Il token di Ripple Labs, XRP, tocca i massimi da tre mesi a questa parte.
XRP, il token nativo di Ripple ieri è tornato ai valori massimi toccati negli ultimi tre mesi sospinto da un’ondata di acquisti dovuti all’approssimarsi della sentenza relativa alla causa intentata dalla SEC.
La SEC, Securities and Exchange Commission è l’organo regolatore che si occupa tra le altre cose di verificare la liceità degli strumenti finanziari.
Il token ha fatto registrare una prestazione che lo ha portato a 0,431 dollari americani.
Da inizio anno XRP ha recuperato il 18% dai minimi di questo bear market e il trend non accenna battute di arresto visto l’avvicinarsi e soprattutto l’ottimismo delle parti in causa.
Una settimana fa Brad Garlinghouse, CEO di Ripple Labs si è pronunciato positivamente sulla causa intentata alla società che dirige dal massimo regolatore americano.
A seguito delle parole del dirigente la corsa all’acquisto del Token da parte di molti investitori non si è fatta attendere e puntuale è tornata la liquidità e con essa I volumi.
Ai microfoni della CNBC, Brad Garlinghouse ha parlato a latere del World Economic Forum nella blindata Davos.
Il CEO in Svizzera ha espresso ottimismo circa un esito positivo della sentenza che il giudice emetterà relativamente alla causa SEC – Ripple.
“Siamo ottimisti sul fatto che questo sarà sicuramente risolto nel 2023, e forse nella prima metà. Quindi vedremo come andrà a finire da qui. Ma mi sento molto bene su dove siamo rispetto alla legge e ai fatti.”
Ripple da sempre mantiene saldamente l’opinione per cui XRP non sia una security.
Quanto alla conclusione della disfida legale ambo le parti in causa hanno consegnato le proprie memorie alla Corte degli Stati Uniti d’America a dicembre.
A seguito della consegna delle memorie sia Ripple Labs che la SEC hanno fatto richiesta alla Corte circa un esito sancito da giudizio sommario.
Che il caso volga al termine da qui a pochi mesi (indicativamente entro la fine dell’estate) è cosa molto quotata sia per i tempi tecnici della causa in sé, sia per la portata storica della sentenza che, in tempi così tumultuosi della finanza e del mondo crypto, è molto attesa.
Secondo Brad Garlinghouse, Ripple Labs e l’ente regolatore americano non troveranno un accordo consensuale e sarà il giudice a dover emettere una sentenza.
A detta del CEO dello spin, la sentenza prenderà dalla parte di Ripple e sancirà uno spartiacque nel mondo crypto.
“Abbiamo sempre detto che ci piacerebbe accontentarci, ma richiede una cosa molto importante, e cioè che, in prospettiva, sia chiaro che XRP non è una sicurezza. La SEC e Gary Gensler hanno affermato apertamente di considerare quasi tutte le criptovalute come una sicurezza. E quindi questo lascia pochissimo spazio nel diagramma di Venn per l’assestamento.”
Circa l’importanza della causa in atto ha aggiunto:
“Qualcosa che ho sentito ripetutamente qui a Davos è quanto sia importante questo, non solo per Ripple, ma anche, davvero, per l’intera industria delle criptovalute negli Stati Uniti.”
Ripple Labs è una società americana ma, gli Stati Uniti d’America, non sono l’unico bacino di utenza della società.
Garlinghouse ha spiegato quanto sia importante che si aprano e dove già esistono si mantengano dialoghi, anche con le autorità di territori stranieri.
Sempre ai microfoni della CNBC Garlinghouse ha continuato:
“Fin dall’inizio, ho pensato che fosse molto chiaro che i fatti erano dalla nostra parte, che la legge era dalla nostra parte, e penso che come avete visto questo gioco, come avete visto i documenti in tribunale, il giudice certamente sta ascoltando le nostre argomentazioni.”
Il massimo intraday di 0,431 dollari fatto registrare ieri dopo il minimo a 0,3979 dollari di domenica pone XRP al suo massimo dallo scorso 8 di novembre.
L’ascesa del valore di Ripple è proseguita ed ha preso forza con la rottura della resistenza posta a 0,41 dollari.
Attualmente la crypto sta lateralizzando ma il trend resta rialzista nel medio periodo.
L’attenzione su XRP resta alta tra gli investitori e gli addetti ai lavori in genere anche se è leggermente diminuita dopo questa crescita repentina.
La sensazione di alcuni analisti è quella per cui chi doveva entrare nell’investimento lo abbia già fatto ed ora si è in attesa di nuove notizie sulla causa o ancora meglio della sentenza.
L’RSI (indice di forza relativa) a 14 giorni intanto è a 68,64 e si avvicina al tetto di 69,00.
Aspettando la pronuncia del giudice che si preannuncia storica per tutto il mondo crypto, gli insider e gli investitori si pregustano la bull run cullati dalle voci sempre più insistenti di una sentenza a favore di Ripple.