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Prezzo di Bitcoin stabile, mentre si muovono oro e USD

Ormai da ieri il prezzo di Bitcoin continua a stazionare poco sotto i 28.000 USD, con pochi movimenti di entità molto contenuta. 

Quello che un po’ stupisce è che lo stia facendo in un momento in cui invece il prezzo dell’oro ed il Dollar Index si stanno muovendo un po’. 

Va tuttavia detto che si tratta di movimenti di entità molto contenuta, ma mentre per oro e dollaro questa è la norma, per Bitcoin non lo è affatto. 

Il prezzo di oro e USD: il confronto con Bitcoin

Oggi il prezzo dell’oro ha aperto in leggera discesa, fino a 1.930$ l’oncia, ma poi è salito dell’1,2% fino a quasi 1.960$. 

Un movimento dell’1,2% in una mattinata per il prezzo dell’oro non è poca cosa, anche se il livello raggiunto è perfettamente in linea con quello di giovedì scorso. 

Il fatto è che dal 5 maggio fino ad oggi era quasi sempre sceso, quindi il rimbalzo dell’1,2% di questa mattina è decisamente particolare, soprattutto se confrontato alla stabilità di BTC. 

Poco dopo la discesa dell’oro fino a 1.930$, il Dollar Index era risalito fino a 104,5 punti, ma nel corso della mattinata è poi sceso dello 0,5% fin sotto i 104 punti. 

Il valore attuale è inferiore a quello toccato durante le ultime due sedute di borsa, quindi anche in questo caso si tratta di un movimento relativamente significativo. 

La stabilità del prezzo di Bitcoin (USD)

Alla luce di ciò un po’ stupisce la stabilità di Bitcoin, dato che storicamente è sempre stato un asset con un valore molto più volatile di oro e dollaro. 

Il prezzo minimo toccato oggi è stato superiore ai 27.600$, mentre quello massimo è stato di poco superiore ai 28.000$. 

L’escursione massima è stata dell’1,5%, quindi superiore a quella del prezzo dell’oro ma di pochissimo. 

Solitamente movimenti tali di oro e dollaro avvengono insieme a movimenti di ampiezza molto più significativa di Bitcoin. 

Va però ricordato che nei giorni scorsi la volatilità è stata un po’ maggiore, quindi è possibile che oggi l’andamento del prezzo di BTC si sia semplicemente fermato un po’. 

La mancanza di capitali 

Secondo l’analista di ricerca della società fintech di investimenti in asset digitali quotata in borsa Fineqia International (CSE:FNQ), Matteo Greco, la volatilità dei giorni scorsi era dovuta ai timori riguardo il possibile default del governo USA, a causa del mancato accordo con il Parlamento per l’aumento del debito. 

Quell’accordo ormai sembra, invece, essere stato raggiunto, e così questa volatilità è momentaneamente scomparsa. 

Greco, però, fa notare che l’aumento del tetto del debito significa che il governo degli Stati Uniti dovrebbe emettere tra 800 e mille miliardi di dollari nei prossimi sei mesi in titoli di Stato. 

Questo sul medio termine potrebbe sottrarre denaro agli asset più rischiosi, perchè alcuni investitori potrebbero preferire acquistare asset meno rischiosi come per l’appunto i titoli di Stato USA. 

La conseguenza di una tale dinamica potrebbe essere un ulteriore rallentamento dei volumi e della liquidità per i mercati azionari e per quelli degli asset digitali, con un potenziale impatto negativo sui prezzi.

I volumi di scambio sugli exchange sono già abbastanza bassi, e l’emissione di ulteriori obbligazioni potrebbe favorire la prosecuzione del loro trend discendente. 

Se a ciò si aggiungono i rischi per un ulteriore aumento dei tassi di interesse, dopo i dati non buoni appena usciti sull’inflazione, c’è la possibilità che USD si rafforzi ulteriormente. 

L’ipotesi pertanto è che potrebbero ridursi i capitali sui mercati degli asset risk-on, come azioni e criptovalute

La forza del dollaro

Secondo Greco ci sarebbe una crescente aspettativa che il dollaro possa avere una performance ancora migliore rispetto agli asset risk-on nelle prossime settimane, anche se con condizioni macroeconomiche che cambiano così velocemente che è difficile fare previsioni per i prossimi 3-6 mesi.

In effetti il Dollar Index nel corso del 2023 è prima sceso fino a 100 punti a febbraio, per poi risalire quasi a 106 punti durante i primi giorni dello scoppio della crisi bancaria negli USA. 

In seguito è tornato a quota 100 a metà aprile, ma solo per tornare di recente sopra i 104 punti. 

Quindi sul medio termine non c’è una direzione precisa, dovuta forse anche alla grande incertezza che regna ultimamente sui mercati finanziari. 

L’andamento del prezzo di Bitcoin in questo momento sembrerebbe inversamente correlato al dollaro, sebbene vi siano state delle eccezioni, quindi nel caso di un ulteriore rafforzamento del Dollar Index (DXY) ci si potrebbe attendere un calo del valore di mercato di BTC. 

Se invece dopo essere risalito fin oltre i 104 punti DXY ora dovesse iniziare a scendere, magari per riportarsi attorno a quota 100, allora il prezzo di Bitcoin potrebbe trarne giovamento. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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