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Bitcoin e Tesla secondo Charlie Munger

Il magnate della finanza tradizionale si sofferma per esprimere il proprio pensiero riguardo il Bitcoin e Tesla.

Charlie Munger è lo storico compagno d’affari di Warren Buffett e alla veneranda età di 98 anni è il Vicepresidente della Holding Company Berkshire Hathaway.

Storicamente il manager ed investitore non è mai stato molto friendly con le valute digitali soprattutto con il Bitcoin esportando più volte gli investitori ad abbandonare l’investimento. 

Il recente fallimento di FTX non ha di certo ammorbidito le posizioni dell’uomo d’affari che anzi si sono rinsaldare dietro le dichiarazioni:

“è una frode e un’illusione di partito. Il paese non aveva bisogno di una valuta che andasse bene per i rapitori. Fondamentalmente mi piace l’esistenza della Fed… odio i promotori di bitcoin”.

Il magnate si è soffermato anche a parlare di Tesla, definendo il successo della società addirittura miracoloso. 

Al di là della chiave per il successo usata dalla società americana resta il fatto che questa abbia portato valore all’America e al settore. 

Charlie Munger si esprime: Bitcoin è il male, mentre Tesla un miracolo

Storicamente Charlie Munger, a differenza di Warren Buffett che è stato più altalenante nelle opinioni, si è sempre schierato in maniera molto critica sul Bitcoin e sulle criptovalute in generale. 

Solo per citare l’ultimo intervento dopo questa intervista si era espresso in maniera inequivocabile sul tema arrivando a dichiarare:

“Lo evito come se fosse una fogna a cielo aperto, piena di organismi nocivi. Evito totalmente e raccomando a tutti gli altri di seguire il mio esempio”. 

Con dichiarazioni così provenienti da un così influente investitori ci sarebbe dovuta essere una fuga agli sportelli altro che caso FTX e invece BTC rimane saldo al timone delle crypto e paradossalmente proprio per le sue fondamenta solide è qui per restare e gli investitori lo apprezzano a prescindere da fallimenti varie di alcune piattaforme. 

In questa intervista il magnate è tornato sull’argomento facendo un parallelismo con gli anni ruggenti che lo hanno visto protagonista della finanza dichiarando:

“Mi addolora che nel mio paese vedo persone che una volta erano considerate persone molto rispettabili che aiutano queste cose a esistere”.

Lasciando emergere una vena di amarezza e delusione verso alcuni suoi colleghi che si sono lasciati “cullare” dal Bitcoin:

“Questa è una cosa molto molto brutta. Il paese non aveva bisogno di una valuta che andasse bene per i rapitori e così via.

Mi deprime il fatto che alcune persone pensino che devono partecipare a ogni affare che fa caldo e non gli importa se si tratta di prostituzione minorile o Bitcoin. Se fa caldo, vogliono esserci. Penso che sia totalmente folle. La reputazione è molto utile nella vita finanziaria e distruggere la tua reputazione associandosi a palle di feccia e promozioni di palle di feccia, è un errore enorme”.

Quando si è toccato l’argomento di FTX, quanto al livello di controlli e di sicurezza dell’exchange Charlie Munger non ha usato clemenza facendo trapelare stupore che così tanti abbiano messo soldi nelle mani di questa società.

“È in parte frode e in parte illusione. È una pessima combinazione. Non mi piacciono né la frode né l’illusione e l’illusione forse è più estrema della frode. Nessuno sarà in una cosa nuova che ogni bambino di 12 anni può essere un miliardario o qualcosa del genere”.

Il fatto che una società possa grazie ad un algoritmo, programmazione e i dovuti controlli creare una moneta da nuovo non va giù a Munger e definisce questa possibilità folle.

Il vicepresidente di Berkshire Hathaway rifiuta categoricamente questa pratica ed enfatizza il ruolo della Fed e dei regolatori oltre al ruolo dei banchieri centrali. 

Sull’argomento si è espresso così:

“Fondamentalmente mi piace l’esistenza della Fed. Penso che in un mondo di valute fiat, abbiamo bisogno di banche centrali sagge… Quindi, in generale, mi piacciono i banchieri centrali e in generale odio i promotori di bitcoin”. 

Tesla

La società dell’EV piace all’investitore che la ritiene un evento più unico che raro che ha dato nuova linfa al settore automobilistico ed ha portato di nuovo l’attenzione del mondo su di una casa automobilistica americana, così come fatto da Henry Ford a suo tempo.

Il lavoro fatto da Elon Musk è importantissimo per il settore perché porta nuova tecnologia, lavoro e innalza il potenziale degli Stati Uniti d’America che fanno da guida tecnologica nel pianeta. 

Munger si è detto sorpreso dalle performance sia di realizzazione del prodotto che di crescita di Tesla. 

La società secondo il magnate non è in alcun modo paragonabile o riconducibile al Bitcoin poiché si basa su un successo che deriva da uno studio e un lavoro senza precedenti, in sostanza da valore. 

“Tesla ha dato dei veri contributi a questa civiltà. Elon Musk ha fatto cose buone che altre persone non potevano fare… Non abbiamo avuto una nuova casa automobilistica di successo da molto, molto tempo, ma ciò che Tesla ha fatto nel settore automobilistico è un piccolo miracolo”.

Tesla ha riportato in luce quel sogno americano delle muscle car con una nuova chiave di lettura e un nuovo sistema di propulsione. 

Le auto continuano a sfrecciare sulla Route 66 piuttosto che tra le affollate strade di New York, ma ora lo fanno in elettrico e questo trend è destinato a non arrestarsi, anzi a crescere.

Non solo Elon Musk è riuscito a migliorare le prestazioni raggiunte dalle autovetture a benzina, ma ha reinventato la mobilità in chiave green puntato su impatto zero e mobilità alla portata di tutti grazie ai sistemi adas e alle funzioni di guida autonoma e frenate di sicurezza in caso di distrazione del conducente. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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