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BarnBridge e gli interessi fissi sulle crypto

Molti protocolli DeFi vengono utilizzati soprattutto grazie agli interessi che pagano sui depositi crypto. Tra questi ce n’è uno particolare che si chiama BarnBridge. 

Se da un lato ci sono molti protocolli DeFi che offrono interessi elevatissimi, dall’altro però questi interessi molto elevati hanno un paio di problemi. 

I problemi degli interessi nella DeFi

Il primo problema è che spesso questi interessi non vengono pagati in stablecoin o nelle principali criptovalute, ma in token dal valore di mercato molto variabile. 

Il fatto è che la percentuale promessa non è calcolata in dollari o in stablecoin, ma in numero di token pagati. E così anche se tale percentuale è molto elevata, nel caso in cui il token con cui si viene ripagati perde di valore nel tempo, la reale percentuale di guadagno è molto più bassa. 

Ovvero i tassi promessi o visualizzati sono calcolati sul valore nominale del numero dei token pagati agli investitori, e non nel valore reale corrispondente al reale potere di acquisto di quei token. 

Anzi, se i token che si immobilizzano devono essere acquistati sul mercato, nel caso di forte calo del loro valore c’è addirittura che il rendimento reale dell’investimento sia negativo anche nel caso di tassi di interesse molto elevati. 

Questo ragionamento però non si applica ad esempio quando si immobilizzano vere stablecoin e si incassano gli interesse nelle medesime stablecoin. 

Ad esempio i tassi di interesse promessi da BarnBridge sono calcolati in DAI, ovvero in una delle principali stablecoin. 

Il secondo problema, che è quello specifico che BarnBridge si prefigge di risolvere, è che i tassi promessi da molti protocolli DeFi spesso sono variabili, ovvero con il tempo cambiano in genere riducendosi. 

A questi due problemi va poi anche sempre aggiunto il rischio di implosione dello smart contract, perchè nel caso in cui si immobilizzino fondi su uno smart contract vulnerabile o bacato c’è sempre il rischio che possano essere rubati o possano andare persi per sempre. Purtroppo non è affatto facile capire quali smart contract sono ben progettati e realizzati, e quali invece no. 

Gli interessi fissi sulle crypto di BarnBridge

La soluzione proposta da BarnBridge al secondo problema sono gli interessi fissi. 

Ovvero gli interessi promessi da BarnBridge sui dodici mesi non variano nel corso del tempo. 

Dato che è impossibile prevedere come varieranno nel corso del tempo gli interessi variabili, c’è il rischio che si riducano così tanto da rendere l’investimento non redditizio, o addirittura controproducente. 

BarnBridge invece promette rendimenti fissi, eliminando questo problema alla radice. 

Per questo motivo non offre affatto rendimenti elevati, nell’ordine del 5% annuo, per un periodo pre-determinato (90 giorni). Allo scadere del periodo verrà eventualmente fissato un nuovo tasso di interesse fisso valido per tutta la durata dei 90 giorni. 

Fino ad ora dichiarano di aver distribuito 13.500$ di interessi, e di avere più di 1,2 milioni di dollari immobilizzati sul loro smart contract. Però in totale ad oggi risultano esserci solo 17 utenti attivi. 

Sicuramente il 5% annuo sfigura in confronto ai tassi di interesse a due o addirittura tre cifre che a volte vengono promessi dai protocolli DeFi, ma almeno è fisso ed è calcolato ed erogato in stablecoin. 

Cos’è BarnBridge

Il progetto è stato ideato nel 2019, ovvero quando MakerDAO ha iniziato a farsi conoscere anche dal mainstream. MakerDAO è la DAO che emette e gestisce la stablecoin DAI. 

A quel punto venne in mente di creare un’alternativa ai protocolli DeFi che offrivano tassi di interesse molto elevati, ma insostenibili, per gestire meglio il rischio.

Gli obiettivi del progetto sono rimuovere le barriere all’ingresso rendendo più semplici da capire i prodotti derivati crypto ​​strutturati, ed offrire un elevato livello di sicurezza grazie a smart contract verificati. 

Nel team di BarnBridge, oltre al fondatore di Aave Stani Kulechov, ci sono anche il fondatore di Synthetix, Kain Warwick, ed i due co-fondatori di BarnBridge Tyler Ward e Troy Murray.

La DAO di BarnBridge è basata sul token di governance BOND, lanciato nel 2020. 

La crypto BOND di BarnBridge

Il prezzo di lancio iniziale del token BOND sui mercati crypto era evidentemente esagerato, dato che dai 117$ iniziali di ottobre 2020 precipitò quasi subito a 21$ in meno di un mese dal lancio. 

Quindi è 21$ la cifra da prendere come riferimento per fare i confronti. 

Durante l’ultima grande bull run il prezzo arrivò a sfiorare i 90$ a marzo 2021, ovvero quasi quintuplicando il valore di fine novembre dell’anno prima. 

Da allora però è iniziata una lunga discesa culminata a giugno del 2022 a quota 2,3$. Quindi da marzo 2021 a giugno 2022 ha perso quasi il 98% del suo valore di mercato. 

Poi però nei mesi seguenti non è più sceso fino a tanto, con addirittura un brevissimo ritorno sopra quota 21$ a luglio dello stesso anno. In altre parole a luglio 2022 ha provato a riportarsi sul livello a cui era iniziata a gonfiarsi la bolla del 2021, ma senza riuscirci. 

In seguito infatti è ripiombato a 3$, sebbene ad inizio 2023 sia risalito almeno fino a 5$. La quota attuale è del 75% inferiore a quei 21$ di novembre 2020 da cui è partita tale dinamica. 

In effetti solo 17 utenti attivi, ed un APR del 5%, rendono bene l’idea di quanto poco appeal riesca ad avere questo progetto all’interno dell’ecosistema DeFi, ed i suoi 1,2 milioni di dollari di TVL non sono nulla rispetto ad esempio ai 7,2 miliardi di dollari di MakerDAO. 

In questo momento è difficile immaginare come possa evolvere questo progetto, e se prima o poi possa ottenere un discreto successo. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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