Sebbene la tecnologia NFT sia relativamente nuova, le leggi sui brevetti che la disciplinano non lo sono.
NFT in continua espansione
Tuttavia, la crescente popolarità di tecnologie innovative come gli NFT, poiché i marchi espandono la loro presenza nel metaverso e nel web3 può generare chiaramente nuove domande e questioni legate alla proprietà intellettuale e ai diritti di immagine.
Proprio per analizzare i nuovi impatti e le nuove prospettive degli NFT sul tema l’ufficio dei brevetti americani ha deciso di realizzare uno studio che possa chiarire molte questioni aperte e adattare i nuovi strumenti tecnologici alle regole e leggi che sono attualmente in vigore.
La notizia dello studio incentrato sulla proprietà intellettuale e sull’NFT è anche la conseguenza di un precisa richiesta formale effettuata a giugno da parte dei senatori Patrick Leahy e Thom Tillis, che sono il presidente e segretario della sottocommissione giudiziaria per la proprietà intellettuale del Senato degli Usa.
Da quello che si apprende dalle prime indiscrezioni il rapporto verterà in particolar modo su precisi argomenti, inizialmente sollevati dai due senatori del Vermont e della Carolina del Nord. Tra le altre cose gli esperti incaricati dall’ufficio brevetti analizzeranno potenziali problemi di proprietà intellettuale con le applicazioni future di NFT, i diritti associati al trasferimento della proprietà di un NFT, i diritti di licenza e violazioni e potenziali diritti di proprietà intellettuale, concessi ai creatori di NFT.
Questo studio arriva anche dopo che nei mesi scorsi sono state portate avanti diverse cause proprio per violazioni di proprietà intellettuale e copyright da parte di creatori e piattaforme di NFT.
Il caso Nike contro StockX
Il colosso dell’abbigliamento sportivo americano Nike, per esempio, a febbraio, ha avviato un procedimento giudiziario contro il rivenditore online StockX per presunte violazione del suo marchio, attraverso la vendita di scarpe NFT senza licenza. La società aveva venduto scarpe da ginnastica Nike NFT che avrebbero dovuto includere versioni riscattabili delle scarpe del mondo reale.
La casa di produzione Miramax ha adito le vie legali nel novembre scorso, contro Quentin Tarantino. La causa è stata intentata dopo che l’acclamato regista ha cercato di lanciare NFT da uno dei suoi film di maggiore successo Pulp Fiction. Lo studio ha affermato che Tarantino ha violato i diritti d’autore mentre si proponeva di lanciare una raccolta NFT con sette scene non tagliate, commenti esclusivi e sceneggiature originali scritte a mano.
I due senatori hanno chiesto all’Ufficio brevetti e marchi e all’Ufficio per il copyright degli Stati Uniti di completare lo studio entro il luglio del prossimo anno.