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Problemi di liquidità per la società crypto Genesis: Gemini interviene per il recupero dei beni

A seguito dei problemi che attualmente affliggono il mercato crypto, Genesis e la sua società madre Digital Currency Group (DCG), un comitato dei creditori, che include l’exchange di criptovalute Gemini, ha presentato un piano per risolvere i problemi di liquidità e per fornire un percorso per il recupero dei beni. 

La società crypto Genesis e DCG devono $900 milioni 

Cameron Winklevoss, presidente e co-fondatore di Gemini, in merito alla questione di Genesis e DCG ha recentemente dichiarato: 

“Houlihan Lokey ha presentato un piano per conto del Comitato dei creditori per risolvere i problemi di liquidità di Genesis e DCG e fornire un percorso per il recupero dei beni”.

Secondo quanto riferito, Genesis e la sua società madre DCG devono agli utenti di Gemini una cifra come $900 milioni .

Houlihan Lokey è una società di investimento con sede a New York specializzata nella consulenza ai creditori, la quale aveva già assistito in procedimenti simili per Lehman Brothers e WorldCom.

Sull’account Twitter ufficiale di Cameron Winklevoss, infatti, si legge:

“Earn Update: oggi, Houlihan Lokey ha presentato un piano per conto del Comitato dei creditori per risolvere i problemi di liquidità di Genesis e DCG e fornire un percorso per il recupero delle attività.” 

Gli utenti del servizio Earn dell’exchange di criptovalute, che consente a questi di guadagnare tra lo 0,45% e l’8% di interesse sulle proprie crypto, non sono stati in grado di accedere ai propri fondi dal 16 novembre, a quanto sembra. 

Ciò era dovuto al contagio di terze parti, il quale coinvolgeva il broker di criptovalute Genesis, principale fornitore che facilitava il servizio Earn. Così, Genesis ha bloccato i suoi prelievi lo stesso giorno, citando le conseguenze del crollo di FTX e definendo le richieste di prelievo anomale. 

Crypto liquidità: i problemi degli altri exchange del settore 

La situazione finanziaria che attualmente colpisce DCG, oltre alla crypto Genesis, ha avuto anche gravi effetti a catena per altri operatori del settore.

Ad esempio, l’exchange di criptovalute olandese Bitvavo ha affermato di avere 280 milioni di euro (297 milioni di dollari) “bloccati” con Digital Currency Group. Queste attività costituiscono, infatti,  il 17,5% del totale di 1,6 miliardi di euro ($ 1,69 miliardi) che l’exchange afferma di gestire in depositi e altre attività.

Tuttavia, DCG ha dichiarato che i fondi in circolazione sono invece detenuti dalla sua filiale indipendente, cioè Genesis e non DCG.

Anche Grayscale Capital, un’altra parte dell’impero DCG, sta affrontando uno stress finanziario notevole, seppur per ragioni diverse.

Il Grayscale Bitcoin Trust, un popolare fondo che offre agli investitori un’esposizione al Bitcoin senza dover detenere o custodire l’asset, ha infatti raggiunto sconti storici sull’asset sottostante.

Così, la fiducia viene scambiata con uno sconto del 47,54% rispetto al Bitcoin, secondo YCharts.

La crisi di Genesis: solo un mese fa aveva annunciato il blocco dei prelievi 

Purtroppo, la crypto Genesis, come molte altre nel settore, ha risentito delle forti turbolenze di mercato avvenute in seguito al crollo dell’exchange FTX. Infatti, a novembre Genesis, che come FTX è una piattaforma per il trading di criptovalute, ha annunciato su Twitter il blocco dei prelievi.

Il problema è che manca la liquidità per trasformare in denaro “liquido” i disimpegni dei clienti. Di certo non ha aiutato il caso FTX e il crollo verticale del mercato che ne è seguito: troppi gli investitori che avrebbero accettato le perdite di oggi per evitarne di peggiori domani. 

Inoltre, sembra troppo scarsa la liquidità di Genesis, che si è considerata a rischio bancarotta, come FTX. Su Twitter, infatti, si leggeva: 

“In Genesis siamo impegnati a fare tutto il possibile per i clienti in un contesto di mercato difficile.” 

Ad aggravare ulteriormente la situazione di Genesis, poi, c’è stata  l’indiscrezione del Wall Street Journal, secondo la quale Genesis avrebbe erogato prestiti ad Alameda Research, la società di trading di Bankman-Fried con un portafogli pieno di FTT, il token di FTX. 

La situazione è questa: crolla FTT, il prestito ad Alameda è a rischio e a sua volta lo è la tenuta di Genesis.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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