Qualche giorno fa, Bloomberg ha riferito di una previsione di JPMorgan sul valore di Bitcoin in USD che risulta essere decisamente cauta.
L’articolo cita un recente rapporto di JPMorgan Chase & Co, secondo il quale le recenti svendite sui mercati crypto probabilmente sarebbero prossime alla fine, dato che le liquidazioni delle posizioni long sarebbero in gran parte ormai alle spalle.
La previsione sul valore di Bitcoin in USD
Le svendite a cui fa riferimento il report di JPMorgan sono quelle iniziate il 17 agosto, quando il prezzo perse il supporto dei 29.000 USD.
Per comprendere correttamente la previsione di JPMorgan bisogna però analizzare cosa è accaduto al prezzo di Bitcoin durante il corso di tutto il 2023.
A gennaio si è verificata una prima forte risalita, da 16.500$ a quasi 24.000$.
Sebbene a febbraio il prezzo si spinse anche fino ai 25.000 USD, questo livello chiave non resse, tanto che a marzo tornò addirittura sotto i 20.000 USD.
I 25.000$ fino ad ora si sono rivelati essere il livello chiave del 2023 di Bitcoin, quindi il fatto che siano già stati toccati a febbraio, seppur solo per brevi momenti, va considerato rilevante.
Dopo la metà di marzo il valore di Bitcoin riprese la sua corsa, spingendosi prima a 29.000 USD, e poi ad aprile fino addirittura a 31.000 USD.
Ma anche in quel caso non resse quella soglia, perchè da fine aprile a metà giugno si verificò un’altra fase discendente che lo riportò proprio attorno ai 25.000$.
La terza fase di crescita si è verificata a partire da fine giugno, fino al massimo annuale di 31.800$ toccato circa alla metà di luglio.
In realtà però già a fine luglio il valore di mercato di un BTC era tornato sotto i 30.000 USD, con un’ulteriore discesa iniziata a metà agosto.
La previsione di JPMorgan
Anche durante quest’ultima fase di discesa l’approdo finale sono stati i 25.000 USD, anche se per ora ad agosto il valore di mercato di Bitcoin non è sceso sotto i 25.200$.
Questa ultima discesa è stata causata da un’ondata di vendite che si è verificata nelle ultime settimane, ma secondo il report di JP Morgan tale fase di liquidazione sembra essere nella sua fase finale.
L’ipotesi è che il calo dell’open interest stia indicando che questo trend sta perdendo forza, come accade spesso in questi casi.
Per questo motivo gli analisti di JPMorgan prevedono ribassi limitati per i mercati crypto sul breve termine.
Di fatto stanno ipotizzando che la soglia dei 25.000 USD terrà, sul breve periodo, e che potrebbe verificarsi una fase di lateralizzazione attorno ai 26.000 USD.
La situazione attuale infatti è molto diversa da quella di inizio estate, quando il prezzo di Bitcoin trasse slancio da diversi sviluppi potenzialmente positivi per il settore, come ad esempio la richiesta di BlackRock alla SEC di poter emettere un ETF su BTC spot.
Ma quell’entusiasmo si è in parte esaurito, anche a causa di una piccola recente fuga dagli asset risk-on a causa dei timori sulle politiche monetarie della Fed ed alle preoccupazioni sulla crescita economica della Cina.
Pertanto secondo la previsione di JpMorgan è difficile che sul breve periodo il prezzo di Bitcoin possa rimbalzare.
D’altro canto però non prevedono nemmeno ulteriori crolli, a breve termine, quindi l’ipotesi è quella di una lateralizzazione discendente sotto i 26.000 USD, ma comunque sopra la soglia chiave del 2023 a 25.000 USD.
Altre previsioni
Stanno circolando però altre previsioni secondo le quali sul medio periodo il prezzo di Bitcoin potrebbe finire per perdere il supporto dei 25.000 USD.
Va detto che il trend complessivo del 2023 suggerisce non solo che i 25.000 USD siano il livello chiave, ma anche che potrebbero non reggere. Infatti a fine febbraio non hanno retto, anche se invece a metà giugno avevano sostanzialmente retto, nonostante brevi capatine a 24.800$.
Il report di JPMorgan non si è espresso sul trend a medio termine, ma si è concentrato sul breve periodo.
Sul medio termine, ovvero entro la fine dell’anno, circolano diverse ipotesi su una rottura del supporto dei 25.000 USD, sebbene controbilanciate da altre previsioni secondo le quali invece il valore di Bitcoin potrebbe tornare a 30.000 USD in caso di un autunno positivo per i mercati finanziari.
Se sul breve termine i movimenti di prezzo di BTC sembrano influenzati non solo dalle condizioni macro, ma anche da quelle dei mercati crypto, sul medio periodo invece sembra che saranno proprio le condizioni macro ad influenzarlo maggiormente.
Questo soprattutto se la situazione dovesse peggiorare, o se dovesse rivelarsi nettamente migliore delle aspettative. In tali casi le condizioni macro potrebbero sia far salire che far scendere il prezzo di Bitcoin.
Un discorso differente invece è quello che riguarda il lungo periodo, dato che in primavera del prossimo anno ci sarà l’halving di Bitcoin, e questo potrebbe influenzare non poco l’andamento del 2024 dei mercati crypto.