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“L’arte è wow!”: la mostra che celebra 15 anni di Dynamo Art Factory apre al pubblico in Triennale Milano l’8 febbraio

Le attività di Art Factory seguono l’approccio della Terapia Ricreativa Dynamo® e sono guidate da artisti affermati del panorama contemporaneo

COMUNICATO STAMPA

La mostra L’arte è wow!, a cura di Diva Moriani e Marco Bazzini, racconta l’approccio unico all’Arte Contemporanea promosso dal 2009 all’interno del progetto di Dynamo Art Factory. Partendo dalla convinzione dell’importanza del ruolo sociale dell’arte, Art Factory propone un nuovo modello di produzione artistica, un paradigma fondato sulla meraviglia generata dall’esperienza diretta di confronto con gli artisti e col fare Arte, coinvolgente, stimolante e inclusivo.

Le attività di Art Factory seguono l’approccio della Terapia Ricreativa Dynamo® e sono guidate da artisti affermati del panorama contemporaneo, che trascorrono un periodo di residenza a Dynamo Camp per realizzare con bambini e adolescenti con gravi patologie e le loro famiglie un progetto concepito ad hoc sulla base dei propri canoni stilistici, guidando i partecipanti nella liberazione della propria espressività. 

I risultati dei laboratori condotti dagli artisti si sono rivelati sorprendenti, e hanno dato vita ad un progetto sostenibile e in continuo sviluppo che ha visto la realizzazione di oltre 2000 opere realizzate da più di 140 artisti d’eccellenza, collaborazioni con i maggiori musei di arte contemporanea in Italia, una Dynamo Art Gallery di 1200 metri quadrati in loco e una galleria digitale sulla piattaforma SuperRare.

La mostra L’arte è wow! ha come titolo il claim di Art Factory e si sviluppa attraverso un percorso a ritroso che, partendo dai recenti lavori di arte digitale, racconta le diverse sfaccettature di un progetto che ha coinvolto negli anni protagonisti d’eccellenza dell’arte contemporanea, grandi maestri e artisti emergenti, abbracciando un’ampia ed eterogenea varietà di linguaggi

Un viaggio che va dalla pittura alla scultura, dal collage alla fotografia, dalla grafica alla video arte, dalle installazioni site specific, fino all’Arte Digitale degli NFT. Così la mostra può essere letta anche come un racconto di quanto accaduto nel mondo dell’arte dai primi anni 2000 ai giorni nostri da una prospettiva inedita, anche rispetto al dibattito critico presente a livello internazionale sulla funzione dell’arte, che vuole l’intervento dell’artista non soltanto estetico ma anche sociale.

Tra le iniziative che avranno luogo durante il periodo della mostra, il 2 marzo è in programma un evento dedicato all’Arte Digitale in cui sarà inaugurato il nuovo spazio di Dynamo Art Gallery nel metaverso, oltre alla release delle prime otto opere della collezione in asta su SuperRare.

In mostra presso Milano Triennale opere di: 

Valerio Berruti, Andrea Crespi, Mattia Cuttini, Alessandro D’Aquila, Gabriele Di Matteo, Marco Fantini, Manuel Felisi, Serena Fineschi, Giovanni Frangi, Fabio Giampietro, Goldschmied & Chiari, Omar Hassan, Emilio Isgrò, Lukas Liese, Loredana Longo, Masbedo, Andrea Mastrovito, Matteo Mauro, Melkio, Marzia Migliora, Giovanni Motta, Marco Neri, Hans Op De Beeck, Giovanni Ozzola, Alessandro Papetti, Francesca Pasquali, Domenico Pellegrino, Leonardo Petrucci, Alfredo Pirri, Michelangelo Pistoletto, Pietro Ruffo, Remo Salvadori, Daniele Sigalot, Giuseppe Stampone, Eugenio Tibaldi, Gian Maria Tosatti, David Tremlett, Paolo Troilo, Benedetta Mori Ubaldini, Bianco Valente, Massimo Vitali, Velasco Vitali.

Un ringraziamento speciale a tutti gli artisti che hanno preso parte al progetto dal 2009 ad oggi:

