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Gold sorpasserà il Bitcoin secondo Goldman Sachs

Goldman Sachs nelle sue ultime previsioni sui beni rifugio prevede una lunga discesa per l’Oro al grido di “In Gold we trust!“, per l’istituto di credito infatti nel lungo periodo il metallo prezioso sovraperformerà il Bitcoin.

Omen nomen, la locuzione latina cade a pennello per quanto riguarda le ultime previsioni di Goldman Sachs

La banca d’affari americana si è spinta in dichiarazioni che hanno suscitato scalpore sul tema Oro e Bitcoin. 

Bitcoin Magazine che ha riportato la notizia in un tweet si è ritrovata presto la pubblicazione virale generando un eco che ha aperto il dibattito tra gli addetti ai lavori. 

Il colosso americano della finanza, nel lungo periodo si aspetta che il valore dell’Oro sorpasserà quello del Bitcoin. 

Per capire le basi di questa esternazione e le probabilità che questa si verifichi occorre andare alle radici della questione e alla genesi della valuta digitale. 

Goldman Sachs: gold (XAU) performerà meglio del Bitcoin

Come sappiamo per quasi tutta la storia dell’umanità sia nei tempi del baratto che successivamente quando si è dato all’Oro lo status di valore di riferimento per gli scambi, il metallo prezioso è stato l’oggetto dei desideri di tutti per la funzione riconosciutagli e per alcune altre caratteristiche. 

Il minerale non era funzionale per costruire armi ma aveva altre caratteristiche che lo rendono unico, in primis è un bene scarso, esiste una determinata quantità di Oro nel mondo, è molto raro e necessita tempo ed energie per essere trovato o estratto.

Oltre ad essere raro è facilmente scambiabile e malleabile, può essere trasformato in monete o in lingotti e scambiato, in più è un bene durevole anche se difficilmente trasportabile in grandi quantità. 

Il valore dell’Oro nel lunghissimo periodo tende ad apprezzarsi proprio per le caratteristiche sopra descritte e questo ci dà l’assist per fare un paragone con la valuta digitale. 

Il Bitcoin nasce proprio come surrogato dell’Oro e come strumento di libertà in sostituzione delle valute Fiat che sono di natura centralizzata e quindi soggette alla volontà delle Banche Centrali di riferimento. 

Satoshi nel creare la valuta ha dato al Bitcoin le stesse caratteristiche dell’Oro correggendo ciò in cui esso dava una performance poco appetibile come ad esempio la facilità nell’essere spostato in grandi quantità. 

Spesso spostare le riserve auree in tempi di guerra è stato per i potenti un problema e comportava piani ben studiati e logistica di tutto rilievo mentre per il Bitcoin basterebbe un Wallet in chiavetta e il gioco è fatto. 

Oltre a questa divergenza, il Bitcoin rispetto all’Oro di oggi ma anche a come veniva concepito nel Gold standard è totalmente decentralizzato ed esula da qualsiasi tipo di manipolazione. 

La quantità finita di Bitcoin totale (21 milioni) è la caratteristica finale che rende la criptovaluta l’evoluzione naturale del Bitcoin nonostante la caratteristica di scarsità sia presente anche nell’Oro. 

Ma cosa ha portato una banca d’affari così importante e riconosciuta dalla comunità internazionale a credere che nel lungo e lunghissimo periodo l’oro sovraperformerà la crypto? 

I motivi degli analisti di Goldman Sachs

La vera ragione di questa previsione è la concretezza dell’Oro, l’oro è un bene fisico che necessita di altissime temperature per poter essere lavorato e fuso e in un tempo di venti di guerra la banca crede che il suo valore possa salire nel tempo sempre di più. 

L’Oro viene visto come un ancora da Goldman Sachs che potrebbe salvare l’umanità in caso di olocausto nucleare. 

La funesta ipotesi trova conferma nella minaccia nucleare più volte paventata dal leader Russo Vladimir Putin ma anche da altri prima di lui come Kim Jong Sun e l’Iran solo per citarne alcuni. 

La minaccia nucleare tuttavia non è l’unica ipotesi molti ritengono che le banche centrali sopravviveranno all’Oro e che avranno la tentazione di tornare a una sorta di Gold Standard delle CBDC. 

Nel frattempo Bitcoin si riporta a quota 16305,99 dollari mentre sto scrivendo e l’Oro è a 1781,88 dollari ben lontano dal valore della criptovaluta. 

La dichiarazione di Goldman Sachs risulta assurda e fa scalpore anche per la differenza di valore attuale ma in un mondo sempre più sferzato dai venti di guerra e dalle pandemie la situazione rimane incerta e lo scenario su cui scommette la banca è proprio quello in cui l’Oro ne esce vincitore. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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