HomeCriptovaluteIl collasso di FTX: la peggior crisi di questo periodo ribassista

Il collasso di FTX: la peggior crisi di questo periodo ribassista

Sono ancora molte le domande senza risposta nel collasso del popolare exchange di criptovalute di Sam Bankman Fired, FTX. Questo episodio, però, ha seriamente intaccato la fiducia nel settore e incoraggiato le autorità a nuove regolamentazioni e ad agire in modo drastico sul settore.

Il collasso di FTX rappresenta un momento spartiacque per l’industria delle crypto

La famosa piattaforma di exchange di Sam Bankman Fried, FTX, era uno dei più grandi attori nel mercato degli asset digitali. 

Venerdì scorso, però, FTX ha dichiarato bancarotta utilizzando il metodo Chapter 11. Per chi non lo sapesse il Chapter 11, è una procedura del codice fallimentare che prevede la riorganizzazione che coinvolge una società o una società di persone. Un debitore del Chapter 11, solitamente propone un piano di riorganizzazione per mantenere viva la sua attività e pagare i creditori nel tempo.

Questa mossa è arrivata subito dopo il passo indietro di Binance, la più grande piattaforma di exchange. Binance aveva intenzione di acquisire FTX, dopo la crisi derivata da mancanza di liquidità, ma all’ultimo minuto il CEO Changpeng Zhao ci ha ripensato, una mossa saggia e molto probabilmente strategica. 

Nel frattempo Sam Bankman Fried, fondatore di FTX, si è dimesso dal ruolo di CEO, lasciando la posizione a John J. Ray III. 

Il nuovo CEO si esprime così riguardo l’attuale situazione della piattaforma: 

“Il sollievo immediato del Chapter 11 è appropriato per fornire al gruppo FTX l’opportunità di valutare la propria situazione e sviluppare un processo per massimizzare i recuperi per le parti interessate“.

Il triste paragone con la Lehman Brothers

Se una delle principali piattaforme di exchange chiama la bancarotta, tutto il settore crypto trema. La dura verità è che questa nuova tegola rischia di mettere in serio pericolo l’intero mercato, provocando il cosiddetto effetto domino. Alcuni hanno paragonato la vicenda, niente di meno che alla crisi fallimentare della banca Lehman Brothers, che nel 2008 ha scatenato la crisi dei mutui subprime. 

Nelle ore successive alla notizia, le due più grandi criptovalute per capitalizzazione, Bitcoin ed Ethereum, hanno perso in poche ore rispettivamente il 15% e il 24% del loro valore. Senza considerare, inoltre, il periodo ribassista in cui tutto il settore sta viaggiando ormai da più di un anno. 

Il suo ormai ex CEO, SBF, era entrato da poco con i suoi 26 miliardi di dollari di patrimonio nella top 100 di Forbes degli uomini più ricchi del mondo. Lo stesso fondatore, ormai sostituito come CEO da John J. Ray III, avrebbe perso niente di meno che il 96% del suo patrimonio.

D’altro canto FTX, come altre aziende del settore, era sotto l’occhio della Securities and Exchange Commission statunitense. Da molto tempo la SEC chiede maggior controllo e al Senato una regolamentazione più ampia, o per lo meno più chiara per quanto riguarda l’industria delle criptovalute. 

Nel caso di FTX, l’azienda agiva senza autorizzazione per fare trading di derivati. Infatti, la sede legale dell’azienda era ad Hong Kong e alle Bahamas, con la speranza di sottrarsi ai controlli da parte delle autorità americane ed europee. 

Il tentativo del CEO di Binance di aumentare la trasparenza nel settore

Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha le idee ben chiare su come il settore delle crypto debba essere. Zhao ha infatti dichiarato che, insieme al creatore di Ethereum Vitalik Buterin, stanno tentando di creare un protocollo di Proof of Reserve che utilizzerà Binance come cavia. Parliamo di una vera e propria associazione, composta dai più grandi attori e piattaforme dell’universo delle crypto, per lavorare fianco a fianco con i responsabili politici e i regolatori di tutto il mondo.

Senza dubbio, dopo un evento di tale portata, il mercato ha bisogno di una maggiore tutela dei risparmiatori, che ignari, lasciano la gestione dei propri fondi nelle mani sbagliate.

Secondo il Wall Street Journal, infatti, Alameda Research sarebbe coinvolta anche in pratiche di insider trading, dove è comunque riuscita a generare ingenti perdite:

Ma questo è solo uno degli esempi più eclatanti. 

Durante un Twitter Space, con all’ascolto più di 40.000 ascoltatori, Zhao ha dichiarato: 

“L’associazione cercherà di mantenere la comunicazione con le autorità di regolamentazione e anche di mantenere le migliori pratiche nel settore, tra cui la prova delle riserve, la trasparenza”.

A capo dell’associazione ovviamente ci sarà lui, il CEO di Binance, che da sempre si è espresso favorevole ad una maggiore trasparenza del settore. Il suo obiettivo, infatti, è proprio questo e da anni si esprime a tal modo. 

Secondo CZ, per una maggiore crescita del settore, bisogna che il settore stesso sia trasparente e sicuro per coloro che controllano, ma soprattutto per coloro che investono.

Al momento è difficile fare previsioni azzardate sul futuro del mercato crypto. La realtà dell’ecosistema è divisa: da un lato c’è chi preferisce per il momento affidare i propri investimenti a stablecoin, dall’altro c’è chi vede opportunità di investimento. 

Da un lato c’è chi pensa che l’industria delle valute digitali necessiti di un regolamento più specifico ed ampio, in modo da rendere il settore più sicuro. Da un altro c’è chi crede che una maggiore regolazione, possa mettere limiti e barriere al settore, aumentando ancora di più la crisi. 

Nulla è certo al momento. L’unica certezza è che questa tegola derivante dal fallimento di FTX ha davvero messo in crisi il settore e gli investitori. 

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