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I migliori exchange di crypto: perché quello che sta accadendo a FTX non dovrebbe accadere ad altri

Il crollo di FTX, uno dei più grandi exchange crypto al mondo, sta facendo preoccupare molto l’intero settore.

Infatti, il prezzo di FTT, token nativo di FTX, è crollato dell’85% fin sotto i 3 dollari. 

Questo ha conseguentemente provocato una crisi in tutto il mercato crypto, portando a cali impressionanti anche per altre prestigiose monete, come Bitcoin ed Ethereum. 

In questa situazione disastrosa, molti si chiedono o cercano spiegazioni su quanto accaduto a FTX, in merito alla sicurezza del token e della piattaforma. 

Più di tutto, ci si domanda, perchè quello che sta accadendo all’exchange FTX non dovrebbe accadere su piattaforme?

Perché FTX è crollato? Ecco cosa è successo 

Torniamo al 6 novembre, quando nel mercato si sono viste le prime difficoltà di FTT, il token dell’exchange FTX gestito da Sam Bankman Fried. 

Poco prima, infatti, Changpeng Zhao, CEO di Binance, aveva ammesso pubblicamente l’intenzione di chiudere la sua posizione da 500 milioni di dollari nel token FTT. Questo perché un articolo dei giorni precedenti, pubblicato su Coindesk, aveva sollevato dubbi sulla solvibilità del bilancio di Alameda research. 

Alemanda è una società che in passato è stata amministrata dallo stesso SBF. La quale è stata messa in dubbio a fronte di debiti per 8 miliardi garantiti non da dollari, ma prevalentemente da token, in gran parte FTT ma anche Solana.

A quel punto, il CEO di Alameda research, Caroline Ellison, aveva risposto giudicando parziale il bilancio pubblicato nell’articolo, indicando varie altre garanzie a copertura, come l’apertura di posizioni di hedge.

Nel frattempo la speculazione ha preso il sopravvento sulle principali criptovalute, così come la corsa al ritiro dei numerosi investitori che hanno un conto presso FTX, con annesse crypto depositate. 

A questo punto, anche a seguito di accordi tra il CEO di FTX e il CEO di Binance, la situazione sembrava sotto controllo: Il prezzo di FTT era ritornato sui 20 dollari, dopo un minimo relativo a 14, mentre BNB, la coin di Binance, volava del 10%.

Tuttavia, in serata la situazione è degenerata: Il prezzo di FTT è crollato dell’85% fin sotto i 3 dollari. Di conseguenza, anche il prezzo di BNB è tornato a scendere, arrivando a perdere fino al 10%. Trascinati dalla valanga anche Bitcoin ed Ethereum, che hanno toccato ribassi nell’ordine del 10% e 15%, con Bitcoin che ha aggiornato a 17mila dollari i minimi dell’anno.

Bitget in merito al crollo dell’exchange crypto FTX 

In merito al disastro di FTX, in cui Bitget, come altre piattaforme, si è sentita chiamata in causa essendo anch’essa un exchange di crypto, Bitget ha prontamente dichiarato che è importante per le piattaforme difendersi prima di tutto da sé stesse. 

In quanto, nel Web3 il mercato e la tecnologia avanzano in modo incontrollato. Dunque, è necessario migliorare per soddisfare le mutevoli esigenze degli utenti. Nello specifico, Bitget ha affermato: 

“In Bitget, ci concentriamo sul fornire la migliore esperienza di social trading ai nostri utenti e lanciamo regolarmente nuove funzionalità per raggiungere questo obiettivo. Siamo tutti costruttori del mondo Web3 e prospereremo insieme al suo interno. Come exchange, la fornitura di prodotti innovativi e servizi sicuri, sblocchiamo potenziali mercati durante condizioni difficili. Nel frattempo, abbiamo lanciato il Bitget Protection Fund con 200 milioni di dollari e abbiamo collaborato con la star del calcio Lionel Messi, per aiutare a ricostruire la fiducia del mercato e rafforzare la fiducia degli investitori”. 

Dunque, Bitegt non pecca di sicurezza in merito ai token. Infatti, è molto improbabile che su questa piattaforma accada ciò che è successo a FTX. In quanto, l’exchange presenta un sistema di trading stabile, il che significa nessun sovraccarico nelle fluttuazioni estreme del mercato. Gli utenti possono fare trading senza variazioni intollerabili anche in mercati estremamente volatili. 

