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Le crypto a Davos grazie a Casper Labs

È in corso a Davos il Blockchain Hub dedicato alle criptovalute organizzato da Casper Labs e CV Labs all’interno del World Economic Forum. 

Quest’anno le aziende crypto arrivano all’evento un po’ frastornate da ciò che è accaduto nel 2022, anche perchè nella stessa Svizzera in cui si trova Davos l’industria crypto è ancora presente ma con una presenza più contenuta. 

Al Blockchain Hub stanno partecipando molte meno aziende rispetto alle edizioni passate, tra cui Tether (USDC), Circle (USDC), Polygon, il Global Blockchain Business Council, la Filecoin Foundation, la Città di Lugano e per l’appunto Casper Labs. 

Casper Labs: il clima crypto a Davos

Chi è andato a Davos in questi giorni riferisce che nel 2022 le pubblicità crypto erano ovunque, mentre quest’anno si confondono con quelle dei principali giganti finanziari e tecnologici. 

Il clima sembra essere totalmente cambiato, perché l’impatto del bear market del 2022 sul settore crypto è stato forte e profondo. 

Questo però, come afferma la responsabile della politica della Filecoin Foundation, Marta Belcher, ha fatto sì che ci sia stato meno “rumore” durante l’evento di quest’anno, consentendo così conversazioni maggiormente incentrate sulla tecnologia. 

Ai vari panel del Forum dedicati alle criptovalute stanno partecipando anche autorità di regolamentazione e responsabili politici, tra cui alcuni rappresentanti delle Nazioni Unite che hanno parlato dell’utilizzo della blockchain da parte delle istituzioni pubbliche. 

Sono intervenuti anche il commissario della CFTC (Commodity Futures Trading Commission),  Christy Goldsmith Romero, e Johannes Duong della banca centrale austriaca.

Si tratta di un vero e proprio passo in avanti rispetto al passato, quando si parlava di criptovalute primariamente per scopi finanziari o speculativi. L’esplosione della bolla speculativa ha portato con sé minore attenzione per gli aspetti speculativi, e maggiore attenzione per quelli tecnici. 

A tal proposito l’amministratore delegato di Circle, Jeremy Allaire, ha affermato che bisogna differenziare gli asset speculativi, che non hanno alcuna utilità o valore reale, dagli asset digitali progettati per avere utilità, e distinguere tra regolamentato e non regolamentato. Si tratta di un atteggiamento relativamente nuovo per un’importante società crypto. 

La conferenza non è ancora finita, ma sembra che stia emergendo un settore più maturo, molto ridimensionato per per nulla sconfitto. 

Il Blockchain Hub di Casper Labs

È il secondo anno che Casper Labs organizza il Blockchain Hub all’interno del World Economic Forum di Davos, in Svizzera. 

Durante l’evento Casper Labs ha presentato il rapporto “State of Enterprise Blockchain Adoption”, secondo il quale le aziende stanno adottando la tecnologia blockchain a tassi più elevati che mai. 

Il partner di Casper Labs, CV Labs, ha analizzato i 50 progetti blockchain più performanti della famosa Crypto Valley svizzera, ed ha scoperto che è in atto la più grande implementazione mai realizzata su blockchain. 

Ovviamente si è parlato anche dal clamoroso fallimento di FTX, ma Semih Kaçan di Swisscom Ventures ha fatto notare che in precedenza c’era stata davvero grande FOMO nel mercato: tutti volevano entrare, con investitori istituzionali che addirittura hanno concluso operazioni nel giro di 24 ore spesso senza due diligence. 

Quindi nel corso del 2021 si sono preparate le condizioni per il successivo scoppio della bolla speculativa, con tutte le inevitabile conseguenze che un evento del genere avrebbe causato. 

Comunque è apparso un consenso schiacciante secondo il quale i tempi ora sono indubbiamente cambiati, e questo produrrà uno sviluppo positivo a lungo termine per questo settore. 

Uno dei punti chiave potrebbe essere la tokenizzazione finanziaria, ritenuta strategia chiave per aumentare la trasparenza e la fiducia per gli asset materiali, ed in particolare per coloro che cercano di evitare il ripetersi della crisi finanziaria del 2008. 

Si è parlato anche di Web3, e di come la sua infrastruttura in rapida crescita stia consentendo maggiore convergenza tra finanza decentralizzata e finanza centralizzata. 

Il Blockchain Hub di Casper Labs non si è ancora concluso, ma quello che è già emerso chiaramente è un netto cambio di paradigma rispetto ai due anni scorsi per questo settore. 

È già accaduto in passato

Per certi versi, l’inverno crypto del 2022-2023 può essere paragonato a quelli del 2014-2015 e del 2018-2019. 

Infatti i mercati crypto seguono il ciclo di Bitcoin scandito dagli halving quadriennali, e fino ad ora ad ogni halving è seguita, l’anno successivo, una bolla speculativa, a sua volta scoppiata l’anno seguente dando origine a due anni di inverno crypto. 

Quindi quello che sta accadendo, e che è emerso a Davos, non è altro che la replica di ciò che accadde soprattutto nel biennio 2018-2019, quando molte nuove realtà crypto scomparvero, mentre quelle superstiti si consolidarono. Ad esempio Binance, nato nel 2017, si consolidò a tal punto da diventare dominante tra gli exchange centralizzati. 

Si tratta a tutti gli effetti di “pulizia” di un mercato inquinato dall’eccessivo entusiasmo generato dalle bolle speculative, a causa del quale si è generata un’iperproliferazione di progetti con basi deboli e spesso con obiettivi di mero guadagno in breve tempo. Sul lungo periodo non c’è spazio per queste iniziative, ed a sopravvivere saranno invece quelle con basi solide ed obiettivi a lungo termine. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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