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SEC: “mai basare gli investimenti sui social media”

Un paio di giorni fa la SEC (Securities and Exchange Commission) statunitense ha emesso un bollettino per gli investitori dedicato specificatamente sui social media e le frodi finanziarie. 

La SEC pone l’attenzione sugli investimenti da false notizie

La SEC è l’agenzia governativa USA che vigila sulla Borsa e che dovrebbe occuparsi della protezione degli investitori. Per questo motivo ha assolutamente voce in capitolo per quanto riguarda le truffe finanziarie. 

Il lungo bollettino dice che i truffatori spesso usano proprio i social media per frodare gli investitori, tanto che l’Office of Investor Education and Advocacy della SEC incoraggia tutti ad essere scettici e a non prendere mai decisioni di investimento basate esclusivamente su informazioni provenienti dai social media.

Purtroppo, però, ammette anche che gli investitori si affidano sempre di più a queste fonti per attingere informazioni riguardanti gli investimenti, quindi, di fatto, sono sempre più esposti a possibili truffe. 

La SEC ammette anche che i social media possono fornire vantaggi agli investitori, ma al tempo stesso creano opportunità aggiuntive per i truffatori, perché consentono loro di contattare molte persone in modo rapido, economico e senza troppi sforzi, oltre al fatto che rendono facile pubblicare informazioni all’apparenza reali e credibili. 

Il bollettino cita anche esplicitamente le crypto-truffe, dicendo che i truffatori possono utilizzare i social media per attirare gli investitori in una varietà di schemi, incluse truffe di investimento “crypto”. 

Anzi, il bollettino dedica un intero paragrafo a queste truffe. 

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La SEC allerta anche dalle truffe crypto, sempre più diffuse tra i social media

I punti deboli sfruttati dai truffatori

Afferma che i truffatori possono sfruttare la paura degli investitori di perdere un’occasione (FOMO, Fear Of Missing Out) per convincere gli investitori sui social media ad acquistare token o criptovalute. 

Inoltre, pone anche la domanda su come si possa riconoscere una truffa crypto, dicendo che si può procedere come si fa per qualsiasi altro tipo di prodotto di investimento. In particolare “se sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è”. Ovvero, se dà l’impressione di essere troppo più interessante della norma, probabilmente è costituita solo da menzogne. 

Citano, ad esempio, le promesse di alti rendimenti con rischi minimi o nulli, che sono i classici segnali di elevato pericolo di truffa. I truffatori, infatti, possono pubblicare sui loro siti web rendimenti storici completamente inventati, o false raffigurazioni di conti di investimento che aumentano rapidamente di valore.  

Il consiglio che danno è semplicemente quello che da anni gli esperti di criptovalute non si stancano di ripetere, e chiamato in genere DYOR (Do Your Own Research), ovvero “fai le tue ricerche”. 

Nel bollettino scrivono:  

“Se stai considerando un investimento relativo alle risorse “crypto”, prenditi il ​​tempo per capire come funziona l’investimento e cerca i segnali di pericolo che potrebbero rivelare una truffa. Rivedi attentamente tutti i materiali e fai domande”. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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