HomeWikiExchangeCoinbase: bene l'exchange nonostante la SEC

Coinbase: bene l’exchange nonostante la SEC

Ieri si erano diffusi timori riguardo la pubblicazione della trimestrale di Coinbase. Infatti si temeva che l’exchange crypto nel secondo trimestre del 2023 avesse performato male, soprattutto a causa dei problemi con la SEC. 

L’ipotesi che circolava era che le prospettive fossero cupe, tanto che i mercati avevano punito il titolo negli ultimi giorni. 

Il calo in borsa dell’exchange Coinbase a causa della SEC

Dopo la metà di luglio il prezzo delle azioni Coinbase era risalito fino ad oltre 110$, ma a partire dal 20 luglio aveva iniziato una discesa che lo aveva portato fino agli 88$ di ieri. 

A dire il vero però sempre ieri, prima ancora della pubblicazione dei dati trimestrali, si era leggermente ripreso, chiudendo la sessione a 90$. Probabilmente erano già state prezzate tutte le preoccupazioni. 

Oltretutto non va dimenticato che a giugno era sceso addirittura fino a 45$, anche se già a fine mese aveva iniziato a risalire. Prima della metà di luglio era già risalito a 84$, e con la pubblicazione della sentenza del giudice di New York a favore di XRP era poi balzato in un solo giorno a 110$. 

Quindi la chiusura di ieri è in linea con i valori precedenti a quest’ultima fiammata, e addirittura due volte maggiore rispetto ai minimi di giugno. 

Semplicemente nelle ultime settimane si era dissipato un po’ di ottimismo, probabilmente eccessivo, che si era diffuso a metà luglio grazie alla sentenza pro-XRP. 

Difficile affermare che tale recente calo fosse dovuto solo alle aspettative cupe riguardanti la trimestrale. 

La trimestrale

Infatti alla fine anche tali preoccupazioni si sono rivelate eccessive. 

I dati pubblicati da Coinbase in relazione alle performance economico-finanziarie della società nel secondo trimestre del 2023 non sono risultati così malvagi come in molti temevano. 

Ad esempio i ricavi sono scesi a 708 milioni di dollari, ovvero l’8% in meno rispetto ai 772 milioni del trimestre precedente ed il 12% in meno rispetto agli 808 milioni del secondo trimestre dell’anno scorso. 

Le aspettative dei mercati erano decisamente peggiori, quindi pur non essendo stato un buon trimestre è stato comunque leggermente migliore delle attese dei mercati. 

Per intenderci, l’exchange ha comunque registrato una perdita netta di ben 97 milioni di dollari, ma con un EBITDA positivo di 194 milioni.

Questi sono dati brutti ma non bruttissimi, mentre le ipotesi che circolavano ieri facevano immaginare che avrebbero potuto esserlo. 

Durante il post-market il prezzo del titolo Coinbase è risultato essere abbastanza volatile, ma alla fine si è attestato sugli 89$, ovvero in linea con i 90$ della chiusura di ieri. 

In effetti appena pubblicata la trimestrale era balzato a 101$ nel giro di cinque minuti, ma solo per poi scendere a 87$ nella mezz’ora successiva. In seguito ha provato a riportarsi sopra i 90$, ma solo per poi scendere nuovamente sotto. 

Questa dinamica rende evidente sia che i mercati si aspettassero dati peggiori, sia che gli stessi dati comunque non si sono rivelati buoni.

Le cause

Una delle cose che salta maggiormente all’occhio di quei dati è il taglio del 50% delle spese operative ricorrenti. 

È evidente che durante l’ultima grande bullrun l’exchange sia cresciuto davvero molto, e la società ha deciso di strutturarsi maggiormente. Con il bear-market questo trend si è semplicemente invertito, solo che tagliare spese operative ricorrenti è molto più difficile che aumentarle, e richiede più tempo. 

Quindi in parte i risultati economici non buoni di Coinbase del 2023 sono ancora una conseguenza del bear-market del 2022, in particolare della lentezza con cui la società sta reagendo al crollo dei mercati crypto

In effetti il 2023 per i mercati crypto è stato un buon anno, ma non per Coinbase. D’altronde però i mercati finanziari fanno in fretta a reagire al cambiamento, mentre per una società così strutturata la reazione non può che essere lenta. 

Non va comunque nemmeno dimenticato che se nel 2023 la capitalizzazione del mercato crypto è risalita da 800 miliardi di dollari a quasi 1.200 miliardi, nel 2022 era precipitata da 2.200 ad 800 miliardi. 

Il futuro

Molti si aspettano un cambio di trend anche per quanto concerne gli exchange crypto nel caso in cui si inneschi una nuova grande bullrun. 

In effetti i mercati crypto sono così volatili che prima o poi una nuova bullrun dovrebbe arrivare, ma in questo caso il punto chiave saranno i livelli di partenza. 

Ovvero un conto è una bullrun che partisse da un livello di capitalizzazione dei mercati crypto simile a quello attuale, tutt’altra cosa sarebbe se invece iniziasse da un livello simile a quello di inizio anno o addirittura inferiore. 

In genere i mercati crypto seguono il ciclo quadriennale di Bitcoin, e questo porta ad ipotizzare che dopo l’halving del 2024 potrebbe prima o poi iniziare una nuova grande bullrun. Quello che non si sa è se prima di allora i prezzi rimarranno stabili, saliranno, o addirittura scenderanno. 

Tuttavia perlomeno la grande paura che la SEC volesse e riuscisse a mettere i bastoni fra le ruote agli exchange crypto negli USA ad oggi sembra essere passata, anche perchè i tempi del fallimento di FTX ormai sembrano abbastanza lontani. 

Anzi, se alle elezioni presidenziali del prossimo anno negli USA vincessero i repubblicani, è possibile immaginare una nuova apertura degli USA al mondo crypto. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick