Ieri Maker DAO ha annunciato l’avvio di un Maker Vault per investire USDC in obbligazioni liquide per un valore massimo di 500 milioni di DAI, ovvero di dollari USA.
Maker Governance executed the first DAO balance sheet investment in high-quality bonds.
MIP65: Monetalis Clydesdale will activate a Maker Vault for the purpose of investing PSM’s USDC in liquid bond strategies with a debt ceiling of 500 million DAI. pic.twitter.com/LlpBUkYXxE
— Maker (@MakerDAO) October 6, 2022
Una prima votazione all’interno della DAO ha già approvato il primo trasferimento pilota da 1 milione di DAI per questo scopo, e saranno necessarie ulteriori votazioni per completare il processo fino a raggiungere il tetto di 500 milioni di DAI.
L’80% dei fondi verrà investito in titoli del Tesoro USA a breve termine, mentre il restante 20% in IG Corporate Bond.
• 80% in US Short-Term Treasuries (40% 0-1y US Treasury ishares ETF & 60% 1-3y US Treasury ishares ETF from BlackRock).
• 20% in IG Corporate Bond (split of US Treasury Index and Active global mandate for 0-5y investment grade corporate bonds from Baillie Gifford).
— Maker (@MakerDAO) October 6, 2022
Summary
Il piano di Maker DAO per migliorare la liquidità a breve
Il tutto fa parte della MIP65 Monetalis Clydesdale, che attiverà un RWA vault per acquisire USDC tramite PSM ed investirli in obbligazioni liquide di alta qualità detenute da un fondo organizzato e mantenuto da Monetalis.
Le motivazioni ufficiali che hanno spinto la DAO di Maker verso questa scelta sono innanzitutto che nel bilancio di Maker c’è una grande esposizione in USDC che non produce alcun rendimento. Le obbligazioni, invece, perlomeno ne garantiscono uno.
Inoltre, è considerata una priorità quella di lavorare con gestori obbligazionari professionisti ed avviare una strategia di diversificazione.
Bisogna ricordare che DAI è una stablecoin algoritmica ancorata al valore del dollaro USA, quindi soggetta a possibili fluttuazioni dovute alla capacità di mantenere un valore di mercato più o meno fisso attorno alla parità con USD.
Maker DAO è la DAO che gestisce DAI, quindi è di fatto responsabile del suo valore di mercato.
DAI è la quarta stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato, con più di 6,3 miliardi di token in circolazione.
In passato il suo valore è oscillato dagli 0,90$ agli 1,22$, ma dal 2021 in poi il range di oscillazione si è ridotto. Infatti negli ultimi tempi non è mai più sceso sotto gli 0,99$, e non è mai più salito sopra gli 1,01$, tranne in un rarissimo caso a novembre 2021.
Anche durante l’implosione dell’ecosistema Terra, a maggio, dovuta alla perdita del peg con il dollaro da parte della stablecoin algoritmica UST, DAI resse molto bene, non discostandosi mai dal range di oscillazione compreso per l’appunto tra 0,99$ e 1,01$. Si tratta di una banda di oscillazione di ±1%.
Nonostante ciò, Maker DAO ha rilevato una possibile vulnerabilità, dovuta alla grande quantità di USDC in cassa a fare da supporto al valore di DAI, ed ha deciso di ridurre i rischi diversificando l’allocazione dei fondi a garanzia di DAI.
In quest’ottica la scelta delle obbligazioni, ed in particolare dei titoli del tesoro USA a breve termine, è in linea con quella di altri gestori di stablecoin, perchè in questo modo di fatto si aumenta la probabilità che il valore della stablecoin rimanga ancorato a quello del dollaro USA.
DAI, la stablecoin algoritmica di Maker
Da notare che, nonostante DAI sia una stablecoin algoritmica per certi versi simile a UST, non ha mai avuto problemi simili.
DAI a sua volta deriva da una precedente stablecoin, ora chiamata SAI, da cui ereditò il nome, e che sostituì completamente a partire da fine 2019. SAI, che una volta si chiamava DAI, in un primo momento era collateralizzata solo in ETH (Ethereum), e questo faceva sì che il rischio di possibili depeg fosse tutt’altro che trascurabile.
