HomeNFTNon solo crypto art: gli NFT musicali

Non solo crypto art: gli NFT musicali

Per lo più gli NFT sono conosciuti in ambito d’arte figurativa dove hanno inaugurato il movimento della cosiddetta crypto art, ma i non fungible token possono essere applicati anche all’industria della musica.

Cosa sono gli NFT e perché hanno un alto potenziale nella crypto art

NFT è l’acronimo di non fungible token, che in italiano significa gettone non fungibile, ossia qualcosa di unico che non può essere sostituito da altro gettone perché non ne esistono due uguali.

In altre parole, un NFT è un contenuto digitale che rappresenta oggetti del mondo reale come ad esempio opere d’arte, musica, giochi e collezioni di qualsiasi tipo.

Chi acquista un non-fungible token non acquista solo l’opera in sé, ma soprattutto la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera: l’NFT infatti svolge la funzione di essere un certificato di autenticità e di proprietà di un’opera d’arte o comunque di un file digitale.

Le caratteristiche degli NFT legati al mondo della musica, non solo crypto art

Sebbene siano ancora tantissime le persone che associano i token non fungibili esclusivamente a immagini digitali, esistono molte altre categorie applicabili a questo settore in rapida crescita. Uno di questi è senza dubbio quello dell’ambito musicale. 

Trattandosi di token non fungibili, per investire e comprare questi asset è consigliato possedere un wallet crypto, che si può aprire gratuitamente, in pochi semplici passaggi, come Binance, Bitkeep o MetaMask.

Dunque, anche nel mondo della musica si è iniziato ad osservare un costante avvicinamento da parte di musicisti, produttori e famosi dj, a questa nuova frontiera tecnologica. 

Così come per l’arte, anche per la musica funziona allo stesso modo per quanto riguarda gli NFT. Cioè, la registrazione sulla blockchain di ogni singolo NFT attraversa due fasi principali. 

Al momento della creazione e della prima registrazione su blockchain, il creatore dell’NFT viene inserito nel registro distribuito e da quel momento la sua titolarità di creatore di quel determinato NFT sarà incontrovertibile. 

In un secondo momento, il registro distribuito delle blockchain conterrà tutti i passaggi di proprietà di quell’opera NFT susseguiti con le varie compravendite. In questo modo, questa tecnologia sicura, poiché distribuita e crittografata, trova perfetta applicazione nella musica. 

Le migliori piattaforme NFT in ambito musicale

Tra le migliori piattaforme per gli NFT musicali, troviamo Crypto.com. Nello specifico, questa è una piattaforma unica per crypto e NFT, caratterizzata dalle commissioni più basse del web e da numerose aste di NFT. 

Poi, abbiamo Huobi Global e Bitget, le quali contengono molte categorie di NFT. 

Huobi, in particolare, è un piattaforma in forte espansione, mentre Bitget di recente sta listando molti progetti dal lato NFT come token. 

Vi è anche Coinbase, con una grafica molto user-friendly, un market P2P e un alto potenziale di crescita. 

Infine, non per importanza, OpenSea, il pioniere degli NFT con una popolarità molto elevata e ideale per i collezionisti e appassionati. 

Il parere degli esperti in merito agli NFT musicali e al discorso sulle royalties

Il mercato e l’industria musicale sono sempre stati particolarmente sensibili alle novità tecnologiche, si pensi ai supporti come musicassette, successivamente trasformate in Cd-rom per poi lasciare definitivamente l’aspetto fisico e diventare un bene totalmente digitale.

Anche il discorso relativo alle “royalties” percepite dagli artisti si pone come un pilastro portante di questa rivoluzione decentralizzata. Sebbene, ad oggi, gli NFT musica non comportino la distribuzione delle royalties, ci sono piattaforme che si stanno già muovendo verso questa direzione.

Possiamo confermare che la prospettiva intrapresa dall’industria musicale sia fortemente attratta dagli NFT e dalla tecnologia blockchain, e potremmo prevedere che nel giro di pochi mesi si inizierà a parlare sempre di più di “MusicFi” come è successo per altri settori come la crypto art e il GameFi

Principali musicisti e band che hanno lanciato NFT musicali

Due idoli della comunità crypto, Snoop Dogg ed Eminem, sono fan sfegatati degli NFT da anni. Fieri possessori di svariati Bored Ape Yacht Club e Mutant Ape Yacht Club, i due rapper hanno visto nella musica NFT un modo per migliorare l’industria discografica e rivedere il rapporto tra fan e artista. 

