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Cos’è la crypto Goldfinch?

Goldfinch (GFI) è un token crypto sulla blockchain di Ethereum. 

È stato lanciato solamente l’anno scorso, e le sue performance sul mercato sono state fin da subito molto deludenti. 

Nello specifico GFI è il token di governance di Goldfinch, ovvero un progetto DeFi che vuole rendere più accessibili i prestiti decentralizzati grazie a garanzie che possono risiedere sia on-chain che off-chain. 

Goldfinch (GFI) crypto 

Il progetto Goldfinch afferma di consentire di guadagnare interessi prestando criptovalute a vere e proprie imprese. 

In questo momento dichiara più di 101 milioni di dollari di prestiti già erogati, che rendono attualmente il 7,8% di APY su USDC

Dichiara anche di aver erogato più di 100.000$ di interessi solamente nell’ultimo mese. 

Questi interessi, stando a quanto scritto sul sito web ufficiale del progetto, provengono da prestiti erogati nel mondo reale, e gli investimenti sono collateralizzati off-chain. In questo modo i prestiti di Goldfinch sono molto diversi dai classici prestiti DeFi altamente volatili. 

Il sito dichiara anche che il progetto è sostenuto da Coinbase Venture, Andreessen Horowitz, ed altre grandi firme del venture capital. 

L’idea è quella di consentire a chi detiene stablecoin di darle in prestito a vere imprese in cambio di un rendimento annuale che in effetti sembra maggiore rispetto a quello dei classici prestiti in valuta fiat. 

Resta, però, da capire come facciano a garantire rendimenti così elevati, ovvero superiori a quelli del mercato dei prestiti in dollari fiat, tuttavia non si tratta affatto di rendimenti implausibili. 

Il token di governance GFI

Il fatto di aver esordito sui mercati crypto in pieno bear market non ha sicuramente giovato molto al prezzo di GFI. 

Basti pensare che il massimo storico lo ha toccato il giorno stesso del lancio, ovvero l’11 gennaio 2022, a quota 34$. Da allora ha già perso più del 98% del suo valore di mercato, in poco più di tredici mesi. 

Va però detto che il cuore del progetto Goldfinch non è il suo token di governance GFI, ma i prestiti in USDC, e questi per ora sembrano continuare a funzionare a dovere. 

Il prezzo di GFI sul mercato crypto ha iniziato subito a scendere, e da allora praticamente non si è più fermato fino al minimo storico toccato poche settimane fa, il 7 gennaio 2023, a 0,44$. 

Praticamente ha inanellato quattro crolli consecutivi. 

Il primo è iniziato praticamente il giorno stesso della quotazione, ed è terminato a fine febbraio 2022 a quota 2$. Praticamente in poco più di un mese e mezzo dall’esordio ha perso più del 50% del suo valore. 

Il secondo è iniziato ad inizio aprile e si è concluso durante l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna a maggio, con il prezzo di GFI sceso a 1$. In altre parole un altro -50% in poco meno di due mesi. 

Il terzo è iniziato a metà giugno, e si è concluso a metà settembre a circa 0,7$. Dei quattro crolli è stato quello più lento e contenuto. 

Il quarto è iniziato attorno alla metà di ottobre e si è concluso a inizio gennaio poco sopra quota 0,4$. 

Dal minimo di gennaio il prezzo per ora è risalito fino a 0,6$, ovvero non distante dal livello con cui si è concluso il terzo crollo, quello più lento e contenuto. In altre parole sembra aver avuto la forza di annullare tutte le perdite accumulate durante il quarto ed ultimo crollo, anche perchè ad inizio febbraio era in effetti riuscito a riportarsi proprio sugli 0,7$. 

Se da un lato questi dati non sono per nulla buoni, dall’altro però va detto che il crollo del 2022 potrebbe essere dovuto anche semplicemente al fatto che il trend dei mercati crypto era quello, soprattutto per quanto riguarda le altcoin minori. 

Prendendo come riferimento token per certi versi simili, ad esempio Aave, ovvero uno dei più importanti in assoluto nel settore del lending DeFi, ora come ora è ancora a -87% dai massimi, mentre Compound è a -94%. Solend invece è a -98%, più o meno in linea con GFI, quindi la performance molto negativa del prezzo del token di governance di Goldfinch non è affatto anomala. 

I rendimenti del progetto crypto Goldfinch

Se da un lato il valore di mercato del token di governance di Goldfinch è in fortissima crisi, i rendimenti dei prestiti in USDC su Goldfinch rimangono interessanti, anche se inferiori a quelli di altri protocolli di lending DeFi. 

Il punto è che i prestiti DeFi che si esauriscono completamente on-chain tendono ad avere rendimenti a tratti elevati, ma volatili. Questo può spaventare qualcuno, mentre Goldfinch si propone di erogare rendimenti magari inferiori, ma meno volatili, perchè non si esauriscono completamente on-chain, ma poggiano sul mondo fisico reale. 

Il dubbio è che vi siano imprese disposte a pagare un prestito in USDC più di quanto paghino quelli in USD, a meno che non utilizzino quegli USDC o per scopi non prettamente leciti, o per fare a loro volta speculazioni sui mercati crypto. 

Per questo motivo circolano diversi pareri per nulla generosi nei confronti di questo progetto. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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