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Mining: aumentano le vendite di Bitcoin

Blockworks Research ha pubblicato il suo report sul mining di Bitcoin chiamato Bitcoin State of Min(ing). 

Il report sul Bitcoin mining

Si tratta di un report bisettimanale sul mining, con metriche e notizie specifiche per i miner, sviluppi normativi, e qualsiasi altro argomento che abbia impatto sul settore. 

Il report di questa settimana, a cura di Ryan Swanson, rivela che il mining di Bitcoin risulta essere un’attività un po’ sotto stress, a causa della recente caduta del prezzo di BTC a 20.000$. 

Infatti, il crollo sta causando problemi ai miner, perchè ha di fatto ridotto i loro introiti proprio mentre i costi di produzione sono aumentati. Tutto ciò sta mettendo sotto pressione la redditività del mining di Bitcoin, scesa a livelli che non si vedevano da ottobre 2020, prima che iniziasse l’ultima grande bullrun. 

In questo momento solo chi ha costi energetici bassi ed apparecchiature di massima qualità sta minando in profitto.

Nonostante ciò, l’hashrate complessivo è ancora vicino ai massimi, dato che rimane ben sopra i 220 Ehash/s mentre il record giornaliero è solamente superiore a 250. È possibile quindi che in un tale scenario stiano facendo la differenza le nuove macchine ad alta efficienza. 

La redditività dei miner è a rischio

Il problema della bassa redditività si sta sommando ad un altro problema, ovvero la dipendenza delle attività di mining dalla raccolta di capitali, recentemente prosciugata. A causa di ciò molti miner sono di fatto costretti a vendere sul mercato i BTC estratti, “alterando la loro strategia HODL originale”.

Spesso, infatti, i BTC incassati dai miner che non servono per pagare i costi vengono semplicemente conservati nei wallet per il lungo periodo. A quanto pare, invece, in questo momento non ne riescono più a mettere da parte, e sono costretti a vendere quasi tutti i BTC che incassano. 

Tutto ciò ovviamente mantiene elevata la pressione di vendita, in un periodo in cui la pressione di acquisto è bassa. 

Fino a che non ridurranno in modo significativo l’hashrate il problema perdurerà, perchè questo sarebbe l’unico modo per ridurre i costi. 

bitcoin mining hashrate
In calo hashrate e redditività del mining Bitcoin

Ritardi nella consegna di apparecchiature più efficienti

Purtroppo, però, il ritardo di consegna di 12-18 mesi dei nuovi ASIC S19 di Bitmain fa sì che i miner nel complesso continuino ad aggiungere macchine alle loro flotte, al posto che ridurle o spegnerle per ridurre i costi. 

Il report dice: 

“La maggior parte del nuovo hashrate in arrivo oggi è stato probabilmente ordinato più di un anno fa”. 

Quindi il prezzo di Bitcoin attualmente sta scontando l’onda lunga del clamoroso ritardo di consegna delle macchine per il mining di ultima generazione, che costringe i miner a metterle al lavoro subito, anche a costo di produrre profitti risibili. Tutto ciò si traduce in un inevitabile incremento dei BTC che mediamente i miner vendono sul mercato dopo averli estratti, con conseguente aumento della pressione di vendita e calo del prezzo. 

È possibile che tale dinamica si possa interrompere solo o in caso di ulteriore crollo del prezzo di BTC, che renderebbe la soluzione di spegnere le macchine meno peggiore del tenerle accese a tutti i costi, oppure in caso di fallimento di qualche grosso miner. In alternativa bisognerà attendere che finiscano di rientrare dei costi affrontati in passato per l’acquisto delle macchine prima che convenga loro spegnerle. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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