata in blockchain e criptovalute, ha lanciato addirittura una proposta per indire un referendum in cui si chiedeva di approvare l’inserimento di Bitcoin nella Costituzione Federale.
Ad aprile, il Presidente della Banca di Svizzera, Thomas Jordan, ha affermato che malgrado la banca non abbia ancora criptovalute tra i suoi asset, non ha escluso che presto potrebbe investire in future legati a BTC:
“L’acquisto di Bitcoin non è un problema per noi, possiamo farlo direttamente o acquistare prodotti di investimento basati su di esso”.
Il CEO della Bank of Swiss ha poi detto:
“Possiamo organizzare le condizioni tecniche e operative in modo relativamente veloce, quando siamo convinti che dobbiamo avere Bitcoin nel nostro bilancio”.