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Come stanno performando le azioni di Google, Meta, Apple e Ferrari

Dopo un periodo leggermente meno volatile sui mercati, i dati sul CPI hanno rinvigorito con forza questo trend che prima ha fatto colare a picco le Wall Street e poi ha concesso respiro alle azioni di Google, Meta, Apple e Ferrari.

Le azioni di Google, Meta, Apple e Ferrari in Borsa

Dopo un periodo leggermente meno volatile sui mercati, i dati sul CPI hanno rinvigorito con forza questo trend che prima ha fatto colare a picco le Wall Street, per poi concedergli un respiro.

L’indice Nasdaq e lo Standard & Poor 500 hanno subito un destino comune a seguito dei nuovi dati sul CPI che hanno visto l’inflazione scendere (notizia ottima) ma non come ci si aspettasse tra gli addetti ai lavori (le previsioni erano dell’8,1% mentre il dato si è fermato all’8,2%).

Questa notizia subito dopo la sua uscita ha dato vita a una cascata di rosso che ha permeato tutti i comparti (il dato influisce in maniera trasversale in qualsiasi settore) per poi concedere un recupero sul finale di sessione.

Tre le discese ardite e le risalite citando una nota canzone di Battisti troviamo alcune aziende del comparto Social e Tech, come Google (Alphabet), la società di Apple, Ferrari e Meta.

Le performance di Meta

Proprio di Meta (Facebook) è il dato più impressionante, la società di Zuckerberg è riuscita a registrare un +5,74%, portando il proprio valore a 134 dollari.

Nuove collaborazioni, al netto dell’aspetto economico che porta nuova linfa a un bilancio in difficoltà a seguito del calo del settore marketing soprattutto sono un’iniezione di fiducia da parte delle società partner e satelliti di Meta.

Recentemente inoltre Meta che si muove nella giusta dimensione (Metaverso) ma con grande lentezza ha fatto uscire il proprio visore, il Meta Quest Pro che è stato progettato per i professionisti in modo che possano migliorare la loro creatività attraverso la VR (Virtual Reality).

Il prezzo nonostante un aumento del 5% che mostra una voglia di novità e di investire nel titolo è quello del lontano luglio 2016 a riprova di quanto sia stato importante il tonfo subito nel mercato del “giocattolo” di Zuckerberg.

Il mercato della realtà estesa (XR) è stato valutato $ 42,86 miliardi nel 2021 e dovrebbe crescere fino a $465,26 miliardi entro il 2027, registrando un enorme CAGR del 46,20%.

Gli analisti alla luce di questi fatti ritengono che sia il momento di investire e che un prezzo di circa 130 dollari ad azione sia la giusta social per il valore reale che Facebook (Meta) esprime anche in un’ottica di Metaverso/i che è il trend del futuro.

Il titolo Google in Borsa

Un altra importante società che punta molto sulla realtà aumentata, metaverso e quant’altro è Alphabet Inc Class A (Google) che è protagonista proprio come lo è stato il social blu di un portentoso recupero sul mercato.

La sessione ha fatto registrare a Wall Street un’importante +3,53%, che riporta GOOGL alla soglia psicologica dei 100 dollari ad azione (99,97 dollari per la precisione).

Dotata anch’essa del suo visore e in continuo sviluppo della realtà aumentata il recupero dello stock è frutto anche della notizia che il motore di ricerca permetterà a partire dal 2023 di effettuare pagamenti per i propri servizi in Bitcoin, Dogecoin e altre criptovalute aprendosi ad un asset importante e in continua espansione.

Notizie non proprio ottime, però, accomunano Meta, Amazon e Google che sono oggetto di indagine da parte del Parlamento europeo per una presunta mancanza di trasparenza e reati correlati.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, la denuncia è stata presentata da tre eurodeputati al Transparency register dell’UE, poiché secondo questi rappresentanti del popolo c’è il sospetto che big tech degli States abbiano finanziato un gruppo di pressione esterno per tentare di influenzare le decisioni dei parlamentari dell’Unione europea sul Digital markets act e sul Digital services act senza dar conto delle loro ingerenze in questi gruppi.

