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Le azioni di Enel, Unicredit, Eni e Stellantis alla ribalta

I titoli energetici come Enel ed Eni godono ancora del caro bolletta e attendono che gli investimenti fatti entrino a regime per dare plusvalore alle società, intanto Unicredit emette un prodotto ad alto rendimento il cui sottostante è Stellantis che rialza la testa dopo un mese negativo proprio grazie all’espansione dell’elettrico che da la possibilità alle azioni di tornare in verde. 

Le azioni di Stellatis, Unicredit, Enel e Eni da vicino

Il risveglio dopo la notizia dei dati usciti ieri sull’inflazione è stato buono, il CPI al 7,1% su base annua contro il 7,3% delle previsioni e il 7,7% di ottobre ha giovato a tutte le borse non solo a quella di New York almeno in prospettiva. 

Il dato dell’inflazione al netto dei prezzi dei beni energetici e alimentari ha frenato bruscamente la sua corsa passando dal rialzo del 6,3% di ottobre a una crescita pari al 6%.

Vediamo caso per caso come hanno reagito a Piazza Affari i titoli più importanti della borsa Italiana.

Azioni Stellantis (STLA)

Il titolo, sin dalla sua nascita fino ai giorni nostri ha avuto un andamento molto volatile figlio anche dei cambiamenti epocali che coinvolgono la società umana.

Dopo il mese negativo del gruppo automobilistico la tendenza sta cambiando e oggi FCA (Stellantis) ha registrato un +0,13% portandosi a 13,82 euro ad azione. 

Il trend giornaliero fa ben sperare per un cambio di rotta che possa portare il titolo a crescere ancora. 

Il massimo di giornata è stato toccato dal titolo a 14,11 euro ed è superiore a quello toccato nella seduta di ieri. 

La performance relativa rispetto all’indice FTSE Italia All Share è scesa dell’1,28% rispetto alla sessione del 13 dicembre facendo peggio del mercato. 

Il volume ha toccato gli 11.046.930 pezzi scambiati in crescita rispetto alla precedente sessione ma sotto alla media settimanale lasciando comunque possibile una risalita.

Per un ipotetico rendimento in cambio di una protezione dall’investimento è possibile non intervenire direttamente con l’acquisto di azioni della società ma acquistare un certificato emesso recentemente da Unicredit. 

Lo strumento che la banca d’affari italiana offre come assist perfetto per mettere un piede in Stellantis è l’Unicredit Recovery Top Bonus che è negoziato su EuroTLX ed ha un valore nominale di 100 Euro.

Se alla scadenza del certificato il titolo sarà pari o superiore al valore al momento dell’acquisto il certificato pagherà l’importo massimo di 100 euro se invece questo non dovesse verificarsi verrà pagato il valore nominale del titolo che non dovrà in ogni caso superare il cap. 

Azioni Unicredit (UCG)

Il titolo prosegue la lateralizzazione e nonostante le notizie positive di investimenti nel mezzogiorno, non prende una direzionalità forte. 

Ferdinando Natali, ex credit manager ed ora responsabile per l’area sud (Campania, Calabria, Puglia e Basilicata) per Unicredit Italia sostiene gli investimenti al sud che da un recente studio risultano più redditizi che nel resto d’Italia. 

L’ipotesi di nuovi apprezzamenti cozza con il dato positivo solo dello 0,28% ma il massimo registrato nella sessione di ieri a 12.9840 euro lascia ancora speranza. 

L’azione ha fatto leggermente peggio dell’indice FTSE Italia All Share (-0, 09%) ed i volumi, pari a 17.900.750 unità scambiate sono sopra sia all’ultima sessione che alla media settimanale. 

In quadro che vede una volatilità intensa, gli investitori puntano comunque sul titolo.

Azioni Enel (ENEL)

Da metà ottobre ad oggi il titolo ha guadagnato il 26% e la corsa non conosce ancora sosta. 

Oggi la società quota 5,26 euro ad azione crescendo dello 0,15% rispetto la seduta di ieri anche grazie la ferma opposizione fatta all’Antitrust per il provvedimento che ha fatto seguito all’indagine sui prezzi di gas e luce. 

Secondo l’organo di vigilanza la società ha modificato unilateralmente ed in maniera illegittima il prezzo dell’energia elettrica e del gas naturale.

Enel contesta il provvedimento ed afferma in una nota di:

“Non avere modificato alla propria clientela le condizioni economiche durante il periodo di validità dei contratti, conformemente a quanto disposto dall’art. 3 del Decreto Legge c.d. Aiuti bis”. 

Per la società, l’Antitrust:

“impedendo di recepire le variazioni di costo intervenute dopo la scadenza del contratto, danneggia i clienti per i quali gli operatori elettrici non avranno energia disponibile a prezzi pre-crisi”.

Azioni Eni (ENI)

L’altra società fornitrice di energia in Italia è in sostanziale pareggio a 13,77 euro ad azione, ma da dicembre il titolo è in discesa se consideriamo che a novembre quotava 14 euro. 

Eni ha toccato importanti livelli a ribasso e gli investimenti recentemente fatti portano a pensare che ci sarà un rimbalzo nel breve e medio periodo.

La società ha infatti ultimato ed inaugurato a Tataouine un impianto da 10 MW che oltre ad aiutare il Paese nel processo di decarbonizzazione, è funzionale agli obiettivi di Eni che pongono l’azzeramento delle emissioni GHG al 2050.

L’accensione dell’impianto è stata fatta ieri in presenza di Neila Gonji, ministra dell’Industria, dell’Energia e delle Miniere della Tunisia oltre a quelle delle autorità di Tataouine. 

L’impianto fornirà al paese più di 20 GWh di energia l’anno facendo risparmiare 211.000 tonnellate di Co2eq. 

L’energia sarà a sua volta ceduta alla Société Tunisienne de l’Electricité et du Gaz (STEG) grazie ad un accordo ventennale di Power Purchase Agreement. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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