HomeCriptovaluteDichiarazioni pro-crypto di Powell allo US Committee on Financial Services

Dichiarazioni pro-crypto di Powell allo US Committee on Financial Services

Ieri si è tenuto il consueto Semi-Annual Monetary Policy Report del governatore della Federal Reserve (Fed), Jerome Powell, presso lo US Committee on Financial Services del Congresso USA. 

L’audizione è durata più di tre ore e mezza, anche se in gran parte questo tempo è servito ai deputati intervenuti per esprimere la loro opinione. 

A dire il vero in tutto quel tempo Powell non ha parlato molto, salvo durante la sua introduzione iniziale in cui tuttavia ha espresso fondamentalmente solo concetti noti. 

L’audizione avrebbe dovuto avere come argomento la politica di innalzamento dei tassi di interesse, ormai molto alti, ma di fatto Powell ha tagliato la testa al toro fin da subito dicendo che la Fed probabilmente sarà costretta ad alzarli ancora, dato che il suo compito specifico è quello di riportare l’inflazione al 2%. 

Su questo punto alcuni politici hanno avuto da ridire, sottolineando che tassi così alti provocano problemi a chi ha debiti e stipendi fissi, ed alle piccole realtà commerciali.

Tuttavia, Powell non ha potuto fare altro che ammettere di avere le mani legate, dato che l’inflazione è ancora al 4% ed è da riportare al 2%. 

US: le dichiarazioni pro-crypto di Jerome Powell

La parte più interessante, però, è stata quella in cui Powell ha dovuto rispondere alle domande dei politici presenti in aula. 

Infatti, alcune domande riguardavano più o meno direttamente il settore crypto. 

Una di queste ad esempio riguardava esplicitamente le stablecoin, ed una loro eventuale regolamentazione, e Powell a tal proposito ha ammesso esplicitamente che la Fed vede le stablecoin come una forma di moneta. 

Ovviamente si riferiva alle stablecoin interamente collateralizzate in dollari, che di fatto sono una reale alternativa ai dollari stessi con lo stesso potere di acquisto. 

Queste parole di Powell a molti sono sembrate una sorta di endorsement della banca centrale USA nei confronti delle stablecoin interamente collateralizzate in dollari. 

Tuttavia, il governatore della Fed ha aggiunto che la banca centrale vorrebbe prendere parte al loro processo di regolamentazione, dato che di fatto sui mercati sono equivalenti al dollaro. 

Ma è un’altra la dichiarazione pro-crypto che ha fatto maggiormente la differenza. 

Infatti, ad un certo punto ha ammesso esplicitamente che le criptovalute sembrano avere il potenziale per rimanere sui mercati a lungo come una nuova asset class. 

Le questione delle security non registrate

Il fatto è che nelle ultime settimane i mercati crypto sono andati in sofferenza a causa del grande attacco della SEC alle criptovalute ed agli exchange crypto. 

La SEC è proprio l’agenzia governativa statunitense che vigila sul mercato delle security, e sostiene che gran parte delle criptovalute siano security non registrate.

In mancanza di una regolamentazione specifica che ne dichiari in modo inequivocabile la natura, alcune criptovalute sono considerate commodity (come Bitcoin), mentre altre possono essere considerata security. 

Ad esempio nella UE, dove è stata approvata la regolamentazione specifica MiCAr (Market in Crypto Asset regulation), di fatto vengono accettate come una nuova asset class, eliminando alla radice l’incertezza sulla loro natura. 

È sembrato quasi che Powell volesse suggerire al Congresso di imitare le scelte della UE a riguardo. 

US: la reazione dei mercati crypto alle parole di Powell

Circa un’ora prima che Powell iniziasse a parlare il prezzo di Bitcoin aveva già iniziato leggermente a salire. 

A dire il vero era già da due giorni che stava risalendo, dato che dai 26.400$ del 19 giugno era già passato a 28.900$. 

Ma tale risalita ieri sembrava essersi fermata nel corso della notte. 

E invece poco prima che Powell iniziasse a parlare il prezzo di Bitcoin aveva già superato i 29.000$. 

Appena iniziato a parlare il prezzo era leggermente sceso, ma dopo la prima mezzoretta ha iniziato una vera e propria corsa che nel giro di due ore lo ha portato addirittura a 30.800$. 

In altre parole ieri, in concomitanza con l’audizione di Powell, il prezzo di Bitcoin è cresciuto del 6,5% in poche ore, per poi scendere solo leggermente rimanendo però sempre attorno ai 30.000$. 

In precedenza era cresciuto di un altro 9% nei giorni precedenti. 

In questo momento non è molto distante dai massimi annuali del 2023. 

Il dollaro USA

Da notare che ieri in concomitanza con l’audizione di Powell il Dollar Index (DXY) è sceso da quota 102,6 punti a 102, in meno di cinque ore. 

Sebbene questo non sia un movimento anomalo, rimane comunque abbastanza rapido ed esteso. 

Anche perchè a fine maggio toccò i 104,7 punti, ed una tale discesa in tre settimane è decisamente significativa. 

Curiosamente, però, le borse USA ieri hanno chiuso in perdita, quindi i capitali in uscita dal dollaro non sono finiti sull’azionario. 

In parte sono finiti sull’oro, passato da 1.920$ a 1.937$ l’oncia nel medesimo periodo, ma è possibile che in buona parte siano finiti sul mercato crypto, ed in particolare su Bitcoin. 

Il punto è che la finanza tradizionale si sta interessando al mercato crypto, forse perchè crede che in futuro possa espandersi ancora parecchio. Le parole di Powell di ieri sembrano aver dato maggior credito a questa ipotesi, ed i mercati hanno reagito di conseguenza. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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