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Goldman Sachs: prime operazioni in Bitcoin su future in Asia

Goldman Sachs non è nuova ad interessarsi di crypto. Era già successo in passato e probabilmente, insieme a Barclays, è l’istituto finanziario di portata mondiale che più si sia interessato negli anni alle valute digitali.

Goldman Sachs interessato a Bitcoin

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Goldman Sachs entra sempre di più nel mondo Bitcoin e crypto in generale

A marzo 2021, la banca d’affari già aveva mostrato la portata del suo interesse su Bitcoin interessandosi ad operazioni OTC.

In sostanza, l’istituto si era interessato tramite un suo team ad hoc allo studio di uno strumento crittografico over the counter (OTC).

Come riportato all’epoca dei fatti alla CNBC, tramite il più classico esempio di finanza decentralizzata (DeFi), Goldman aveva effettuato una operazione di acquisto tramite la banca crittografica Galaxy.

L’interesse su Bitcoin e le cryptovalute in generale però parte da lontano , le prime operazioni in questo asset risalgono addirittura al 2020 per la banca d’affari.

Martedì è stato il turno della prima operazione sui futures bitcoin in Asia di Goldman, una mossa molto importante sia sotto il punto di vista della tempistica quanto sull’operazione in sé.

In questo periodo, il mondo delle criptovalute ha subito diversi scossoni come ad esempio la debacle dell’ecosistema Terra-Luna che ha visto crollare a zero il valore di una stablecoin legata al prezzo del dollaro che tutti consideravano sicura o quanto successo a Celsius e ad alcuni exchange di crypto che hanno avuto problemi di blocco di operatività spesso legati a mancanza di liquidità.

Il fatto che una banca così importante continui ad investire con sempre maggiore forza in questo asset è un ottimo segnale per le valute digitali perché normalizza sempre più questo settore ed espone le banche che così avranno interesse a non fungere più da detrattori.

Come riportato da Bitcoin Magazine, GFI Security nella giornata di ieri ha organizzato il primo block trade con intermediazione di contratti di opzioni di Bitcoin di CME Group Asia e Goldman Sachs tramite la Banca crittografica Cumberland ha negoziato buona parte di essi.

Le istituzioni politiche abbracciano sempre di più le crypto

Nel suo rapporto annuale, il mese scorso Goldman Sachs ha rilevato come in generale sia le istituzioni politiche che le banche d’affari mostrino una costante e sempre maggiore apertura all’asset crypto.

La tecnologia blockchain alla base di questo mondo è universalmente riconosciuta come un innovazione che sta cambiando e cambierà sia la finanza che molti altri settori nel tempo e di conseguenza si cerca sempre più di interagirci e non più di combatterla.

“Siamo lieti di collaborare con Cumberland e Goldman Sachs per eseguire i primi contratti di future e opzioni su criptovalute quotate tramite CME Group in Asia. Questa transazione segna il continuo impegno di BGC ad espandere la nostra offerta di criptovalute e a collaborare con le nostre controparti globali nello sviluppo di questa classe di asset in rapida evoluzione”.

Questo quanto dichiarato da Brad Howell amministratore delegato di Asia Pacific per BGC.

Paul Kremsky, capo globale di Cumberland intende espandere le potenzialità della società facendola crescere come intermediario per le banche e il mondo crypto.

“Da quando Cumberland ha istituito per la prima volta un desk di criptovaluta nel 2014, l’obiettivo è stato quello di aiutare le istituzioni a entrare nello spazio”.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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