HomeCriptovaluteFTX allo sbando. Silenzio di Sam Bankman-Fried

FTX allo sbando. Silenzio di Sam Bankman-Fried

Ieri sera sul sito web ufficiale di FTX è comparso un avviso che informa gli utenti che prelievi e depositi sono sospesi a tempo indeterminato. 

Infatti, il tentativo di salvataggio dell’exchange da parte di Binance è andato in fumo. 

È stata la stessa Binance a comunicarlo sul suo profilo Twitter ufficiale. 

Il CEO Changpeng CZ Zhao in realtà aveva avvisato che la proposta di acquisto sarebbe stata vincolata agli esiti della due diligence. 

Ieri il team di Binance ha completato la due diligence sui conti di FTX, ed ha poi deciso di tirarsi fuori dall’accordo. 

Anzi, ha rincarato la dose perchè nel tweet ufficiale con cui comunicano la rinuncia all’acquisto ha aggiunto che, oltre all’esito negativo della due diligence, ci sono anche altri motivi che l’hanno spinta a rinunciare: i fondi dei clienti gestiti in modo improprio e le presunte indagini di alcune agenzie statunitensi. 

SEC e CFTC sul caso di FTX e Sam Bankman-Fried

Stando a quanto rivelato da Bloomberg, sia la SEC che la CFTC stanno esaminando la questione FTX.

La SEC è l’agenzia che vigila sui mercati delle security, ovvero in particolare delle azioni, mentre la CFTC vigila su quello delle commodity. Sebbene FTX non sia una società quotata in borsa, le due agenzie si occupano anche di turbative di mercato e di protezione degli investitori, quindi hanno le loro ragioni per investigare. 

Sembra che le indagini delle due agenzie si stiano concentrando soprattutto proprio sulla gestione dei fondi dei clienti dell’exchange, così come evidenziato anche da Binance. 

Bloomberg però riferisce anche che queste indagini sarebbero iniziate addirittura diversi mesi fa, in particolare riguardo i prestiti in criptovalute di FTX US. 

A ciò va aggiunto il fatto che anche il Dipartimento di Giustizia statunitense starebbe indagando su FTX, stando a quanto rivelato dal Wall Street Journal

Il token FTT

La notizia del rifiuto di Binance di acquistare la società ha fatto precipitare il prezzo del token FTT di FTX. 

FTT è sceso sotto i 3$, e nella notte ha toccato anche i 2$. Basti pensare che solo due giorni fa era ancora a 22$, quindi da allora ha perso praticamente il 90% del suo valore. 

Anzi, rispetto al prezzo massimo storico di 84$ toccato a settembre dell’anno scorso ora il suo valore è del 97% inferiore. 

Si tratta di una vera e propria implosione, forse definitiva. In questo momento infatti non vi è alcun segnale che possa suggerire realisticamente un qualche tipo di forte rimbalzo. 

I rischi di fallimento

A questo punto sembra prendere piede l’ipotesi che si vada verso un iter simile a quello seguito da Celsius a giugno, e che ha portato la società a dichiarare fallimento. 

La sospensione a tempo indeterminato dei prelievi significa che la società non ha più sufficienti coperture per i depositi dei clienti, tanto da far presumere che i fondi di proprietà dei clienti custoditi da FTX siano in realtà stati spesi. In tal caso non sembra ci possa essere un modo per ridarli indietro tutti in tempi rapidi. 

Per ora la società non ha ancora ammesso pubblicamente di essere insolvente, ma di fatto lo è. Anche perché pare che negli ultimi giorni i clienti abbiano prelevato diversi miliardi di dollari dalle sue casse, e che nel suo bilancio sia presente un buco ancora più grosso. 

Inoltre, il mercato sembra avere già ammesso la sua sentenza, visto l’andamento del prezzo di FTT, dando il fallimento per probabile. 

Sam Bankman-Fried preoccupato per il suo FTX

In un tale contesto spicca il silenzio assordante del co-fondatore e CEO della società Sam Bankman-Fried (SBF). 

