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Bitcoin: cresce il mining, ma non il prezzo

Ieri è stato registrato un nuovo record storico per il mining di Bitcoin, che, però, non ha avuto alcun impatto positivo sul prezzo. 

Infatti, stando alle medie giornaliere mobili a sette giorni dell’hashrate di Bitcoin, ieri per la prima volta è stata avvicinata quota 360 EH/s. 

Prendendo i singoli dati orari, il picco massimo è stato addirittura sopra i 440 EH/s, cosa che non era mai accaduta prima in passato. 

Già a fine marzo si erano registrati livelli molto alti, che allora costituivano i nuovi massimi di sempre, e curiosamente quando il prezzo di Bitcoin è balzato sopra i 30.000$, una decina di giorni fa, l’hashrate non aveva reagito subito. Tuttavia a partire dal 13 aprile è tornato a salire, fino a far registrare il nuovo massimo storico di ieri

Bitcoin mining: la relazione tra hashrate e prezzo

Spesso si tende a credere che movimenti in alto o in basso dell’hashrate del mining di Bitcoin dovrebbero in qualche modo condizionare il prezzo di BTC, ed invece è il contrario. 

Ovvero, dato che gli incassi dei miner in BTC sono sempre più o meno gli stessi, e visto che l’hashrate di fatto lo decidono loro liberamente, quando il valore di mercato di BTC aumenta in genere i miner reagiscono aumentando l’hashrate

Infatti l’hashrate ha un costo, non indifferente, legato primariamente all’enorme quantità di energia elettrica che si consuma per minare Bitcoin

Quindi nei momenti in cui il valore di mercato di BTC scende, i miner sono portati a ridurre i costi riducendo l’hashrate, mentre se viceversa il prezzo sale allora i miner possono permettersi di investire qualcosa in più. 

Va ricordato che il mining è una competizione in cui guadagna di più chi ha maggiore hashrate, quindi i miner sono di fatto spinti dalle oscillazioni del prezzo di Bitcoin ad incrementare o ridurre il loro hashrate. 

I nuovi record

Ormai è da ottobre 2022 che vengono continuamente abbattuti nuovi record per quanto riguarda l’hashrate di Bitcoin. 

Prendendo come riferimento sempre le medie giornaliere mobili a sette giorni, ad ottobre il record era stato registrato con il superamento per la prima volta nella storia dei 260 EH/s, ma già ad inizio novembre furono superati anche i 270. 

Con il crollo dei prezzi dovuto al fallimento di FTX a dicembre l’hashrate scese fin sotto i 230 EH/s, per poi però riprendere la corsa con l’anno nuovo, dopo l’inizio della piccola bullrun del 2023 che sembrerebbe essere ancora in corso. 

A gennaio si arrivò a sfiorare i 300 EH/s, mentre a febbraio si era già anche saliti sopra i 320. A marzo prima l’hashrate è salito sopra quota 330 EH/s, e poi anche sopra quota 350. 

Praticamente da inizio anno fino al record di ieri l’hashrate del mining di Bitcoin è salito di quasi il 50%. 

Da notare che invece il prezzo di BTC nel medesimo periodo è salito dell’83%, ma bisogna tener presente che l’hashrate non solo reagisce in ritardo rispetto al prezzo, ma lo fa anche molto lentamente. 

Infatti, ad esempio a novembre 2022 il prezzo di BTC scese del 25%, mentre l’hashrate tra novembre e dicembre si è contratto solamente del 15%. 

Quindi a fine 2022 l’hashrate in percentuale è sceso meno del prezzo di Bitcoin, e così anche nel 2023 è salito meno. 

Minare Bitcoin diventerà più difficile

Il recente record dell’hashrate, nonostante il prezzo di BTC in calo, ha portato il block-time di Bitcoin sotto i 9 minuti. 

Il block-time è il tempo medio che occorre per minare un nuovo blocco della blockchain di Bitcoin, e dovrebbe rimanere sempre attorno ai 10 minuti. Infatti, oggi era atteso il solito aggiornamento, previsto ogni 15 giorni, della difficulty del mining di Bitcoin, che è aumentata dell’1,7%. 

Non si è trattato di uno degli aumenti maggiori di sempre, anche perchè nel frattempo l’hashrate era già tornato a 355 EH/s semplicemente a causa del calo del prezzo di BTC. 

Sta di fatto però che il livello attuale di difficulty è il più alto di sempre, quindi ad oggi minare Bitcoin è più difficile di quanto non lo sia mai stato prima. 

È però lecito attendersi che i miner a questo punto, con la difficulty salita ed il prezzo sceso, possano decidere di spegnere le macchine più vecchie e meno efficienti, facendo diminuire l’hashrate. Il prezzo comunque continuerà ad andare per la sua strada, a prescindere dalle difficoltà dei miner. 

Va però ricordato che i miner in una situazione simile potrebbero essere costretti a vendere più BTC del solito, anche perchè i record dell’hashrate suggeriscono che li stessero minando soprattutto per tenerseli sperando in un ulteriore aumento del valore di mercato. 

Non è quindi da escludere che gli stessi miner nelle prossime due settimane di difficulty elevatissima possano far aumentare la pressione di vendita di Bitcoin sul mercato. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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