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Perché il mercato crypto è crollato?

Nel corso del 2022 il mercato crypto è crollato, ma si possono identificare ben quattro momenti distinti e il perché del collasso.

Il mercato crypto è crollato: il perchè del primo calo

Il primo calo si è verificato ad inizio anno, e a dire il vero era piuttosto scontato. 

Infatti, è iniziato pochi giorni dopo aver toccato i nuovi massimi storici, ovvero dopo quel 10 novembre 2021 in cui la capitalizzazione complessiva del mercato crypto sfiorò i 3.100  miliardi di dollari. Il prezzo di Bitcoin era salito a 69.000$ e quello di ETH (Ethereum) a quasi 4.900$. 

Da notare che non solo quel calo sembrava essere inevitabile, dati i precedenti aumenti, ma è durato diversi mesi, fino ai primi di maggio del 2022 quando la capitalizzazione era scesa a 1.800 miliardi. Una flessione pari a -42% dopo aver fatto registrare il nuovo record massimo assoluto era perfettamente normale. 

Infatti, non sembra corretto definire questo un crollo, non fosse altro per il fatto che è avvenuto nel corso di diversi mesi. 

La prima reale discesa: in che modo e perché il mercato crypto è crollato

Attorno alla metà di aprile 2022 la Fed ha iniziato il cosiddetto Quantitative Tightening (QT), l’inverso del QE. Ovvero ha iniziato a ritirare dai mercati una parte dell’immensa quantità di dollari creati ed immessi tra 2020 e 2021. 

Questo ha preparato la strada per i successivi crolli, anche se la causa scatenante del crollo di metà maggio è stata l’implosione dell’ecosistema crypto Terra/Luna

Quindi a maggio si sono sommati due fattori molto importanti: da un lato l’inizio della riduzione dei dollari in circolazione sui mercati finanziari, e dall’altro il più grande crash crypto che si sia mai verificato. 

Basti pensare che la criptovaluta Luna (poi rinominata LUNC) passò in meno di dieci giorni da una capitalizzazione di 29 miliardi di dollari ad una di 0,5 miliardi. 

Nel complesso in quei giorni la capitalizzazione globale del mercato crypto scese da 1.800 a 1.200 miliardi di dollari, ovvero con una perdita del 33% in meno di due settimane. 

Quindi nei primi mesi del 2022 la perdita cumulata è stata del 42% in sei mesi, mentre a maggio il crollo è stato del 33% in dieci giorni. 

Il secondo crollo

Questo primo rapido crollo del 2022 ne ha poi innescato un secondo il mese successivo. 

Infatti l’implosione di Terra/Luna ed il conseguente crollo dei mercati crypto ha causato una serie di fallimenti di società crypto, come Voyager, 3AC, ma soprattutto Celsius

Il fatto è che Celsius era un’azienda regolamentata, quindi in molti la ritenevano sicura o perlomeno a basso rischio. 

Che l’ecosistema Terra fosse ad alto rischio invece lo sapevano quasi tutti, anche se la sua totale implosione ha colto di sorpresa molti. Invece erano davvero in pochissimi quelli che si erano accorti che anche Celsius fosse a rischio. 

Pertanto il fallimento di Celsius colpì quasi tutti alla sprovvista, generando vero e proprio panico. 

In meno di dieci giorni, dal 10 al 19 giugno, la capitalizzazione complessiva del mercato crypto è scesa da 1.300 a meno di 900 miliardi di dollari, con un calo superiore al 30%. 

Quindi dopo il crollo del 33% di maggio in nove giorni, a giugno più o meno in un tempo simile c’è stato un altro crollo del 30%. 

A quel punto il prezzo di Bitcoin era sceso fino a 17.500$, mentre quello di Ethereum sotto i 1.000$. 

Il leggero recupero

A dire il vero durante la prima metà di agosto sembrava che i mercati crypto si stessero riprendendo. 

Il prezzo di Bitcoin era tornato sopra i 24.000$, mentre ETH addirittura quasi a 2.000$. 

La capitalizzazione del mercato crypto era risalita a 1.200 miliardi, e sembrava che il recupero potesse continuare. 

Invece, tutto si è interrotto proprio a metà agosto, tanto che ad inizio novembre la capitalizzazione era tornata a 1.000 miliardi di dollari, con il prezzo di BTC a 20.000$ e quello di ETH a 1.600$. 

Il terzo crollo

Il terzo crollo si è verificato dopo il 5 di novembre, a causa del fallimento dell’exchange FTX

Si è trattato di un crollo più veloce, durato solo cinque giorni, e di entità inferiore a quelli precedenti. 

Infatti, la capitalizzazione complessiva del mercato crypto è tornata sotto i 900 miliardi di dollari, perdendo il 27%. 

Il prezzo di Bitcoin è sceso fino a 15.500$, mentre quello di Ethereum è tornato sotto i 1.000$. 

Da un lato molti si aspettavano che questo crollo avrebbe potuto essere peggiore di quelli precedenti, ma dall’altro è risultato essere totalmente inaspettato. 

O, meglio, che potesse esserci un altro crollo era preventivato un po’ da tutti, ma che la causa scatenante fosse il fallimento di uno degli exchange crypto più grandi al mondo non lo sospettava quasi nessuno. 

Fino al 5 novembre non aveva mai avuto ampia circolazione alcuna notizia riguardante la possibile insolvenza di FTX, che quindi ha colto tutti di sorpresa. 

Le conseguenze del terzo crollo

Una delle cose più interessanti da valutare in questo momento sono proprio le conseguenze di questo terzo crollo. 

Infatti, nel caso in cui si fossero già esaurite, sarebbero di molto inferiori alle attese. Tuttavia, non è affatto detto che si siano già esaurite, perché così come accaduto a maggio potrebbero sorgerne delle altre tra qualche settimana. 

Ora pertanto risulta molto interessante osservare cosa accadrà. 

Nel caso in cui il terzo crollo non ne innescasse un quarto, forse il bottom di questo ciclo potrebbe essere già stato toccato. Va, però, ricordato che durante i cicli passati il bottom in proporzione fu toccato su livelli decisamente più bassi. 

Per questo motivo c’è chi crede ancora che ci possa essere un quarto crollo tale da portare ad esempio il prezzo di Bitcoin sotto i 14.000$, o addirittura i 12.000$. 

In questo momento, per quanto se ne sa, l’ipotetico quarto crollo non è nell’aria. Ma così come il terzo è stato innescato da un evento totalmente imprevisto, non è da escludere che possa verificarsene un altro. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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