Inoltre, i cold wallet e gli hot wallet sono protetti con multi-firma, la maggior parte dei fondi dell’utente viene archiviata in cold wallet e ha anche un sistema futuro auto-sviluppato che fornisce protezione alle informazioni e alle risorse dell’azienda.

Nello specifico, con il Bitget Protection Fund, il fondo di protezione, la piattaforma trasferisce una parte del rischio dall’utente direttamente all’exchange. Pertanto, se succede qualcosa ai fondi di un utente che non è una conseguenza delle proprie azioni o comportamenti sullo exchange, Bitget si impegna a proteggere i propri fondi con il Bitget Protection Fund.

L’atteggiamento di Bitget fa da esempio a quanto accaduto a FTX, in quanto in questo modo anche altri exchange possono affrontare i problemi di sicurezza e responsabilità nelle criptovalute a lungo termine.

Inoltre, è importante aggiungere che anche la mossa della partnership con Messi è strategica di Bitget. In quanto, avere in collaborazione una figura autorevole e riconosciuta non solo nel mondo del calcio come Messi, conferisce una generale fiducia nel mercato e di conseguenza anche negli investitori. 

Cosa c’entra Binance con il crollo di FTX? 

Non direttamente la piattaforma Binance, quanto il suo CEO, Changpeng Zhao, che, chiudendo la posizione da 500 milioni di dollari nel token FTT, ha innescato la crisi di liquidità di FTX. 

Tuttavia, in un secondo momento Zhao ha dichiarato di voler comprare FTX per salvarla dalla crisi in cui era incappata. Ma il mercato è crollato lo stesso. 

Infatti, dopo la crisi di liquidità di FTT e l’intervento di Binance, si sono innescate una serie di vendite che hanno portato alla perdita di 2 miliardi di dollari nel giro di 24 ore. 

Nello specifico, Bitcoin crolla di quasi l’11,50% a 18.443 dollari (ai minimi da novembre 2020), Ethereum perde oltre 16% a 1.342 dollari e il Litecoin affonda del 16,7% a 57,61 dollari.

Pare che Binance avesse, infatti, raggiunto un accordo per rilevare FTX in un’operazione che, però, non rassicura del tutto il settore. Zhao ha twittato: 

“FTX ha chiesto il nostro aiuto. C’è una significativa crisi di liquidità”. 

Inoltre, il CEO di Binance ha annunciato la firma di una lettera di intenti per acquistare la rivale. Il manager si aspetta che FTT sia molto volatile nei prossimi giorni man mano che le cose si svilupperanno. 

Nel 2019, Binance aveva annunciato un investimento strategico in FTX, precisando che, come parte dell’accordo, aveva preso una posizione a lungo termine rispetto a FTT, per consentire una crescita sostenibile dell’ecosistema FTX. 

Binance ha quindi esercitato negli anni un’influenza particolare su FTX, e non stupisce che la fiducia degli investitori nella piattaforma sia stata scossa durante il fine settimana, quando Zhao ha twittato che Binance avrebbe venduto le sue partecipazioni in FTT. 

Ad ogni modo, Binance, come colosso degli exchange nel panorama crypto, ha livelli di sicurezza riguardo ai token molto avanzati, i quali rendono difficile anche per questa piattaforma ricadere in una crisi di liquidità come quella accaduta a FTX. 

Infatti, pur non avendo rilasciato informazioni sulle modalità di custodia dei fondi, sappiamo che Binance detiene il 98% delle crypto in wallet offline inaccessibili, le cui copie di backup sono protette in luoghi sicuri.

Inoltre, già nel giugno del 2018 Binance ha creato il fondo SAFU (Secure Asset Fund for Users), un fondo di sicurezza d’emergenza nel quale Binance deposita il 10% di tutte le commissioni generate dall’exchange, per coprire eventuali perdite dei clienti in casi di emergenza. Questi fondi sono conservati in un cold wallet a parte.

Non solo a parole, Binance ha dimostrato la sua affidabilità anche con i fatti. Dalla sua nascita, Binance ha subito diversi tentativi di hacking. In particolare, nel maggio 2019 sono stati sottratti dall’hot wallet dell’exchange circa 7000 BTC. 

Il fondo SAFU ha coperto le perdite, limitando pertanto i danni. I clienti non hanno quindi subito alcuna perdita. Questo precedente ha dimostrato la concretezza del colosso cinese che ha saputo distinguersi dai competitor che hanno subito furti e non sono mai riusciti a rimborsare i clienti.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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