HomeCriptovaluteWanna Marchi ispira i tanti truffatori nel settore delle criptovalute

Wanna Marchi ispira i tanti truffatori nel settore delle criptovalute

Il passato della famosa truffatrice italiana, Wanna Marchi, è di ispirazione per schemi Ponzi e crypto scam. 

Wanna Marchi suscita interesse tra i truffatori crypto

Forse qualcuno più giovane non la ricorderà, ma una decina di anni fa in televisione spopolavano i programmi di televendite, soprattutto di pozioni e creme magiche per la salute o il benessere in genere. Regina di questo particolare segmento dello spettacolo, è stata senza ombra di dubbio Wanna Marchi, diventata celebre per il suo tono e la sua voce al limite dell’arroganza, che ha convinto migliaia di clienti ad acquistare prodotti che in realtà non avevano affatto gli effetti benefici per i quali venivano commercializzati.

Tutto ciò è costato a lei e alla figlia Stefania Nobile un arresto nel 2002 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Un’accusa che è costata una condanna per Wanna Marchi ad oltre 9 anni di reclusione. Ma lei, scontata la condanna, è tornata, dopo una breve parentesi di lavoro in un bar, in televisione con alcuni programmi insieme alla figlia Nobile. In questi giorni poi è uscita su Netflix la serie televisiva dedicata alla sua avventura processuale. 

Il docufilm, che si intitola Wanna, ripercorre in maniera fedele l’avventura televisiva della regina delle televendite fino al triste epilogo della fase processuale e della condanna in maniera definitiva a quasi dieci anni di reclusione. Il suo tono sempre sopra le righe e quel suo vezzo di insultare la gente in maniera diretta hanno fatto di lei un personaggio, invitata spesso anche a trasmissioni sulle reti nazionali e presenza costante su giornali di gossip. 

Il suo stile al giorno d’oggi sembra essere stato di ispirazione per i tanti progetti di scam creati intorno al mondo delle criptovalute e degli asset digitali.

Le falle nel settore crypto

Come una sorta di moderni Wanna Marchi in formato digitale, moltissime aziende di criptovalute, nascono dal nulla, promettendo ed assicurando in un primo momento guadagni interessantissimi, per poi in breve tempo sparire dalla circolazione, lasciando migliaia di utenti con il cerino in mano. Ed è anche per questo motivo che sono proprio gli operatori del settore crypto che chiedono da tempo alle istituzioni una regolamentazione chiara e precisa sul settore, che invece continua ad essere carente e lacunosa, se non del tutto assente.

Il sistema è cambiato. Mentre prima a farla da padrone erano i call center o le centraliniste e il mezzo di diffusione delle truffe era la tv, ora è tutto diventato molto più smart e tecnologico, e per certi versi forse anche più semplice per i truffatori. Basta un sito, due o tre influencer del settore (spesso a loro insaputa) e un progetto più o meno credibile ed il gioco è fatto.

I dati sulle truffe in questo ambito sono preoccupanti, per quanto riguarda il trend in costante crescita i numeri registrati per l’anno in corso. Se nel 2021 a livello globale le truffe hanno ‘reso’ ai loro autori circa 6,2 miliardi di dollari, nei primi 8 mesi del 2022, il valore potrebbe essere anche notevolmente maggiore, malgrado il grande calo del mercato e delle quotazioni delle criptovalute. 

Secondo quanto riporta il Financial Times, solo nel Regno Unito le perdite registrate dall’osservatorio Action Fraud nei primi 8 mesi dell’anno sono state del 25% superiori a quelle del 2021. Quanto all’Italia, nel 2021 sono state 3.500 le segnalazioni di operazioni sospette legate alle criptovalute arrivate all’UIF, l’Ufficio di Informazione Finanziaria di Banca d’Italia. Ma il numero reale potrebbe essere più alto. 

I sistemi per truffare sono molteplici: dallo sfruttamento di personaggi famosi come Elon Musk o Vitalik Buterin, fino all’utilizzo di celebri serie televisive come la fortunatissima Squid Games. Ma il risultato alla fine è sempre lo stesso: cercare di truffare più utenti possibile, per poi sparire col malloppo.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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