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Elon Musk è ottimista su inflazione e recessione

Il CEO di Tesla, Elon Musk, alla consueta riunione degli azionisti di giovedì scorso ha spiegato come preveda che il CPI abbia già raggiunto il suo picco e che una recessione, che durerà dai 12 ai 18 mesi, sarà più blanda rispetto le previsioni.

Come ogni anno giovedì si è tenuta l’assemblea dei soci di Tesla presieduta dal CEO in persona, che non ha mancato di fare il proprio discorso. Una volta presentata la trimestrale e delineato i progetti futuri ha parlato dell’attuale situazione economica degli Stati Uniti in particolare. 

Le prospettive sui livelli di inflazione ed imminente recessione, secondo Elon Musk

Il quadro, secondo l’imprenditore, è da ritenersi più roseo delle attese. L’inflazione dovrebbe aver raggiunto già il suo picco e quella che avremo di fronte sarà una recessione meno dura del previsto che avrà una durata compresa tra i 12 e i 18 mesi, per poi lasciare spazio ad un nuovo periodo di crescita economica.

Ai microfoni dell’assemblea, il CEO ha dichiarato:

“Otteniamo una buona visione di dove stanno andando i prezzi delle cose nel tempo. L’inflazione diminuirà rapidamente”.

Giovedì, il deus ex machina di Tesla e SpaceX, Elon Musk, ha spiegato la propria view sull’economia, l’inflazione e la recessione degli USA durante la riunione annuale degli azionisti di Tesla del 2022:

“Riceviamo un bel po’ di informazioni su dove stanno andando i prezzi delle cose nel tempo perché quando produci milioni di auto, devi acquistare merci con molti mesi di anticipo rispetto a quando sono necessari… Perché è una lunga catena di approvvigionamento con un’enorme quantità di inerzia, quindi abbiamo una sorta di idea di dove si stanno dirigendo i prezzi nel tempo. La cosa interessante che stiamo osservando ora è che la maggior parte dei prezzi delle nostre materie prime, la maggior parte delle cose che entrano in una Tesla – non tutte, ma più della metà – stanno scendendo in sei mesi, sei mesi da adesso.”

Il CPI volge al ribasso, o almeno questa è la tendenza riscontrata. Anche il GDP è migliore delle attese e la stessa Fed si sta muovendo con meno pesantezza sui tassi. Questo quadro rafforza l’idea che il picco di inflazione è stato superato.

fed tassi inflazione
La Fed continua a combattere i rialzi del CPI

Cosa aspettarsi nel medio-lungo termine

Tuttavia, il CEO ha messo in guardia dal prevedere il futuro e predilige comunque un atteggiamento più saggio:

“Fare previsioni macroeconomiche è una ricetta per il disastro, ma la mia ipotesi è che abbiamo superato il picco di inflazione e che avremo una recessione. Penso che sarà una recessione relativamente lieve, ma sto solo indovinando qui”.

L’ipotesi di una recessione leggera, ma persistente nel tempo è di certo migliore di quelle paventato finora dagli analisti, o meglio dalla maggior parte di essi, ma la situazione, tiene a spiegare, sia ben diversa da quella del 2008, almeno in America:

“Non abbiamo allocazioni errate di capitale negli Stati Uniti come abbiamo avuto in passato, come fino al 2008 dove stavamo costruendo unità abitative primarie a un tasso doppio rispetto alla formazione delle famiglie, il che ovviamente non ha senso. Molte aziende sono state sovraccaricate. La leva finanziaria o il debito che le aziende hanno in questo momento è relativamente basso, quindi direi probabilmente, sai, una recessione lieve e moderata, forse 18 mesi circa, e penso che l’inflazione diminuirà rapidamente. Questa è la mia ipotesi”. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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