Ormai da un po’ di tempo a questa parte ci eravamo abituati che quando parlava il Presidente della Fed, Jerome Powell, le crypto scendevano.
Ieri, invece, è stato diverso.
Summary
La decisione della Fed
Per prima cosa la Fed ha annunciato un ulteriore aumento dei tassi di interesse di 25 punti base.
In realtà si trattava di una decisione largamente attesa, e già anche ampiamente scontata dai mercati, tanto che dopo l’annuncio non c’è stato alcun movimento significativo.
Ma già nel comunicato stampa ufficiale pubblicato dopo l’annuncio emergeva piuttosto chiaramente che non ci sarebbero state novità negative.
Per la precisione, in quel comunicato non vi è nulla che faccia ragionevolmente presumere che le cose possano andare peggio delle previsioni.
I mercati ragionano non sulla base di ciò che è accaduto, ma sulla base di ciò che accadrà, ovvero di ciò che si aspettano che possa ragionevolmente accadere. Ciò che li spaventa non sono le eventuali notizie negative, ma le eventuali notizie negative inaspettate.
Infatti se i mercati prevedono problemi in futuro, di fatto li scontano già non appena ne vengono a conoscenza, e se ciò accade in anticipo non si registrano impatti significativi sui mercati finanziari quando i problemi previsti effettivamente poi emergono.
Quindi dato che tutto ciò che ha comunicato ieri la Fed era largamente previsto, i mercati non hanno reagito male, sebbene in parte si trattasse di brutte notizie, perchè avevano già ampiamente scontato queste brutte notizie.
Fed: le parole di Jerome Powell e l’impatto positivo sulle crypto
Spesso però non è l’annuncio delle modifiche ai tassi di interesse, o il comunicato stampa ufficiale della Fed, a far muovere i mercati, ma le parole pronunciate dopo in conferenza stampa dal suo presidente.
Ieri, durante la conferenza stampa, il Presidente della Fed, Jerome Powell, non ha detto di fatto nulla di nuovo, tanto che i mercati questa volta non hanno reagito male alle sue parole.
Anzi, circa due ore dopo la fine della conferenza il prezzo di Bitcoin ha iniziato a salire.
Forse proprio il fatto che Powell non abbia praticamente rivelato nulla di nuovo ed inatteso ha consentito ai mercati crypto di reagire bene.
Tra l’altro il Nasdaq invece ha perso l’1,4% dal momento dell’inizio della conferenza stampa, chiudendo la giornata a -0,4%.
Anche l’indice S&P500 ha perso l’1,3% dal momento in cui ha iniziato a parlare Powell, quindi la reazione positiva dei mercati crypto è stata in controtendenza rispetto ai mercati tradizionali.
La reazione dei mercati crypto alle parole del Presidente della Fed Jerome Powell
Molto probabilmente non è nemmeno un caso che il piccolo rimbalzo dei mercati crypto sia avvenuto dopo la chiusura delle Borse USA.
In altre parole, mentre Powell parlava le Borse USA scendevano, influenzando negativamente anche i mercati crypto.
Ma dopo la chiusura delle Borse USA, i mercati crypto non sono più stati influenzati dal loro andamento negativo, ed hanno potuto reagire bene alle parole piuttosto scontate pronunciate dal Presidente della Fed in conferenza stampa.
Da notare che la dominance di Bitcoin ieri ha iniziato a scendere leggermente appena prima che venisse annunciato il dato sull’aumento dei tassi, ed ha proseguito la sua discesa fino quasi alla fine della conferenza stampa di Powell.
Appena Powell ha finito di parlare è rimbalzata, finendo per tornare nelle ore successive ai livelli precedenti a questo calo.
Si tratta di un livello di dominance vicinissimo ai massimi annuali del 2023, e superiore ai massimi annuali del 2022. Per trovare livelli simili in passato bisogna risalire a luglio 2021, ovvero in piena bolla speculativa.
D’altronde, ieri, anche l’oro si è apprezzato, facendo registrare il nuovo picco massimo annuale del 2023 a quota 2.081$ l’oncia, per poi assestarsi poco sotto i 2.040$. Si tratta di un livello molto vicino ai massimi di sempre.
Le ragioni della risalita
Le parole di Powell di ieri sera non hanno creato scossoni sui mercati perchè ampiamente previste.
Tuttavia, lo scenario che ha descritto non è affatto buono, sebbene a detta sua sia sotto controllo.
Quindi, non stupisce per nulla né che le Borse USA abbiano reagito con un leggero, ma significativo calo, né che l’oro si sia apprezzato.
In casi come questi, ovvero quando i mercati prevedono un lungo periodo critico durante il quale molto probabilmente non si innescherà alcuna nuova bull run, molti investitori preferiscono spostare parte dei capitali da asset risk-on, come le azioni, ad asset risk-off, come l’oro, in attesa di momenti migliori.
In un tale scenario l’aumento del valore di mercato di Bitcoin di quasi il 3% suggerisce che alcuni investitori lo stiano vedendo in questo momento come una sorta di “via di mezzo” alternativa all’oro.
Bitcoin, infatti, è un asset risk-on, a differenza dell’oro, ma al tempo stesso è progettato per combattere le politiche monetarie espansive delle banche centrali.
Dato che la situazione economica degli USA in questo momento ha qualche punto critico, è possibile immaginare che in futuro la Fed possa tornare a stampare moneta.
Inoltre, data la crisi del settore bancario, tenere una parte dei propri risparmi in BTC su un wallet non-custodial potrebbe essere un’alternativa al semplice detenere dollari presso una banca.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che nel 2019 ad inizio marzo ci fu la seconda grande risalita del prezzo di Bitcoin il quadro giustifica perfettamente l’aumento di ieri.