HomeBlockchainRegolamentazioneCEO di Ripple: “la regolamentazione crypto negli USA è la più confusa”

CEO di Ripple: “la regolamentazione crypto negli USA è la più confusa”

Il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha dichiarato che la regolamentazione crypto negli USA è la più confusa, al punto che Europa e altri Paesi stanno attirando la crescita del settore. 

CEO di Ripple e la regolamentazione crypto confusa USA: l’Europa è leader di settore

In un’intervista con la CNBC, Brad Garlinghouse ha lasciato delle sue dichiarazioni in merito alla regolamentazione crypto negli USA definendola “la più confusa possibile”

Non solo, il CEO di Ripple sostiene che Europa e altri Paesi come UAE, Singapore e Regno Unito, stanno attirando la crescita del settore.

“Ed è per questo che siamo così concentrati sulle opportunità di crescita al di fuori degli Stati Uniti (ciao @metaco_sa!).

Gli Stati Uniti hanno reso le regole sulle criptovalute “il più confuse possibile”, afferma Brad Garlinghouse di Ripple.”

 In pratica, Garlinghouse critica le normative “confuse” degli Stati Uniti sul tema crypto, tanto che le aziende di settore come la stessa Ripple stanno cercando di assumere e investire al di fuori del Paese. 

Questa fuga di società crypto dal territorio USA, sta lasciando spazio ad altri Paesi con giurisdizioni più progressiste come l’Europa che diventa sempre più la leader. 

In questo senso, ecco le parole di Garlinghouse: 

“L’Europa ha davvero fornito una leadership e Paesi come gli Emirati Arabi Uniti… la crescita che state vedendo… anche il Regno Unito e Singapore – stanno fornendo la chiarezza su come regoleranno questi asset digitali. 

E questo permette di stabilire regole di circolazione che consentono agli imprenditori e agli investitori di impegnarsi in modo costruttivo con le autorità di regolamentazione. [..]Francamente, è per questo che si assiste a un flusso di imprenditori e di investimenti verso altre giurisdizioni, e certamente l’Europa ha beneficiato in modo significativo della confusione che c’è stata negli Stati Uniti”.

L’acquisizione della startup svizzera Metaco

Queste dichiarazioni del CEO di Ripple arrivano giusto dopo che la società crypto statunitense ha acquisito una startup svizzera di criptovalute, che la aiuterà a espandere le sue operazioni all’estero.

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a @metaco_sa e all’amministratore delegato @AdrienTreccani a @Ripple! Con l’espansione di Ripple nel settore della custodia – una parte fondamentale dell’infrastruttura crypto – saremo in grado di supportare i clienti con la tecnologia per custodire, emettere, inviare e regolare qualsiasi tipo di asset tokenizzato. È una cosa enorme.”

Oggi siamo orgogliosi di annunciare che Ripple ha acquisito @metaco_sa, diventando l’unico azionista del fornitore svizzero di tecnologie di custodia e tokenizzazione di asset digitali.”

E infatti, Ripple è diventato l’unico azionista del fornitore svizzero di tecnologie di custodia e tokenizzazione di asset digitali, con sede appunto fuori dagli USA. 

Con Metaco, ora Ripple dovrebbe espandere la propria suite di prodotti, trovandosi anche in un contesto normativo che supporta il suo sviluppo ed espansione. 

Ripple vive la confusione della regolamentazione crypto nella sua causa infinita contro la SEC

Garlinghouse ha una buona preparazione in tema “regolamentazione crypto” negli USA, dato che proprio Ripple è oggetto dell’infinita causa con la Securities and Exchange Commision (o SEC). 

A tal proposito, proprio in questi giorni, è stato sottolineato dal legale John Deaton come, dalle email interne della stessa SEC, si evince che esistano ragionevoli motivi per ritenere che XRP non sia una security. 

Deaton è famoso per aver commentato su Twitter i continui episodi della causa, spiegando come XRP non potesse essere una security dato che non soddisfa tutti i fattori di Howey, e che pertanto la SEC si trova in errore. 

Dopo tante analisi, solo ora Deaton si è accorto di aver trascurato forse un dettaglio vitale relativo al caso che è iniziato nel lontano ormai 2020. 

Ad ogni modo, questa pubblicazione non è ufficiale, ma anzi, la causa rimane ancora in attesa di sentenza ufficiale. Una sentenza che potrebbe cambiare radicalmente il settore crypto e le sue norme negli USA. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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