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Russia: la Banca Centrale vuole legalizzare il mining di criptovalute

Il capo del dipartimento per le tecnologie finanziarie della Banca Centrale, Kirill Pronin, ha dichiarato che l’autorità monetaria della Russia sarebbe pronta a sostenere la legalizzazione del mining di crypto. 

La Russia è intenzionata a rendere il mining di crypto legale

mining bitcoin
La Banca Centrale russa è intenzionata a rendere le attività di crypto mining nel Paese legali

La banca porrebbe una condizione ai miner, ovvero che siano obbligati a vendere al di fuori del Paese le monete che ottengono con il mining. In altri termini, non vorrebbe che i BTC estratti in Russia venissero poi acquistati da altri russi. 

In Russia ormai da diversi anni c’è molta confusione a livello istituzionale riguardo l’atteggiamento da tenere nei confronti delle criptovalute. La stessa Banca di Russia è stata tra i più strenui detrattori di Bitcoin nel Paese, mentre il governo è sempre sembrato molto più possibilista. 

Quest’ultima dichiarazione di Pronin sembra confermare la confusione che vige a livello istituzionale in Russia in merito alle criptovalute, perché quest’ultime non hanno in realtà limitazioni territoriali, visto che fisicamente risiedono sulla blockchain che sta in migliaia di computer in tutto il mondo. 

Tuttavia segna forse un punto di svolta, dato che fino ad ora era proprio stata la Banca di Russia la principale istituzione finanziaria del Paese ad opporsi alla legalizzazione delle criptovalute. 

A questo punto quella di Pronin sembra essere una timida apertura, anche se concentrata solo sul mining e non sull’utilizzo come mezzo di pagamento o investimento. 

A dire il vero, è già da qualche settimana che la posizione della Banca Centrale russa nei confronti delle criptovalute sembra essersi un po’ ammorbidita, sebbene per ora non abbia fatto alcun passo concreto in questa direzione. Se, invece, la proposta di Pronin passasse, sarebbe a tutti gli effetti un passo in avanti concreto verso una forma di legalizzazione, anche se solo del mining.

Il governo russo sembra essere più aperto alle crypto, ma non troppo

Nel frattempo Roskomnadzor, l’agenzia governativa russa che si occupa del controllo dei mass media e delle telecomunicazioni, ha bloccato il sito web di Bits.media, uno dei principali organi di informazione crypto in Russia. In questo momento il sito risulterebbe accessibile all’estero, ma non in patria. 

Secondo l’agenzia governativa alcune pagine del sito diffondono informazioni vietate. Ricordiamo che in Russia è in atto una vera e propria censura dell’attività informativa con il governo che, tramite Roskomnadzor, decide di fatto cosa si può pubblicare e cosa no. 

Bits.media sarebbe stato coinvolto in una causa riguardante la promozione del riciclaggio di fondi ottenuti in modo illecito, ed una sentenza del tribunale distrettuale di Volzhsky, della città di Saratov, avrebbe disposto la chiusura del sito. 

La società ha affermato di non essere stata affatto informata del procedimento, tanto da non aver dato loro alcuna possibilità di rimuovere le pagine incriminate.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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