HomeCriptovaluteBitcoinEx-presidente di Paypal: solo Bitcoin è rivoluzionario

Ex-presidente di Paypal: solo Bitcoin è rivoluzionario

Di recente l’ex-presidente di Paypal, David Marcus, ha rilasciato un’intervista in cui sostiene senza mezzi termini che solo Bitcoin, e nient’altro, è in grado di supportare un protocollo veramente aperto per i pagamenti su Internet. 

Marcus in realtà è divenuto celebre soprattutto per un’altra cosa, ovvero l’aver co-fondato il progetto Libra di Facebook, che avrebbe poi cambiato nome in Diem

Ma quello che conta maggiormente nel suo curriculum è la lunga esperienza nel campo dei pagamenti digitali. 

PayPal: David Marcus è pro-Bitcoin

Pur essendo nato nel 1973, già nei primi anni duemila iniziò ad occuparsi di pagamenti online quando fondò una società che si occupava di monetizzare i media mobili.

E nel 2008, ovvero l’anno in cui Satoshi Nakamoto pubblicò il whitepaper di Bitcoin, fondò Zong, che permetteva agli utenti di pagare articoli online direttamente dal cellulare. 

In seguito Zong fu acquisita da PayPal e eBay, quando queste due società erano ancora fuse insieme, e quindi nel 2011 Marcus è diventato vicepresidente e direttore generale della divisione mobile di Paypal.

L’anno successivo fu nominato presidente della stessa PayPal, ma nel 2014 fu assunto in Facebook come vicepresidente dei prodotti di messaggistica. L’anno successivo Facebook Messenger introdusse una piattaforma di pagamento P2P grazie alla sua spinta. 

Il suo ingresso nel mondo crypto lo ha fatto nel 2017, quando fu nominato membro del consiglio di amministrazione di Coinbase, grazie proprio alla sua esperienza nel settore di pagamenti digitali sia su PayPal che su Facebook. 

L’anno successivo però dovette lasciare il suo ruolo in Coinbase, perchè dopo essere stato scelto per guidare il gruppo blockchain sperimentale di Facebook era entrato in conflitto di interessi. 

Il grande pubblico lo ha conosciuto a giugno del 2019, quando la sua divisione di Facebook annunciò il lancio del progetto Libra, ovvero la criptovaluta della società che poi non ha mai visto la luce. 

L’anno successivo Libra è stata rinominata Diem, con l’obiettivo di creare una stablecoin, ma anche quel progetto di Facebook è fallito. Marcus a quel punto fu incaricato di gestire la divisione Facebook Financial che si occupa dei pagamenti su Facebook e Whatsapp. 

Ma nel 2021 Marcus ha lasciato Facebook, nel frattempo diventata Meta, per co-fondare nel 2022 Lightspark, ovvero una società che si occupa di sviluppare soluzioni tecnologiche su Lightning Network. 

Marcus e Bitcoin

David Marcus è un conoscitore e sostenitore di Bitcoin da molti anni, ben prima che insieme a Facebook lanciasse il progetto Libra/Diem. 

Anzi, lo è ancor prima persino del suo ingresso nel consiglio di amministrazione di Coinbase, nel 2017. 

Da notare che il 2017 fu l’anno della seconda grande bolla speculativa sui mercati crypto post-halving, quattro anni prima dell’ultima avvenuta nel 2021. 

Durante l’intervista rilasciata nei giorni scorsi Marcus racconta che si era imbattuto nel whitepaper di Bitcoin già pochi anni dopo la sua pubblicazione, ma di non averlo voluto approfondire all’epoca. 

Si avvicinò alla blockchain nel 2012, quando lavorava in PayPal e dovette affrontare una piccola crisi aziendale in Argentina a causa della decisione del governo del Paese di imporre alla società il blocco di tutti gli invii di denaro all’estero.

Fu a quel punto che intuì le potenzialità di una rete di pagamento P2P incensurabile come Bitcoin. 

Oltretutto dichiara che il giorno in cui PayPal ricevette l’ordine dal governo argentino di bloccare tutti i trasferimenti di denaro all’estero, e fu costretta ad applicarlo, il prezzo di Bitcoin aumentò in modo significativo, facendolo sobbalzare. Va detto che nel 2012 ci fu il primo halving, e l’anno successivo ci fu la prima grande bolla speculativa post-halving. 

Infatti nel maggio 2013 partecipò alla conferenza Bitcoin 2013 di San Jose, in California, e rimase affascinato dalla svolta che Bitcoin sta portando nel mondo dei pagamenti digitali. 

Marcus e Lightning Network

Nel 2018 David Marcus incontrò il CEO della società di sviluppo su Lightning Network (LN) Lightning Labs, Elizabeth Stark, perchè stava cercando di capire se LN fosse effettivamente la strada giusta da percorrere, e se c’era un modo per utilizzare effettivamente Bitcoin.

All’epoca lavorava per Facebook, e si stava preparando al lancio di Libra. 

Ma nel 2018 LN non era ancora sufficientemente solido per Facebook, quindi l’idea fu accantonata. 

Quando lasciò Facebook, nel 2021, tornò ad interessarsi a LN, ma continuò a ritenerlo un protocollo incompleto, per quanto riguarda le necessità utili a farlo diventare uno strumento di massa. 

Per questo motivo nel 2022 iniziò a lavorare allo sviluppo di soluzioni su LN adatte ad essere utilizzate anche dalla massa. 

Bitcoin e nient’altro per l’ex Presidente di PayPal

Ma il punto chiave della sua intervista è quello in cui confronta Bitcoin con le altre soluzioni basate su blockchain. 

Infatti afferma che in Meta non era possibile creare una soluzione veramente decentralizzata, ed allora iniziò a rendersi conto che sarebbe stato un esercizio inutile provare a sviluppare un sistema di pagamenti online decentralizzato su una qualsiasi blockchain che non fosse quella di Bitcoin.

Ha detto: 

“A questo punto abbiamo costruito l’incrollabile convinzione che l’unica blockchain e gli unici asset sottostanti in grado di supportare un protocollo veramente aperto per i pagamenti su Internet sia Bitcoin e nient’altro”.

Da notare che il team di Lightspark che dirige non è l’unico a pensarla in questo modo. 

Se infatti da un lato esistono molte soluzioni tecnologiche alternative a Bitcoin, non ne esiste però nessuna con lo stesso elevato grado di decentralizzazione. 

È importante sottolineare come forse non esiste la decentralizzazione totale assoluta, ma solo diversi gradi di decentralizzazione. 

Tra le criptovalute quella che ha il grado di decentralizzazione maggiore è sicuramente Bitcoin, con Ethereum che segue a ruota ma ad una certa distanza, mentre la stragrande maggioranza degli altri progetti basati su blockchain ha un grado di decentralizzazione reale basso, molto basso, o in alcuni casi addirittura inesistente. 

La vera rivoluzione introdotta da Satoshi Nakamoto tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 è proprio la decentralizzazione. Senza questa precisa caratteristica le criptovalute perdono la loro forza innovativa, diventando solo l’ennesima tecnologia inefficiente per spostare valore. 

E dato che Bitcoin è la criptovaluta più decentralizzata che ci sia in circolazione, è più che ovvio che in molti la ritengano l’unica in grado di fare veramente la rivoluzione, sebbene Ethereum continui a seguirla a ruota. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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