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Elon Musk abbandona Dogecoin per Floki?

Ieri Elon Musk ha pubblicato un tweet che ha fatto decollare il prezzo di una criptovaluta. Ma questa volta non è stata Dogecoin, bensì Floki Inu. 

La storia di Elon Musk: da Dogecoin al cane Floki

A giugno del 2021 Elon Musk annunciò pubblicamente che il suo Shiba Inu si sarebbe chiamato Floki. 

Shiba Inu è una razza di cane giapponese, e probabilmente non a caso Musk l’ha scelta come razza del proprio cane. 

Infatti, Shiba Inu è anche una criptovaluta (SHIB), un token nato nel 2020 come meme coin alternativa a Dogecoin (DOGE), la criptovaluta del cane. 

Proprio nel 2021 SHIB ebbe una vera e propria clamorosa impennata, tanto da attirare anche l’interesse di Elon Musk. Nonostante ciò, Musk non ha mai esplicitamente appoggiato il progetto crypto Shiba Inu così come, invece, ha fatto con Dogecoin. 

Nel giugno del 2021 qualcuno ebbe l’idea di creare la criptovaluta Floki Inu (FLOKI), poi ribattezzata solamente Floki. L’idea era quella di creare l’ennesima meme coin sui cani, nella speranza che Musk ne avrebbe causato l’impennata del valore di mercato. 

In effetti a settembre dello stesso anno il CEO di Tesla annunciò di aver adottato il cane Floki. 

Il prezzo del token FLOKI in pochi giorni decuplicò di valore sul mercato crypto, e con la seconda fase di crescita dell’ultima grande bull run a novembre 2021 toccò il suo massimo storico ad un valore di mille volte superiore a quello iniziale. 

Da allora il prezzo del token FLOKI non aveva praticamente fatto altro che scendere. 

L’impennata di ieri di FLOKI

Ieri, però, dopo il tweet di Elon Musk che ironizzava sulla scelta del futuro CEO di Twitter, annunciando che era il suo cane Floki, il prezzo del token FLOKI si è di nuovo impennato. 

Nel giro di circa 28 ore il suo valore di mercato è cresciuto del 154%, per poi scendere solo leggermente. 

Va detto che fino all’altro ieri aveva perso il 94% del proprio valore dai massimi di novembre 2021, tornando quasi al punto di partenza, sotto il valore massimo di settembre 2021. Quindi con l’impennata di ieri ha recuperato parte delle perdite accumulate durante il bear market, anche se oggi è ancora a -84% dai massimi. 

Il valore attuale probabilmente non a caso è in linea proprio con il valore medio di settembre 2021, ovvero di quando Elon Musk annunciò di aver chiamato il proprio cane Floki. 

Come è facile intuire, si tratta solo di una meme coin puramente speculativa che viene utilizzata da alcuni per speculare sulle variazioni di prezzo indotte primariamente dai tweet di Musk. 

Non si tratta assolutamente di un investimento, ma di mere scommesse sulle sue variazioni di prezzo. Quando Elon Musk cambierà cane è difficile immaginare che questo token possa continuare a prosperare. 

Da notare che il boom di ieri non è riuscito a far decollare il prezzo di FLOKI fino a farlo avvicinare ai massimi storici, e soprattutto non è riuscito nemmeno a fargli raggiungere i massimi di settembre 2021. 

Oltretutto, a settembre 2021 Musk si limitò ad annunciare di aver dato il nome Floki ao suo cane, mentre ieri lo ha addirittura immortalato, per scherzo, come CEO di Twitter.  

Quindi sembra che il potere di Elon Musk di far decollare il prezzo delle shitcoin si sia ridotto un po’ ultimamente. 

E Dogecoin?

A dire il vero anche il prezzo di DOGE ieri è salito, ma di poco. Meno di BTC ed ETH. 

Anzi, il suo prezzo attuale è inferiore a quello di inizio mese, anche perchè a fine gennaio venne svelato che Twitter, sotto la nuova direzione di Elon Musk, stava lavorando all’introduzione dei pagamenti anche in criptovalute. 

Ma dopo il picco di maggio 2021, quando il prezzo di Dogecoin superò gli 0,7$ grazie all’apparizione di Musk al Saturday Night Live in veste di Dogefather, il nuovo proprietario di Twitter non è più stato in grado di farne realmente decollare il valore. 

Basti pensare che il valore attuale è in linea con quello di dicembre e di maggio dell’anno scorso, ed è ancora dell’88% inferiore ai massimi. 

In effetti da quando ha iniziato a lavorare all’introduzione dei servizi di pagamento su Twitter, molti credevano che Musk avrebbe supportato ulteriormente Dogecoin facendone di nuovo decollare il valore di mercato. Ed invece nulla di tutto ciò è avvenuto. 

In questo momento sembra che si stia divertendo di più ad influenzare il prezzo di FLOKI, piuttosto che quello di DOGE, ed in effetti il suo sostegno a Dogecoin non è mai sembrato davvero particolarmente serio. 

Oltretutto, è proprio lo stesso progetto Dogecoin a non essere particolarmente serio, essendo nato come uno scherzo nel 2013 e non avendo mai avuto in questi dieci anni un vero e proprio sviluppo. 

Se Musk dovesse smettere di supportare Dogecoin è possibile che il suo valore torni lì da dove era partito, ovvero dai 3 millesimi di dollaro di novembre 2020. In cambio potrebbe giovarsene quello di Floki. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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