HomeBlockchainRegolamentazioneIl punto di Hester Peirce sulla regolamentazione crypto

Il punto di Hester Peirce sulla regolamentazione crypto

Uno dei più autorevoli commissari della SEC, Hester Peirce, crede molto nel fenomeno delle criptovalute e spera che nonostante alcuni fisiologici fallimenti delle società meno serie del mercato non si vada incontro a l’ennesima stagione di corsa a una regolamentazione crypto ridondante.

Da estimatore della prima ora qual è, Hester Peirce, commissario della Securities and Exchange Commission americana, si ritiene del tutto ottimista sul fatto che l’asset delle crypto si possa affermare ed espandere nei prossimi anni ma spera altresì che la recente vicenda di FTX non spinga i legislatori verso una corsa a leggi tampone sulla scia delle perdite degli utenti truffati. 

La Peirce che al momento delle dichiarazioni non era ancora a conoscenza del fatto che Sam Bankman-Fried ex CEO di FTX fosse stato arrestato alle Bahamas su mandato degli Stati Uniti d’America e del fatto che la Securities and Exchange Commission non lo avesse ancora posto sotto stato di accusa per presunta frode agli investitori azionari della società crede che il mondo delle valute digitali debba giocoforza passare anche per queste brutte pagine di storia finanziaria per evolvere. 

Il Dipartimento di Giustizia americano, lunedì sera ha sporto denuncia nei confronti di Sam Bankman-Fried per cospirazione, frode telematica e riciclaggio di denaro, inoltre la CFTC ha intenzione di muovere causa per aver infranto la legge sulle materie prime. 

Secondo il commissario di stato, il mondo delle criptovalute resta troppo ancorato al trading invece di espandere il potenziale che gli riconosce avere. 

Per Peirce questo asset si sente isolato da un mondo finanziario resiliente e non inclusivo che lo fa sentire come un’isola a sé stante:

“Vedo queste cose in modo diverso da come le hanno viste alcuni dei miei colleghi”.

L’importanza della regolamentazione crypto in un momento di completa incertezza

Se da un lato Peirce è filo crypto, Gary Gensler, Presidente della SEC è da tempo un occhio vigile su questo asset sempre pronto a contenerlo anche tramite la tanto temuta corsa alla crypto regulation. 

Secondo Gensler la gran parte delle valute digitali sono da equiparare a titoli azionari e pertanto debbono essere registrate presso la Securities and Exchange Commission. Il Presidente si è spinto anche oltre, definendo il mondo delle criptovalute come un selvaggio West. 

Il contrasto tra i due esponenti della SEC si ripropone anche all’interno della magistratura equamente divisa tra libertari e giustizialisti:

“Sono più favorevole alla capacità delle persone di provare cose e sperimentare cose, e penso che ci siano state molte sperimentazioni interessanti nello spazio crittografico, e mi aspetto che ci sarà un molto di più nei prossimi anni”.

Ha detto il commissario della SEC. 

La Peirce è stata proposta per la carica addirittura nel 2016, sotto il governo di Barack Obama, tuttavia, il Senato degli Stati Uniti d’America, non l’ha nominata commissario della SEC fino al 2017. 

La posizione è stata fattivamente ricoperta dal funzionario di stato solo nel 2018 e scadrà nel 2025, il fatto che in tutto questo tempo il mondo delle criptovalute non sia evoluto come la Peirce avrebbe sperato è per sua stessa dichiarazione frustrante. 

Il commissario sin dal 2012 ovvero da quando ha dichiarato di aver iniziato a studiare il Bitcoin si è innamorata di questo mondo e intende, per ciò che è in suo potere, avvicinare la SEC a questo asset è se possibile farla optare per un atteggiamento più aperto a nuovi prodotti finanziari innovativi in generale. 

“Voglio tenere le porte aperte all’innovazione, vuole assicurarsi che il settore finanziario non sia dominato da poche grandi aziende che escludono tutti gli altri. Perché ci sono molte persone con grandi idee e penso che sia fantastico che le persone stiano sfidando il modo in cui abbiamo fatto le cose”. 

Il caso di FTX per Hester Peirce è solo l’ultimo cigno nero in cui è incappato il mondo crypto ma non è in alcun modo tutto il mondo delle criptovalute. 

Alameda Research, altra società in cui era invischiato Sam Bankman-Fried, aveva in pancia miliardi di FTT (il Token di FTX) illiquido e questo è stato il nucleo del problema. 

Quando Changpeng Zhao, CEO di Binance ha reso noto che le coperture di FTX non ero così efficaci gli utenti hanno dato vita a una serie di prelievi massicci che hanno portato nei giorni successivi la società a bloccare l’operatività. 

Prima di una disperata richiesta di soccorso a Binance, dapprima accolta e poi rigettata, FTX è andato incontro al suo destino presentando istanza di fallimento e accedendo al Chapter 11 ma questo non deve fermare lo sviluppo del settore. 

“Quando parlo con le persone, ricordo alle persone, uno: che la crittografia non riguarda entità centralizzate; due: quella criptovaluta non riguarda nemmeno il trading. Sebbene ci sia stata molta enfasi sul trading negli ultimi anni, questo non è il fulcro di ciò che è la criptovaluta. E se è il nucleo, probabilmente non è all’altezza del suo potenziale. E tre: è ancora presto, quindi abbiamo altro da vedere”. 

La speranza da parte del commissario della SEC è di non assistere, ha dichiarato, ad una spinta legislativa che costringa in maniera eccessiva il mondo delle criptovalute così come successo già dopo la crisi finanziaria globale del 2008

A seguito della crisi di liquidità del biennio 2007-2008 vennero promulgati il Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act, che poi portò alla promulgazione del Consumer Financial Protection Bureau, all’istituzione del Financial Stability Oversight Council e del Volcker Rule per filtrare gli investimenti ritenuti troppo rischiosi.

“Penso che dovremmo tutti essere alla ricerca di quadri normativi sviluppati nel contesto dell’azione di applicazione, perché è una cosa molto allettante per i regolatori farlo ed esclude tutti gli altri dal processo. Esorto le persone: la portata delle leggi sui titoli è molto ampia e se hai qualche dubbio, anche se non hai alcun dubbio, è bene pensare di chiamare un avvocato”. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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