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Possono le DAO cambiare il modo in cui lavoriamo? Le ultime news su DAO e regolamentazione

“Can DAOs change the way we work?”, ovvero “possono le DAO cambiare il modo in cui lavoriamo?”, questo è stato il titolo di un interessante panel organizzato durante l’evento Zebu Live che si è tenuto la settimana scorsa a Londra. 

Interessante anche per il momento storico in cui si è verificato, visto che proprio qualche giorno fa la CFTC ha fatto causa ad una Decentralized Autonomous Organization, OoKi DAO.

Il panel ha visto la partecipazione di Nick Almond di Factory DAO, Kam Dylan di Zebu Digital, Nikita Cikaluk di Forbes, Grace Rachmany di DAO Leadership e Rajiv Sainani di Maker DAO.

zebu live dao
Il panel di Zebu Live sulle DAO

Cos’è una DAO e le sue applicazioni

Prendendo la parola per spiegare cosa sia una DAO, Nick Almond spiega che le DAO servono come meccanismo censorship-resistant per gestire i token al fine di rendere possibile la loro gestione in modo decentralizzato e per avere un’organizzazione controllata dalla community, una “self-organization”, in cui tutti i partecipanti prendono insieme le decisioni.

In generale, secondo Nikita di Forbes, le DAO sarebbero interessanti per far sì che i clienti decidano gli step che un’azienda deve compiere. Infatti, attualmente, chi lavora nelle aziende più grandi non ha potere decisionale, ma devono passare anni prima di poter far strada. Al contrario, nelle DAO tutti possono contribuire e non si devono aspettare settimane perché un’idea abbia un feedback, spiega Nikita.

Rimanendo su questo tema del lavoro e delle possibilità per chi lavora nelle DAO, per Rachmany è importante educare le persone ad avere le proprie responsabilità, oltre al fatto che gestendo una DAO si possono ispirare a vicenda. Sarebbe quindi questo “il futuro del lavoro” e dell’organizzazione delle aziende.

Sicuramente, però, attualmente siamo solo alla prima integrazione, una “very early adoption”, per cui è dura, una sfida, come spiega Sainani, ma “DAO is huge potential to change the future of work”, spiega Dylan.

La regolamentazione delle DAO

Sicuramente uno dei problemi attuali è la regolamentazione folle in cui la privacy viene meno a causa di meccanismi come quello del KYC. Un altro esempio di questa disorganizzazione e confusione è quello di Tornado Cash, situazione in cui i developer del progetto sono stati arrestati per qualcosa che i governi hanno deciso essere illegale, ma che quando era stato creato non lo era.

Per questi motivi, come spiega Rachmany, le DAO possono essere una soluzione, visto che la responsabilità è di molti e il tutto è anonimo.

“Non bisogna fare compromessi con i governi perché ogni volta che accettiamo il compromesso perdiamo legittimazione come settore”, dichiara Rachmany.

Continuando poi sul tema della regolamentazione, Almond spiega che nessuno la sta aspettando o la desidera anche perché:

“nessuno vuole che le DAO abbiano un’adozione istituzionale. Il punto è proprio avere una governance al di là delle istituzioni”.

Il problema, però, è che i governi cercano sempre modi per controllare anche le associazioni anonime e decentralizzate, prova ne è il caso di Ooki DAO.

La CFTC contro Ooki DAO

Qualche giorno fa la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) ha denunciato il team di un progetto e anche tutti gli holder dei token emessi.

Da quanto emerge, i membri di Ooki DAO sarebbero stati citati in giudizio poiché considerati parte di un’associazione priva di personalità giuridica e in questo caso quindi la responsabilità di una UA (Unicorporated Association) ricade su tutti gli individui facenti parte della stessa associazione.

L’adozione delle Decentralized Autonomous Organization 

Come detto, il settore è ancora alle origini, ma ci sono comunque tante persone che contribuiscono a più DAO, il che è “già enorme”, come spiega Sainani di Maker DAO.

Ma, ad ogni modo, attualmente non ci sono poi così tante DAO di successo, quindi servirebbero maggiori applicazioni e grosse aziende che le adottino per mostrare che funzionano.

Un altro step da poter fare affinché aumenti l’adozione delle DAO, spiega Almond, sarebbe la facilità di creazione: se si potessero creare delle organizzazioni di questo tipo in 5 minuti, ovviamente questo faciliterebbe il processo.

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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