L’agenzia olandese che ha arrestato lo sviluppatore di Tornado Cash, Alexey Pertsev, afferma di fatto di averlo punito per aver creato uno strumento per commettere atti criminali.
Tornado Cash: il motivo dell’arresto di Pertsev
Lo ha rivelato il DeFi Education Fund grazie ad una discussione avvenuta online proprio con il FOID.
🚨 New info from the Netherlands agency that arrested tornado cash developer Alexey Pertsev
We wanted to get this *troubling* statement from the FOID out there (which raises more questions than it answers) while we're chasing down more info + assessing next steps
h/t @sccanavos pic.twitter.com/qbJK4F49vR
— DeFi Education Fund (@fund_defi) August 17, 2022
Rispondendo ad una specifica domanda, il FOID ha affermato:
“Lo sviluppo di uno strumento non è vietato, ma se uno strumento è stato creato al solo scopo di commettere atti criminali, ad esempio per nascondere flussi criminali di denaro, la messa online o la messa a disposizione di uno strumento così sviluppato può essere punibile”.
Questo fa supporre, in modo abbastanza evidente, che Pertsev sia stato arrestato proprio per aver sviluppato Tornado Cash, e che la motivazione dietro questo arresto sia che Tornado Cash sia stato sviluppato proprio per aggirare le leggi anti-riciclaggio, ovvero per commettere crimini in tal senso.
La cosa più preoccupante è che l’affermazione della FOID non si riferisce solo allo specifico caso di Tornado Cash, ma vale per qualsiasi software sia stato creato per violare le leggi.
Invece nello specifico Pertsev è accusato di aver favorito il riciclaggio di denaro, come era già stato dichiarato fin dall’inizio, proprio per aver creato uno strumento (Tornado Cash) per farlo.
A questo punto si può presupporre che in alcune giurisdizioni, come ad esempio quella dei Paesi Bassi, tutti gli sviluppatori che hanno sviluppato software creati appositamente per aggirare delle leggi siano a rischio.
Non è un caso che molti sviluppatori crypto vogliono rimanere anonimi, come lo stesso mitico fondatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, e dopo quello che è accaduto a Pertsev la volontà di rimanere anonimi sembra essere in aumento.
Quando si tratta di protocolli decentralizzati l’anonimato in realtà è più facile da ottenere, mentre se si tratta di protocolli o reti a bassa decentralizzazione, o centralizzati, è molto più difficile rimanere anonimi.
Inoltre per uno sviluppatore di software potrebbe non essere sempre facile riuscire a comprendere quali eventuali leggi i suoi prodotti violano, o ne favoriscano la violazione, soprattutto perché le leggi cambiano da Paese a Paese.
L’arresto di Pertsev rischia pertanto di essere un vero e proprio evento spartiacque nel mondo crypto, dopo il quale gli sviluppatori non anonimi di software crypto si sentiranno sempre più minacciati da quelle autorità governative che li ritengono responsabili degli atti criminali compiuti utilizzando i loro prodotti.
Resta da capire dove sia il confine tra un software che viene lanciato proprio per aiutare le persone a violare le leggi, ed uno che invece venga usato solo saltuariamente per farlo.