Così, le due leggende del rap hanno pubblicato un nuovo video musicale in collaborazione con Yuga Labs, dove impersonano le loro Ape. 

Snoop Dogg, inoltre, ha all’attivo vari progetti per la musica NFT, e ha messo in vendita 25mila album sotto forma di non-fungible token a 5mila dollari. 

Questi NFT, chiamati Stash Box, contengono il suo nuovo album B.O.D.R. con 3 tracce bonus per gli appassionati.

Anche Shawn Mendes, il cantante pop diventato famoso con la sua hit Stitches, si è lanciato nel mondo crypto insieme a Genies, una piattaforma NFT che crea personaggi 3D utilizzabili in vari metaversi. Ha pubblicato su OpenSea una collezione di NFT ispirati al suo album best-seller, Wonder, e anche alcuni wearables digitali da sfoggiare sui propri avatar virtuali.

Anche Mike Shinoda, vocalist dei Linkin Park, si è unito al trend degli NFT musicali. Il cantante della leggendaria band ha tenuto un’asta per l’NFT di una clip musicale del suo singolo Zora. Ha anche venduto degli NFT con degli artwork esclusivi di un altro suo singolo, Happy Endings. 

Nel panorama italiano, invece, Marco Castoldi, in arte Morgan, ha ottenuto 21mila dollari per la canzone “Premessa della premessa”, messa in vendita sulla piattaforma OpenSea. Anche i Muse, una delle band più amate di sempre, hanno sperimentato il primo album in formato NFT, in collaborazione con i CryptoKitties. 

Infine, ci sono i Kings of Leon, il cui album tokenizzato e i relativi NFT hanno generato vendite per almeno 1,45 milioni di dollari nei primi cinque giorni. 

Un rappresentante della band stima, tuttavia, che le entrate siano superiori a 2 milioni di dollari: di tale cifra, 600.000$ andranno al Crew Nation Fund per supportare le band di musica dal vivo colpite dalla pandemia.

Come gli NFT potrebbero cambiare il mondo della musica 

Nell’era dello streaming, diversi servizi di autodistribuzione come Spotify e YouTube consentono a chiunque di distribuire la propria musica in modo indipendente. Le etichette hanno perso i loro monopoli di produzione e distribuzione, ma continuano a essere esperte nel marketing e nel finanziamento della musica.

Poiché questo è il caso, ci sono ancora molti artisti che scelgono di firmare contratti con le aziende e di rinunciare a ingenti cifre di denaro. Ma in che modo gli NFT e il Web3 possono modificare l’industria musicale e risolvere i suoi problemi? 

Nell’industria musicale tradizionale, le case discografiche controllano la capacità di determinare il successo degli artisti e la distribuzione delle royalties, ma con il miglioramento delle infrastrutture e delle tecnologie Web3 il potere potrebbe passare dagli intermediari ai musicisti e ai fan. 

Rispetto alla tradizionale distribuzione di musica digitale, gli NFT offrono possibilità illimitate. I siti di streaming musicale danno agli utenti solo il diritto di ascoltare le registrazioni acquisite, ma non offrono la proprietà. 

A differenza dei servizi di streaming musicale, gli NFT garantiscono agli acquirenti la proprietà esclusiva o condivisa del file NFT riservato. Per definizione, la musica NFT è esclusiva e insostituibile e sta rapidamente diventando un oggetto da collezione molto ricercato. 

I file NFT possono essere messi all’asta dai musicisti o venduti direttamente ai fan che pagano con Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute. In questo modo si restituisce molto potere agli artisti, che ora hanno un altro metodo per commercializzare la loro arte o altri tipi di vendita al dettaglio digitale senza affidarsi a intermediari o a terzi.

Inoltre, con l’avvento dell’era del metaverso, le preoccupazioni arrivano anche per il mondo della musica. Infatti, artisti, etichette musicali, manager e organizzatori di eventi stanno tutti cercando di trovare nuovi modi per entrare in contatto con i fan e adattarsi al nuovo ambiente e alle nuove tecnologie.

Nello specifico, i settori chiave guidati dai consumatori, come il gaming, la vendita al dettaglio, la musica e l’intrattenimento, sono sull’orlo di una crescita e di un cambiamento esplosivi. 

Uno dei primi concerti virtuali su Roblox ha visto Lil Nas X suonare per 33 milioni di persone nel corso di due giorni e quattro spettacoli. Il Rift Tour di Fortnite, condotto da Ariana Grande, invece, è stato apprezzato da 27,7 milioni di persone.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick