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Dubai: il paradiso delle crypto

Dubai, da sempre, si è dotato di una fiscalità quasi nulla e un impianto legislativo che permettesse la proliferazione delle crypto. 

Dapprima per la finanza ed ora per le crypto, Dubai si è organizzata con una fiscalità molto bassa, burocrazia quasi inesistente e velocità nelle operazioni, ora, c’è chi ha voluto fare di più. 

Una nuova zona franca per le crypto a Dubai

È il tempo delle zone franche negli Emirati Arabi Uniti (UAE) o meglio lo è sempre stato ma se ne aggiungono di nuove. 

Le free zone per le transazioni sono zone dove ciascun imprenditore non ha un socio occulto di minoranza (lo stato) ma è proprietario al 100%.

Oltre alla totale proprietà dell’attività svolta, gli imprenditori godono per le loro attività di regimi fiscali ancora più snelli e leggi ad hoc.

Uno dei sette Emirati, Ras Al Khaimah, sta per lanciare una nuova free zone per il mondo crypto. 

La zona franca pronta al lancio migliora la posizione già ottima assunta dagli UAE nei confronti dei player che vogliono investire nell’asset crittografico.

RAK DAO (RAK Digital Assets Oasis, questo il nome della nuova zona a fiscalità agevolata:

“sarà una zona franca appositamente costruita e abilitante all’innovazione per le attività non regolamentate nel settore delle risorse virtuali”.

Per aderire alla zona franche bisognerà presentare domanda a partire da aprile di quest’anno riporta in una nota il documento ufficiale. 

La free zone è stata istituita ad hoc per tutti gli amanti della crittografia, ma anche dei metaversi, blockchain ed AI

La fiscalità agevolata riguarderà tra le altre cose gli utility token, i wallet, gli NFT (token non fungibili), le DAO, le dApp e le attività nel Web3. 

Lo sceicco Mohammed bin Humaid Abdullah AI Qasimi che presiede il RAK International Corporate Centre ha dichiarato:

“Stiamo costruendo la zona franca del futuro per le aziende del futuro. In quanto prima zona franca al mondo esclusivamente dedicata alle società di asset digitali e virtuali, non vediamo l’ora di sostenere le ambizioni degli imprenditori di tutto il mondo”.

Le free zone negli Emirati Arabi Uniti esistevano già ed in queste zone volte al libero scambio ciascuno possiede il 100% dell’attività svolta. 

Il diritto penale nelle zone franche è lo stesso in vigore in tutti gli UAE ma con delle modifiche a seconda della zona. 

Irina Heaver, avvocato per le pratiche crypto negli Emirati Arabi Uniti ha dichiarato:

“RAK DAO inizierà prima con attività non finanziarie, quindi potrebbe introdurre le attività finanziarie in una fase successiva. Gli imprenditori] non saranno ancora in grado di lanciare uno scambio di criptovalute, che è un’attività finanziaria regolamentata dall’ESCA.”

Regolatori e fiscalità 

La SCA (Securities and Commodities Authority) che è uno dei massimi regolatori a Dubai ha autorità su tutti gli Emirati tranne proprio le zone franche. 

La recente legge federale sulle risorse digitali ha sancito i limiti della giurisdizione della SCA. 

La SCA non ha potere nelle zone franche come l’Abu Dhabi Global Market (ADGM), il Dubai International Financial Centre (DIFC) ecc, che hanno il proprio regolatori finanziari.

Le zone franche in totale sono 40 e tra queste spiccano il Dubai Multi Commodities Center (DMCC), DIFC e ADGM in attesa della RAK DAO appunto. 

I principi guida sulle regolamentazioni future e future istituzioni di zone franche sono state regolamentare a settembre dello scorso anno dall’ADGM.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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