Christian Balzano, Mirko Baricchi, Dario Bartolini, Massimo Barzagli, Angelo Bellobono, Domenico Bianchi, Eugenio Bolley, Davide Bramante, Mario Branca, Pierluigi Calignano, Canedicoda, Ludovica Carbotta, Emanuele Carfora, Francesco Carone, Giulio Cassanelli, Loris Cecchini, Andrea Chiesi, Michele Ciacciofera, Paola Citterio, Roberto Coda Zabetta, Carlo Colli, Luca Coser, Vanni Cuoghi, Pietro D’Angelo, Davide D’Elia, Giulio Delvè, Peter Demetz, Pino Deodato, Nicola Di Caprio, Marco Di Giovanni, Davide Dormino, Chiara Dynys, Matteo Fato, Manuel Felisi, Irene Fenara, Stefania Galeati, Massimo Giannoni, Fausto Gilberti, Chris Gilmour, Ludovica Gioscia, Federico Gori, Cristina Gozzini, Riccardo Gusmaroli, J&Peg, Hazem Harb, Edith Kia, Micaela Lattanzio, Claudia Losi, Franco Losvizzero, Matteo Lucca, Irene Lupi, Marco Magni, Andrea Mariconti, Elena Mazzi, Franco Menicagli, Gianni Moretti, Liliana Moro, Nino Migliori, Davide Monaldi, Riccardo Murelli, Matteo Negri, Marco Neri, OZMO, Adrian Paci, Laurina Paperina, Federico Paris, Paolo Parisi, Pietro Pasolini, Lucio Perone, Paola Pezzi, Alessandro Piangiamore, Federico Pietrella, Luca Pignatelli, Giacomo Piussi, Patrizia Polese, Serena Porrati, Ornaghi Prestinari, Alessandro Reggioli, Antonio Riello, Filippo Riniolo, Andrea Romano, Sara Rossi, Roberta Savelli, Maurizio Savini, Caterina Silva, Donatella Spaziani, Tommaso Spazzini Villa, Pantani Surace, Giovanni Termini, Ivan Tresoldi & Emi Artes & Ninarò, Luca Trevisani, Francesco Tricarco, Erika Trojer, Massimo Uberti, Barbara Uccelli, Bianco Valente, Giuseppe Veneziano, Pino Volpino, Qiu Yi.

Diva Moriani, ideatrice del progetto Dynamo Art Factory, afferma:

“Dynamo Camp è inclusione ed anche l’Arte a Dynamo segue lo stesso schema: i ragazzi, gli artisti, lo staff diventano una cosa sola, sprigionando un’incredibile energia creativa per produrre opere uniche, che nessuno degli artisti potrà mai replicare individualmente. 

È emozionante ripercorrere quindici anni di attività e vedere quanta bellezza è stata creata. Una bellezza che ha un valore importante per Dynamo: la collezione costituirà infatti l’endowment di Fondazione Dynamo Arte, una riserva di valore a disposizione di Dynamo Camp che continuerà ad arricchirsi anche grazie a nuove interessanti iniziative che prenderanno forma nel futuro.”

Marco Bazzini, storico e critico d’arte, che collabora con Dynamo Art Factory, afferma:

“Dynamo Art Factory è una realtà unica: ogni progetto creativo è speciale e prende origine direttamente dalla poetica dell’artista per poi svilupparsi, prendendo direzioni inaspettate, con il contributo attivo di tutti i partecipanti in un’ottica inclusiva.

L’esperienza dell’arte a Dynamo Camp differisce da un più tradizionale laboratorio didattico di tipo museale o dalla curativa esperienza di arte terapia, in quanto porta il partecipante, bambino ragazzo o adulto, allo stesso pari dell’artista e quest’ultimo ad abbandonare la consueta posizione individualistica. Insieme nasce un lavoro collettivo in cui poter sperimentare nuove possibilità linguistiche.”

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma:

“La collaborazione tra Triennale e Dynamo Camp è iniziata nel 2020 con un coinvolgimento nei nostri campus estivi. Questo ci ha portato nel 2021 ad accogliere per un anno intero in uno spazio del Palazzo dell’Arte la straordinaria attività laboratoriale di Dynamo Camp. Siamo davvero felici ora di poter dare seguito a questo dialogo ospitando la mostra di Dynamo Art Factory.”

Dynamo Camp

Dal 2007 Dynamo Camp sostiene il Diritto alla Felicità, offrendo gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa Dynamo a bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche e ai loro familiari. L’attività si svolge presso la struttura di Dynamo Camp, in un’oasi affiliata WWF in provincia di Pistoia e, attraverso il progetto dei Dynamo Programs, in ospedali e associazioni delle principali città del territorio italiano lungo l’intero arco dell’anno. 

Inoltre, con l’obiettivo di rispondere in modo più puntuale ai bisogni territoriali, nel 2021 sono nati i Dynamo City Camp: camp diurni che offrono attività condotte col metodo Dynamo in modo continuativo. Tutte le attività seguono il modello della Terapia Ricreativa Dynamo, che ha l’obiettivo del divertimento, ma anche e soprattutto di sostenere la speranza e la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità con benefici di lungo periodo sulla qualità di vita.

In 16 anni di attività Dynamo Camp ha raggiunto con la Terapia Ricreativa oltre 87.000 beneficiari, tra bambini con patologie, familiari caregiver e persone in condizione di fragilità sociale.

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