È probabile che siano in arrivo sensazionali news sull’exchange crypto Coinbase, il principale degli Stati Uniti.
È stato lo stesso CEO Brian Armstrong ad annunciarlo ieri con un post su X.
Summary
Crypto news: il problema della UX di Coinbase
In particolare Armstrong ha parlato di un problema con la UX (User eXperience), ovvero l’esperienza di utilizzo dell’app da parte degli utenti.
Infatti secondo Armstrong la UX dell’app Coinbase principale per quanto riguarda NFT, Dapps e L2 sarebbe “rotta”.
Quindi esorta a prenderne atto ed a mettersi al lavoro per migliorarla.
Armstrong aggiunge che anche la UX dell’app wallet di Coinbase richiede ancora molto lavoro da fare.
Inoltre invita gli utenti a fornire il loro feedback per capire cosa vada migliorato, e come.
È pertanto probabile che nel corso dei prossimi mesi, o anni, l’interfaccia utente delle app di Coinbase venga rinnovata, in particolar modo quella del wallet e quella dei servizi legati al Web3 ed ai second layer.
In effetti nonostante le fee elevate per le transazioni on-chain, non c’è ancora stato un vero e proprio boom di transazioni via second layer, mentre invece ci si attenderebbe il contrario.
Il problema spesso è che gli strumenti crypto risultano ostici da utilizzare ai più, ed un’interfaccia utente semplificata potrebbe giovare non poco da questo punto di vista.
Il second layer di Coinbase
Uno di questi second layer è Base, lanciato dalla stessa Coinbase e basato su Ethereum.
Base è stato lanciato solo da pochissimi giorni, e fin da subito sembra stia ottenendo risultati interessanti.
Stando ai dati ufficiali, registra già più di 600.000 transazioni al giorno sulla sua blockchain, anche se potrebbero essere generate dalle numerose memecoin che stanno sorgendo su questa nuova blockchain o dagli NFT come quelli di Coca Cola.
Oltretutto fino ad ora sono stati registrati cumulativamente solo poco più di 800.000 indirizzi sulla blockchain di Base, e questo fa pensare che siano un po’ sempre gli stessi a generare le nuove transazioni.
È possibile che parte delle novità che arriveranno nei prossimi mesi sulle app di Coinbase riguardino proprio Base, ovvero il suo utilizzo come second layer di Ethereum per transare ETH o stablecoin come USDT a costi inferiori.
Non sono invece ancora state comunicate le eventuali altre novità, sebbene Armstrong abbia accennato al fatto che il team di sviluppo interno in realtà ci starebbe già lavorando.
UX fondamentale per l’adozione mainstream
La user experience degli strumenti crypto è in assoluto uno degli elementi più importanti e necessari per portarli alle masse.
Ovvero l’adozione di massa delle criptovalute non avverrà mai se le interfacce utente degli strumenti crypto non saranno più che facili ed intuitive da utilizzare.
Per gli addetti ai lavori, o per coloro che ormai hanno comunque esperienza nel campo, questo problema può sembrare secondario, ma in realtà non lo è affatto.
Oltretutto Coinbase nasce proprio fin dall’inizio come un progetto rivolto alle masse, con l’obiettivo di rendere facile a tutti l’ingresso e l’operatività in questo nuovo settore.
A dire il vero nel corso del tempo la società si è dedicata sempre di più anche a servizi istituzionali non rivolti alle masse, ma mantenendo parallelamente il suo focus anche sugli utenti retail.
Tutto ciò è ancora più evidente durante le bull run, ovvero quando l’hype porta molte migliaia di nuovi utenti senza esperienza alcuna ad entrare nel mondo crypto.
Per consentire loro di entrare senza grossi problemi, e magari anche di rimanerci, occorre tra le altre cose che gli strumenti che utilizzano risultino facili ed intuitivi, e su questo c’è ancora molto da lavorare.
Crypto news: l’evoluzione di Coinbase
Coinbase nasce nel 2012, ovvero tre anni prima di Ethereum, quando l’unica vera grande criptovaluta in circolazione era ancora Bitcoin.
Inizialmente si trattava di un exchange per comprare e vendere BTC, poi in seguito integrò anche altre criptovalute.
All’epoca si rivolgeva quasi esclusivamente ad un pubblico retail, dato che gli istituzionali erano ancora lungi dal farsi coinvolgere.
Era rivolto soprattutto al mercato statunitense, ma poi venne aperto anche ad utenti esteri un po’ di tutto il mondo.
Durante la seconda grande bullrun crypto, quella del 2017, non solo era il principale exchange crypto al mondo, dato che Mt.Gox era fallito nel 2014, ma aiutò a tutti gli effetti moltissime persone a fare il loro ingresso per la prima volta sui mercati crypto.
Invece durante l’ultima grande bullrun si è concentrato maggiormente sullo sviluppo dei servizi istituzionali, dato che da quel punto di vista il mercato era ancora abbastanza scarno.
Dopo il fallimento di FTX, nel novembre dell’anno scorso, si sono aperti nuovi scenari per gli exchange crypto rivolti al mercato statunitense, e non è detto che l’obiettivo di Coinbase si novamente quello di attrarre folle di retail in caso di nuova bullrun.
Resta da capire se le novità annunciate saranno solo superficiali, o se realmente consentiranno di facilitare di molto l’utilizzo degli strumenti crypto da parte di inesperti e novellini.