Con un tweet uno degli avvocati difensore di Ripple Labs nella causa contro la Sec, James K. Filan, che dura ormai da due anni e che vede Ripple a giudizio per presunta vendita di titoli senza autorizzazione.
Summary
La causa tra Ripple e SEC continua
Il legale ha citato una mozione presentata al giudice distrettuale di New York Anna Torres, per chiedere un giudizio sommario sulla vicenda.
#XRPCommunity #SECGov v. #Ripple #XRP Scheduling Update as of September 12, 2022, with dates specific to the Motions for Summary Judgment. pic.twitter.com/3nFzSrJgWC
— James K. Filan 🇺🇸🇮🇪 (@FilanLaw) September 12, 2022
Il ceo di Ripple, Brad Garlinghouse, ha commentato sempre su twitter che la Sec sembra poco interessato al rispetto della legge, accecato dalla volontà di far prevalere la sua tesi e punire Ripple e tutto il mondo delle criptovalute
Today's filings make it clear the SEC isn’t interested in applying the law. They want to remake it all in an impermissible effort to expand their jurisdiction far beyond the authority granted to them by Congress. https://t.co/ooPPle3QjI
— Brad Garlinghouse (@bgarlinghouse) September 17, 2022
Il ceo di Ripple manifesta il suo disappunto per quello che appare ormai un atteggiamento persecutorio da parte della Sec verso la sua società. Secondo alcune indiscrezioni l’autorità di controllo della Borsa americana avrebbe presentato a sua volta una mozione per chiedere la condanna di Ripple per le accuse rivolte di aver venduto titoli senza avere nessuna autorizzazione.
Qualche giorno fa la Sec aveva già presentato una mozione per coprire l’identità dei testimoni che aveva portato davanti al giudice per paura che potessero subire ritorsioni. Nella causa la Sec guidata da Gary Gensler aveva chiamato a testimoniare società come Binance, che a sua volta ha dovuto subire un indagine a suoi danni sempre dalla stessa Sec. Il presidente Gensler da tempo sembra aver iniziato una sorta di crociata personale contro il mondo delle criptovalute, che considera pericolose per gli investitori, perchè non hanno anche una regolamentazione chiara, malgrado molte di esse siano da considerarsi, a suo avviso, come securities a tutti gli effetti.
Come nasce la causa contro Ripple Labs
La SEC ha citato in giudizio Ripple Labs, il CEO Brad Garlinghouse e il presidente Chris Larsen nel dicembre 2020 con l’accusa di aver raccolto oltre $ 1,3 miliardi vendendo il token XRP in transazioni di titoli non registrate. Ripple ha affermato che le vendite e il trading di XRP non soddisfano i principi della Howey Test ( un particolare caso della Corte Suprema USA di 75 anni fa, che determina omeno se un titolo possa essere considerato security o meno), e che quindi non sono da considerarsi securities e che quindi non avrebbe infranto nessuna regola.
“Secondo la SEC, ci può essere un “contratto di investimento” senza alcun contratto, senza alcun diritto concesso all’acquirente, e senza alcun obbligo in merito all’emittente”
Si legge nella mozione presentata da Ripple al giudice federale
Ma la Sec ha insistito nella sua accise portando avanti una causa che si trascina da quasi due anni, senza che siano stati fatti passi avanti da parte dell’accusa, anzi gli ultimi accadimenti processuali sembrano essere tutti favorevoli a Ripple.
La SEC ha sostenuto, portando come prova varie dichiarazioni dei dirigenti di Ripple, che la società crypto avrebbe venduto XRP e gli investitori XRP hanno acquistato la criptovaluta con la convinzione che le loro partecipazioni aumenterebbero di valore nel tempo, rendendo chiaro che si tratterebbe di securities e che quindi esisterebbe una chiara violazione delle regole sugli investimenti.
“Ripple ha pubblicizzato pubblicamente i vari passaggi che stava compiendo e che avrebbe preso per trovare un ‘uso’ per XRP e per proteggere l’integrità e la liquidità dei mercati XRP”
ha affermato la SEC nel suo deposito.
Ripple invece nega qualsiasi contratto tra la società e gli investitori e porta appunto come prove a suo discapito non solo il caso dell’Howey test, ma anche una dichiarazione di un ex dirigente Sec William Hinman che nel 2018, quando era direttore della divisione Corporate Finance della SEC che, durante un discorso pubblico, affermò che un bene digitale potrebbe perdere lo status di titolo in quanto diventa “sufficientemente decentralizzato”. Il dirigente aveva citato nello specifico il caso di Eter, che non poteva essere considerato una security.
“Anche se la SEC dovesse impegnarsi in un’analisi transazione per transazione tardiva e post-scoperta per identificare le offerte XRP e le vendite con contratti, la sua affermazione fallirebbe per legge. Nessuno di quei contratti concessi post-vendita diritti ai destinatari nei confronti di Ripple o obblighi post-vendita imposti a Ripple di agire a beneficio di tali destinatari”
Si legge nel documento presentato dai difensori di Ripple
La Sec ha sempre cercato di dichiarare non inerente al processo simile dichiarazione come prova a favore della societa difendente.
Ma Ripple, creata nel 2012 da Ripple labs con il nome di Open Coin, che sembra sempre più convinta di poter finalmente arrivare ad una soluzione positiva della contesa con la Sec, ha annunciato nei giorni scorsi importanti novità sul fronte CBDC, dove la società sembra aver puntato con decisione. Dal marzo 2021 la società ha sviluppato una versione privata di XRP Ledger, appositamente creata per diventare una piattaforma per le Banche Centrali per emettere CBDC in modo sicuro.
Anche il digital dollar project, che sta realizzando un primo progetto di studio per un nuovo dollaro digitale, ha annunciato di aver realizzato una partnership con quattro società crypto, tra cui appunto figura anche Ripple.
Central bank digital currencies play a critical role in the evolved, modern global financial infrastructure that blockchain will underpin.
Our webinar shares the future of #CBDCs, their impact on cross-border payments & the importance of interoperability. https://t.co/kAIT1DBOsb
— Ripple (@Ripple) August 29, 2022