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FTX: Sam Bankman-Fried rimandato alle Bahamas

Ieri hanno iniziato a circolare molte voci riguardo la possibilità che il co-fondatore ed ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried (SBF), venisse estradato negli USA. 

SBF infatti è stato arrestato alle Bahamas qualche giorno fa, ma essendo cittadino statunitense potrebbe venire estradato negli USA. 

Nei suoi confronti pendono diversi procedimenti giudiziari, sia negli USA che alle Bahamas, ma la maggior parte dei querelanti sono statunitensi. 

FTX, l’arresto di Sam Bankman Fried

SBF viene accusato di essere in qualche modo responsabile del crollo di FTX, l’exchange crypto che ha chiuso i battenti poco prima della metà novembre perché insolvente. 

Sulla sua testa pendono molte accuse, tra cui quella di frode. 

FTX aveva sede alle Bahamas, e SBF si trovava fisicamente lì quando è scoppiato il caso. D’altronde la sede operativa centrale del gruppo era proprio a Nassau, capitale delle Bahamas, quindi è più che ovvio che SBF si trovasse lì. 

Una volta scoppiato il caso, a differenza di altre persone coinvolte SBF ha deciso di rimanere alle Bahamas e di non fuggire. Dopo diverse settimane di indagini, la scorsa settimana è arrivato l’ordine di arresto eseguito dalle forze dell’ordine bahamensi. 

Quindi in un primo momento SBF è stato incarcerato alle Bahamas, a quanto pare con poca voglia di farsi estradare in USA. 

Va infatti sottolineato che i reati che gli vengono contestati sono stati compiuti in gran parte alle Bahamas, e che la magistratura bahamense è stata la prima ad emettere accuse nei suoi confronti. Quindi non era affatto assurdo immaginare che potesse non essere estradato. 

FTX, l’estradizione di Sam Bankman Fried

Addirittura il giorno dopo l’arresto avrebbe dovuto partecipare ad un’udienza a Washington presso un comitato del Congresso, a cui ad esempio ha preso parte il nuovo CEO di FTX che sta portando avanti il processo di ristrutturazione e liquidazione. 

Potrebbe non essere un caso che le autorità bahamensi abbiano deciso di arrestarlo, perché potevano temere che SBF approfittasse dell’udienza a Washington per uscire dalle Bahamas e non farci più ritorno. D’altronde i suoi complici sono fuggiti dalle Bahamas, quindi è più che lecito che la magistratura locale temesse una fuga. 

In un primo momento sembrava che SBF non fosse intenzionato a chiedere l’estradizione negli USA. Inoltre le autorità bahamensi sembravano avere l’intenzione di trattenerlo nel Paese, in modo da poterlo processare. 

Ieri la svolta. Hanno iniziato a susseguirsi diverse voci secondo cui avrebbe chiesto ed ottenuto l’estradizione nel suo Paese natale. 

La marcia indietro

Addirittura sembrava cosa fatta, tanto che si credeva che potesse spostarsi negli USA già ieri. Da notare che le Bahamas praticamente confinano con gli USA, sebbene siano isole, tanto che da Nassau a Miami, la città statunitense più vicina, basta meno di un’ora e mezza di volo aereo. 

Invece, come riferisce CNBC, ieri SBF è stato rispedito in una prigione delle Bahamas, con una caotica scena in tribunale dopo che il piano per rinunciare all’estradizione negli Stati Uniti si è bloccato. 

Secondo alcuni resoconti dei media locali, ieri SBF aveva accettato l’estradizione, incaricando il suo avvocato di procedere con le udienze. Invece ora dovrebbe tornare in tribunale nelle Bahamas entro la fine di questa settimana.

Circola anche un video che ritrae SBF mentre torna in tribunale, tremando visibilmente. Il suo avvocato difensore si è detto “scioccato” dal fatto che Bankman-Fried fosse di nuovo in un tribunale delle Bahamas.

La situazione ora sembra molto incerta, se non addirittura caotica. 