Nonostante ciò, il valore minimo mai toccato da SAI fu di 0,92$, quindi sebbene qualche problema in passato ci sia stato, il peg con il dollaro non è mai stato davvero perso.
Il punto è che la gestione di Maker è sempre stata accorta, e sono sempre riusciti ad intervenire quando c’erano dei problemi in modo perlomeno da salvare il peg sul medio/lungo periodo.
Tant’è che ad un certo punto decisero che era troppo rischioso limitarsi a collateralizzare la stablecoin algoritmica con ETH, ed aprirono ad altri collaterali, tra cui anche Bitcoin. Quando venne avviato questo nuovo corso venne creata una nuova stablecoin che prese il nome di DAI, mentre quella precedente venne rinominata in SAI, ed alla fine la sostituì quasi completamente.
Ad oggi in circolazione esistono solo poco più di 21 milioni di SAI, tanto che questa non è più una vera stablecoin ma un token speculativo che nel corso del 2021 arrivò addirittura a superare per un breve momento il prezzo di 25$, per ragioni puramente speculative.
Una delle scelte che probabilmente ha contribuito maggiormente alla tenuta del peg con il dollaro della nuova DAI è proprio il fatto di aver diversificato il collaterale, in particolare aggiungendo USDC. USDC è una stablecoin non algoritmica, ma collateralizzata al 100% da dollari USA o equivalenti, emessa da Circle in collaborazione con Coinbase.
È la seconda stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato, con più di 46 miliardi di token in circolazione.
USDC ed obbligazioni nell’ecosistema Maker DAO
L’aggiunta di USDC al vault di Maker a sostegno di DAI ha ridotto drasticamente il rischio di perdita del peg, tanto che quando implose UST il valore di mercato della stablecoin algoritmica DAI scese meno di quanto fece le stablecoin collateralizzata USDT.
Inoltre, il fatto che il gestore di DAI sia una DAO, e non un team di persone che possono agire in modo arbitrario, ha reso impossibile gestire questa stablecoin algoritmica in modo arbitrario. Gli interventi di modifica o correzione della strategia di base, e le azioni concrete, devono sempre essere approvate da una specifica votazione prima di poter essere eseguite, e questo impedisce colpi di testa, o di mano, che potrebbero avere impatti violenti ed improvvisi sul peg.
Le DAO come quella di Maker sono organizzazioni autonome decentralizzate che, proprio perchè realmente decentralizzate, non hanno una sorta di capo o ristretto team di gestione che può prendere decisioni in modo indipendente ed arbitrario.
Per tutti questi motivi DAI è una stablecoin algoritmica molto particolare, e diversa dalle altre. Infatti, non solo ormai sono molti mesi che regge benissimo di fronte a tutto ciò di clamoroso che è successo sui mercati crypto, ma ha anche raggiunto nel corso del tempo una capitalizzazione di mercato enormemente superiore a quella di qualsiasi altra stablecoin algoritmica, tranne UST.
Tuttavia UST ad un certo punto è implosa, forse proprio anche a causa di una gestione poco accorta o azzardata, e soprattutto a causa di una strategia di collateralizzazione ad alto rischio molto diversa da quella a basso rischio scelta negli ultimi tempi da Maker DAO.
Ora per ridurre ulteriormente un rischio già abbastanza basso, Maker DAO ha deciso addirittura di collateralizzare in parte DAI con una piccola percentuale di fondi investiti in buoni del tesoro USA.
500 milioni di dollari su oltre 6 miliardi di capitalizzazione sono pochi, ovvero poco più dell’8%, ma rendono molto bene l’idea dell’approccio e della strategia di Maker DAO per cercare di ridurre al massimo i rischi di depeg di DAI.
La strategia di UST invece era al contrario molto più rischiosa, probabilmente con l’obiettivo maggiormente focalizzato sulla possibilità di ottenere dei guadagni, piuttosto che di ridurre al minimo i rischi di depeg.
Alla fine la strategia di DAI sta ripagando, vista la solidità che sta dimostrando nel tempo questa stablecoin algoritmica, mentre quella di UST si è rivelata totalmente fallimentare.
Il rischio non è affatto una buona caratteristica delle stablecoin algoritmiche, tanto che può bastare anche solo un rischio relativamente poco eccessivo per farne saltare completamente in aria la strategia di base.