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Cos’è la crypto BALD?

BALD è una criptovaluta lanciata solamente pochi giorni fa. 

Tecnicamente è un token, ed è stato emesso su una nuova blockchain, quella di Base.

La blockchain di BALD

La blockchain su cui è stato emesso il ten BALD è quella di Base, ovvero la nuova blockchain sviluppata da Coinbase. 

In realtà si tratta ancora solamente di una testnet, dato che la mainnet di Base non è ancora stata lanciata. 

L’annuncio del progetto Base è stato dato a febbraio, ed a maggio è stata annunciata la sua roadmap. 

Il problema però è che nel frattempo la SEC se l’è presa con Coinbase, accusata di consentire la compravendita di security non registrate. 

Dato che anche la criptovaluta nativa della blockchain di Base avrebbe potuto essere considerata una security non registrata, è possibile che lo sviluppo di questa nuova blockchain abbia un po’ rallentato negli ultimi mesi, anche se dopo la sentenza a favore di XRP, e contro la SEC, il problema sembra in parte rientrato. 

Base è un layer-2 per Ethereum, ovvero una nuova chain che, in modo simile a Polygon, vorrebbe rendere più economiche le transazioni. 

In effetti anche per Ethereum ormai è chiaro che saranno proprio i layer-2 la soluzione principale sul breve e sul medio periodo per ridurre gli elevati costi di transazione, e potrebbero essere in particolare proprio gli utenti degli exchange a beneficiare di più di queste nuove soluzioni per la scalabilità. 

Quindi ha perfettamente senso che Coinbase lavori ad un suo layer-2, basato su una sua blockchain. Sulla blockchain di Base ovviamente potranno essere creati token, come per l’appunto BALD. 

Il token BALD

Nonostante Base sia ancora solamente in fase di testnet, sulla sua testnet possono già essere creati liberamente dei token. 

Uno di questi è BALD, e nonostante non sia stato emesso su una mainnet, è comunque già scambiabile sui mercati crypto. 

In particolare è scambiabile su un DEX, LeetSwap, dove ha avuto comunque già una vita travagliata, anche se è ancora all’inizio. 

Negli ultimissimi giorni è stato messo anche su SushiSwap e SwapBased. 

Va ricordato che chiunque può mettere token su un qualsiasi DEX liberamente, e che non è possibile impedire che venga fatto. 

Quindi non solo nessuno ha potuto impedire al token BALD di essere creato, ma non è stato possibile nemmeno impedire che venisse messo in vendita sugli exchange decentralizzati. 

Da notare che il “progetto” BALD non ha nemmeno un sito web, ma solo un profilo Twitter con meno di 10.000 follower. 

I problemi

Ci sono stati problemi con i token BALD su LeetSwap praticamente fin dall’inizio. 

Addirittura già il 31 luglio i creatori del token di fatto definivano il progetto una sorta di sopravvissuto. 

Il fatto è che, dopo un incredibile boom iniziale del prezzo, in seguito c’è stato un crollo. 

Durante il precedente fine settimana fece registrare un incredibile +4.000.000% in poche ore, dal momento dell’emissione fino al raggiungimento del suo prezzo massimo. 

In seguito però ha perso il 99% dai valori massimi, anche se poi nei giorni successivi sembrerebbe essersi ripreso un po’. 

Questo trend fa supporre a molti che si sia stato trattato di un classico schema fraudolento pump&dump, probabilmente con il coinvolgimento anche di qualcuno legato ad Alameda Research, ovvero il braccio speculativo del gruppo FTX fallito a novembre. 

Basti pensare che il giorno del picco ha avuto un volume di scambi di più di 100 milioni di dollari su un DEX poco conosciuto. 

La crypto Bald è una truffa?

Secondo alcuni si tratterebbe di un rugpull, ovvero una truffa, organizzata in particolare modo per cercare di danneggiare Coinbase e la sua nuova blockchain in fase di lavorazione. 

Tuttavia il profilo X (ex Twitter) è ancora attivo, denotando che i suoi creatori non sono semplicemente fuggiti con il malloppo. 

Sta però di fatto che il pump è sembrato manipolato, ed il successivo dump potrebbe essere dovuto a grosse vendite di questo token dopo il raggiungimento di un prezzo molto elevato. 

Quello che invece è certo è che sia un token tutt’altro che trasparente, dato che non si sa né chi lo ha emesso, nè chi c’è dietro, nè quale sia stato il vero obiettivo della sua creazione. 

In teoria BALD sarebbe una specie di meme token, dedicato al CEO di Coinbase che si chiama Brian Armstrong. Le sue iniziali sono BA, e “bald” in inglese significa calvo (come Brian Armstrong). 

Tutto ciò è davvero poco per sostenere che si tratti di un progetto serio, e questo non fa altro che alimentare l’ipotesi che si tratti di una truffa. 

Oltretutto tra i primi detentori di questo token alcuni hanno guadagnato milioni di dollari vendendolo dopo il boom iniziale, ed è per questo motivo che si crede si sia trattato di una banale schema pump&dump per sottrarre quanti più soldi possibili agli incauti speculatori che lo hanno comprato dopo il boom del prezzo del 31 luglio. 

D’altro canto però se si fosse trattato effettivamente solo di questo probabilmente il profilo Twitter sarebbe stato abbandonato, mentre invece fino a ieri è risultato essere attivo. 

Forse si è trattato al tempo stesso di uno schema pump&dump fraudolento, e del progetto di lanciare una meme coin contro il CEO di Coinbase. 

Ora che i volumi di scambio sono scesi sotto i 3 milioni di dollari giornalieri, se il prezzo dovesse nuovamente implodere allora il progetto potrà dirsi fallito. Ma se dovesse resistere si potrebbe definire come un progetto che ha subito un pump&dump all’esordio, organizzato ancora non si sa da chi. 

I dubbi a riguardo comunque permangono, non fosse altro per il fatto che sembra far parte del progetto qualcuno legato ad Alameda Research. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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