D’altronde non è comune che alle Bahamas la magistratura si veda coinvolta in questioni giudiziarie di questa portata. 

È piuttosto probabile infatti che le autorità statunitensi stiano facendo molte pressioni per cercare di far estradare SBF negli USA, in modo da poterlo giudicare lì. 

La prigionia alle Bahamas

Va aggiunto che la prigione bahamense in cui è incarcerato SBF, Fox Hill, ha una pessima reputazione. 

SBF proviene da una famiglia agiata, e quando era a capo di FTX era abituato a spendere con facilità enormi somme di denaro con cui non si faceva certo mancare le comodità. 

Quindi non solo è normale che a Fox Hill non si trovi affatto bene, tanto da accettare di buon gusto l’estradizione, ma è anche piuttosto comprensibile che sia scosso e provato. 

Secondo un rapporto del 2020 del Dipartimento di Stato USA, le condizioni di vita nella prigione di Fox Hill sarebbero dure, a causa di sovraffollamento, cattiva alimentazione, servizi igienici inadeguati, scarsa ventilazione e cure mediche inadeguate.

Va ricordato che SBF è vegano, tanto che pare che il direttore della prigione di Fox Hill abbia ricevuto richieste, se non addirittura pressioni, da amici e parenti potenti di SBF che cercavano di convincerlo a dargli un’alimentazione in linea con le sue preferenze. Non è però noto se tali richieste sono poi state effettivamente accolte. 

Gli amici di SBF

SBF nel corso degli anni si è fatto molti amici. 

Alameda Research l’ha fondata nel 2017, ma è con la fondazione di FTX nel 2019 che ha iniziato a poter disporre di enormi quantità di denaro provenienti dai depositi dei clienti dell’exchange. 

In teoria non avrebbe dovuto utilizzare quei fondi come se fossero di proprietà della società, ma a quanto pare lo ha fatto. Se da un lato ciò è alla base del fallimento di FTX, dall’altro però per qualche anno ha consentito a SBF di spendere cifre assurde ad esempio per farsi molte amicizie. 

In particolare ha donato molti milioni di dollari ai candidati alle elezioni statunitensi, sia nel 2020 che nel 2022. La maggior parte di queste donazioni sembra siano andate a politici democratici, ed è proprio in questo ambito che SBF era riuscito a farsi molti amici. 

Lo dimostra ad esempio il trattamento fin troppo gentile ricevuto dal presidente democratico del House Financial Services Committee che aveva richiesto la sua presenza all’udienza della settimana scorsa. 

Infatti in un primo momento SBF aveva di fatto rifiutato l’invito, quando ancora era un uomo libero, e la reazione del presidente Waters a questo rifiuto era stata fin troppo morbida. 

SBF inoltre era riuscito a coinvolgere nel suo ampio piano di promozione dell’exchange molti personaggi famosi, tra cui la vera e propria celebrità Tom Brady. 

Ovvero a colpi di donazioni, finanziamenti, aiuti economici, elargizioni e contratti di sponsorizzazione si era fatto molti amici, spendendo però denaro non suo ma di proprietà dei clienti del suo exchange. 

Per questo motivo si crede che possa avere ancora molti amici negli USA che potrebbero aiutarlo durante il processo. 

Va tuttavia ricordato che non è la prima volta che accadono cose simili negli USA, e spesso in questi casi gli amici si sono poi defilati una volta che sono emersi chiari ed inequivocabili reati. 

Per certi versi infatti da questo punto di vista la vicenda di SBF ricorda quella di Bernie Madoff, che finì poi per essere condannato a 150 anni di carcere ed abbandonato da tutte le numerose amicizie che aveva collezionato ne corso del tempo. 

Non è possibile sapere a priori quanto aiuto potrebbe avere negli USA ora SBF, ma è probabile che alle Bahamas ne abbia ben poco. È possibile quindi che una sua eventuale estradizione possa avere per lui molti più benefici che svantaggi.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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