L’accusa degli europarlamentari è di aver eluso la normativa sulla trasparenza ma sembra solo una cuspide per indagare a fondo sull’operato delle big tech nel tessuto politico europeo e sulla loro influenza su di esso.

Secondo quanto emerge sarebbero state lese le regole sulla trasparenza nelle attività di lobby e chiedono il Trasparency register dell’UE potrebbe revocare l’accesso delle tre aziende agli istituti di lobbying dell’Unione europea.

L’azione comune delle tre società di cui sopra sarebbe stata coordinata dal Connected commerce council, che si presentava come rappresentante delle piccole e medie imprese mentre in realtà faceva gli interessi delle multinazionali americane.

A detta dei parlamentari il Parlamento europeo era del tutto ignaro dei messaggi di questo Council durante le fasi finali del voto sulle due direttive sul mercato e i fili fossero manovrati proprio da Google, Amazon e Meta.

A seguito di queste accuse Amazon si dice estranea al Connected commerce council sui temi della politica europea, mentre ha ammesso di lavorare con il suo omologo americano aprendo un altro filone al di là dell’Atlantico.

Google ha rigettato le accuse al mittente replicando di essere estraneo a tutta la vicenda e di non operare mai in questa maniera in qualsiasi parte del mondo, Meta, invece, ha scelto di rimanere in silenzio almeno per ora.

Le azioni di Apple

Apple altra grande big tech della borsa di New York nella giornata di ieri ha chiuso a 142,41 dollari per azione dando prova di forza con un +2,91%.

Se dal lato prodotti, l’ultima convention di presentazione del nuovo nato tra gli smartphone della mela morsicata ha deluso le aspettative (le critiche sono per un prodotto sostanzialmente uguale al precedente e che non introduce innovazioni significative) i dati macro si è compreso che giocano il ruolo di protagonisti in casa Apple.

La volatilità delle azioni è stata di un 7% tra minimo e massimo nella stessa sessione per un dato che tocca i 160 miliardi di capitalizzazione di mercato confermando le attese di alcuni analisti circa il persistere di una importante volatilità sull’azione.

La correlazione di APPL con lo Standard & Poor 500 nelle ultime settimane è stata doppia rispetto a quella a cui ci ha abituato avere l’indice americano con il Bitcoin. 

Ferrari (RACE): il titolo azionario

Ultima ma non per importanza è interessante il risultato ottenuto da RACE (+2,19%) raggiungendo i 191,40 dollari americani ad azione a ridosso del lancio a livello mondiale del nuovo SUV della casa del cavallino rampante a livello mondiale, il tanto atteso Purosangue.

È inutile dire che gli esemplari già prodotti sono andati già tutti sold out direzione America e Emirati Arabi su tutti in un momento in cui il brand subisce un po’ la condotta del team corse in formula uno non tanto per una questione di risultati ma per l’immagine che da la squadra con le discutibili strategie prese.

76.285 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 188,2715 euro, per un controvalore pari a 14.362.291,44 euro è l’acquisto fatto dalla società sulla Borsa di Milano e sul New York Stock Exchange (NYSE) dal 10 al 14 ottobre di quest’anno.

Il 30 giugno di quest’anno la società aveva annunciato il programma di acquisto di azioni proprie da 150 milioni di euro, facente parte della prima tranche del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie che in totale conta circa 2 miliardi di euro.

Come riportato dal Capital Markets Day del 2022 gli acquisti dovranno essere fatti entro il 2026 in linea con le informazioni fornite.

In totale RACE ha acquistato 486.617 azioni ordinarie per 93.891.543,15 euro sulla borsa di Milano mentre 101.968 azioni ordinarie per un controvalore di 19.368.214,33 dollari americani sulla borsa di New York (NYSE).

Ferrari aveva 11.653.695 azioni proprie pari al 4,53% del capitale sociale totale emesso includendo le azioni ordinarie e le azioni speciali e al netto delle azioni assegnate ai sensi del piano di incentivazione azionaria della Società.

Inoltre, entro il 2024 è prevista l’uscita di altri due nuovi modelli di macchine di cui una soltanto elettrica che segnerà una rottura con il passato pur confermando gli standard di gusto e qualità del brand.

Anche su Milano Ferrari registra un +2% dando sollievo agli holder dopo più di un anno di bear market.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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