Non solo sono due giorni che non twitta più, ma ha anche cancellato alcuni tweet dei giorni scorsi. In particolare ha rimosso proprio quello di lunedì in cui affermava, probabilmente mentendo, che la società aveva in cassa tutti i fondi disponibili per soddisfare tutte le richieste di prelievo dei loro clienti. 

Scrisse: 

“FTX ha abbastanza per coprire tutti i depositi dei clienti. Non investiamo gli asset dei clienti (nemmeno in Treasury). Abbiamo elaborato tutti i prelievi e continueremo a farlo”.

Ma c’è di più. 

L’equipaggio abbandona la nave

Ieri il sito web di Alameda Research è stato reso privato, ovvero non più accessibile al pubblico. Alameda Research è l’altra società di SBF, quella che si occupa di investimenti e che è probabilmente la causa prima dei problemi di FTX. 

Inoltre, il CEO di Alameda Research, Caroline Ellison, ha tolto la qualifica di CEO della società dal suo profilo Twitter

A tutto ciò va aggiunta l’indiscrezione secondo cui la maggior parte del team dei legali di FTX si sarebbe licenziato. 

È come se stessero già abbandonando una nave che affonda. 

Non c’è davvero nulla che faccia sperare in una possibile soluzione positiva a breve per questa situazione. 

L’unico spiraglio di luce proviene da Justin Sun, il fondatore di Tron. 

Infatti, Sun ha dichiarato pubblicamente che stanno mettendo su una soluzione insieme a FTX per avviare un percorso di avanzamento. Non vi sono, però, ulteriori dettagli a riguardo. 

Tether (USDT)

Così come per il fallimento di Celsius, in questi giorni sono girate voci riguardo un qualche tipo di coinvolgimento di Tether in FTX. 

Invece, dalla società che emette e gestisce USDT fanno sapere che Tether non ha assolutamente alcun credito nè nei confronti di FTX, nè nei confronti di Alameda Research, tanto da non essere in alcun modo esposto a queste due entità.

I token Tether continuano ad essere supportati al 100% da riserve ed asset che superano per valore le passività. 

Spesso in questi frangenti qualcuno tira fuori la storia che Tether possa avere a che fare con ciò che di brutto accade sui mercati crypto, ma solitamente Tether non ha nulla a che fare. Infatti, USDT continua a valere sempre circa 1$

I retroscena: Sam Bankman-Fried ammette gli errori con FTX

Reuters ha svelato alcuni interessanti retroscena di tutta questa vicenda. 

Infatti, SBF avrebbe ammesso al proprio team di aver sbagliato nell’annunciare il presunto salvataggio di Binance, forse perché conscio del fatto che l’esito della Due Diligence annunciata da CZ sarebbe stato negativo. 

E non sarebbe nemmeno stato l’unico errore. 

Reuters afferma che SBF mesi fa abbia commesso errori come quello di salvare altre società crypto mentre il mercato crollava. 

Ad esempio, a settembre cercarono di raccogliere 1 miliardo di dollari di finanziamenti per salvare la fallita Celsius Network, ma l’iniziativa poi non andò in porto. 

Altre iniziative simili, invece, sono andate in porto, ma secondo Reuters avrebbero portato una serie di perdite che alla fine hanno portato FTX rovina. 

Altro retroscena svelato da Reuters riguarda il fatto che da mesi Binance e FTX stavano competendo per sottrarsi quote di mercato a vicenda. Il problema è che Binance è l’exchange più grande e più forte in assoluto sui mercati crypto, quindi sfidarlo significa rischiare di farsi molto male. 

Nel 2019, ovvero sei mesi dopo il lancio di FTX, Binance acquistò il 20% delle azioni della società investendo circa 100 milioni di dollari. Ma nel giro di 18 mesi la loro relazione si è inasprita, finendo con il rifiuto di ieri di procedere con l’acquisizione. 

FTX è cresciuto molto rapidamente, ed ormai pare che CZ lo considerasse un vero concorrente. 

È pertanto possibile che Binance abbia avuto un qualche tipo di ruolo in questa vicenda, che va ben al di là del mero tentativo di fallimento di questi ultimi giorni. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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