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Bitcoin: sentiment positivo in attesa dell’halving

Il piccolo boom di fine giugno ha consentito al prezzo di Bitcoin di rimbalzare da 25.000$ a 30.000$: ora sono tutti in attesa del prossimo halving.

L’analisi di Bitcoin in attesa del prossimo halving

L’analista di ricerca di Fineqia International, Matteo Greco, fa notare che la chiusura della scorsa settimana a 30.600$ corrisponde ad un aumento di solo lo 0,5% rispetto al prezzo di chiusura di 30.500$ della settimana precedente. 

Oltretutto venerdì BTC è sceso a 29.500$, dopo che la SEC ha dichiarato che i documenti per gli ETF su Bitcoin spot presentati da diverse aziende erano inadeguati. Ma tale flessione è stata immediatamente riassorbita grazie alla rapida riproposta delle domande da parte di tutti i gestori patrimoniali coinvolti. 

Greco ricorda anche che ormai mancano meno di 12 mesi al prossimo halving, previsto più o meno per fine aprile 2024. 

L’halving di BTC è l’evento che dimezza i premi per i miner che convalidano nuovi blocchi, dato che ricompensa passerà dagli attuali 6,25 BTC per blocco a 3,125 BTC per blocco. 

L’evento si verifica ogni 210.000 blocchi, ovvero poco meno di 4 anni, e storicamente i mesi precedenti all’halving hanno visto l’inizio di una tendenza rialzista per il mercato. Questo porta molti attori del mercato crypto a guardare con attenzione la seconda metà del 2023.

L’halving di Bitcoin 

Quello del 2024 sarà il quarto halving. 

Il primo, ovvero quello del 2012, chiuse il primo ciclo di Bitcoin, che però per quanto riguarda il prezzo fu anomalo. Di fatto passò da 0$ a circa 10$ in poco più di due anni e mezzo, dato che i primi scambi pubblici sono stati effettuati circa a metà del 2010. 

Comunque già l’anno successivo al primo halving, ovvero nel 2013, si gonfiò la prima grande bolla speculativa sul prezzo di Bitcoin, fino ad un picco di circa 1.100$. 

Il 2014 ed il 2015 furono gli anni del peggior bear-market che si sia mai verificato sul prezzo di Bitcoin, ma nel 2016 in attesa del secondo halving si innescò un piccolo ciclo rialzista. 

Infatti, il prezzo di BTC passò dai 320$ di novembre 2015 fino ai 770$ delle settimane precedenti all’halving. In seguito all’halving scese fino a 550$, ma solo per tornare poi a crescere così da chiudere il 2016 sopra quota 900$. 

Anche l’anno seguente al secondo halving, ovvero nel 2017, si gonfiò una clamorosa bolla speculativa sul prezzo di BTC che lo portò a sfiorare i 20.000$. 

Il 2018 fu un anno difficile, ma già nel 2019 il prezzo iniziò a risalire un po’ in vista dell’halving dell’anno dopo. 

Infatti nel 2019 passò da 3.400$ a 13.000$, sull’onda del lancio del progetto Libra di Facebook, per poi tornare a 10.000$ ad inizio 2020. A marzo dello stesso anno ci fu il crollo dei mercati finanziari globali dovuto all’inizio della pandemia, ma al momento dell halving, a maggio, il prezzo era tornato sui 10.000$. 

Quindi escludendo quello che accadde prima del primo halving, quando il mercato di Bitcoin era ancora ampiamente immaturo, nel 2016 prima dell’halving ci fu un aumento del 140%, mentre nel 2020 fu del 190%. 

Nel 2023 per ora è a +86% da inizio anno, quindi in teoria ci sono ancora ampi margini di crescita. 

Il mining di Bitcoin

Il problema principale sarà per i miner, perchè di colpo si vedranno dimezzare i premi. 

Tuttavia, va ricordato che i miner non incassano solo il premio, ma anche le fee. Quindi mano a mano che il premio viene dimezzato, la quota di incasso del mining proveniente dalle fee si farà sempre maggiore, fino a raggiungere nel 2140 il 100% degli incassi. 

Comunque sia, uno dei leader del settore nel mining di BTC, Riot Platforms, ha già annunciato un investimento di 162 milioni di dollari per l’acquisto di altri 33.280 miner, con l’obiettivo di quasi raddoppiare la sua potenza in previsione dell’halving.

Il mining di Bitcoin è una competizione in cui vince chi ha maggiore potenza. Per questo motivo l’halving penalizzerà soprattutto i piccoli miner che già oggi hanno poca potenza, e che quindi si vedranno sorpassare dalle grandi realtà del settore che diventeranno sempre più dominanti. 

La Proof-of-Work

Tutto ciò si deve alla Proof-of-Work (PoW), che Bitcoin ha in comune con un numero sempre più limitato di altcoin, a partire da Dogecoin, Litecoin e Bitcoin Cash. 

Come fa notare Matteo Greco, durante la scorsa settimana sia LTC che BCH sono aumentati di prezzo, rispettivamente del 29% e del 54%. Anche Litecoin e Bitcoin Cash subiscono l’halving, anche se in momenti differenti da quello di Bitcoin. 

Secondo Greco, la loro recente performance mostra come il mercato sia attualmente rialzista sull’halving, come è accaduto nei cicli passati.

Anzi, Litecoin spesso è servito come metrica del sentiment sull’halving di Bitcoin, dato che lo anticipa di quasi un anno. 

Ad esempio, nel corso del 2015 LTC aumentò dell’824% nei mesi precedenti l’halving, e nel 2019 del 525%. Ora, LTC viene scambiato ai prezzi più alti dall’aprile 2022, ed il suo prossimo halving è previsto per inizio agosto 2023. 

Dato che invece molte altcoin sono in sofferenza, il forte aumento recente del prezzo di Litecoin suggerisce che il sentiment rialzista sta aumentando anche in vista del prossimo halving di Bitcoin.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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